L'assessore Borsellino scrive al Dg Vullo. Revocate le delibere dello 007 e Deloitte & Touche

L’assessore Borsellino scrive al Dg Vullo. Revocate le delibere dello 007 e Deloitte & Touche

Rosaria Brancato

L’assessore Borsellino scrive al Dg Vullo. Revocate le delibere dello 007 e Deloitte & Touche

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lunedì 05 Gennaio 2015 - 23:16

L'assessore regionale alla sanità Borsellino scrive al direttore generale del Papardo Vullo e il manager ieri ha revocato due delibere finite al centro di polemiche: la nomina dello 007 e l'affidamento diretto alla Deloitte & Touche per la revisione del bilancio. Dura la lettera della Borsellino sulla vicenda Ciacio: "Revochi immediatamente la delibera"

L’assessore regionale alla salute Lucia Borsellino scrive al direttore generale del Papardo Michele Vullo che revoca le due delibere finite al centro di polemiche: quella d’incarico allo 007 e l’affidamento diretto alla Deloitte & Touche (vedi articoli allegati).

Il primo ad esplodere era stato il caso dello 007 chiamato da Vullo al Papardo con una consulenza a titolo gratuito. Il secondo riguardava i due affidamenti diretti, per una cifra complessiva di oltre 58 mila euro alla Deloitte & Touche per la revisione del bilancio 2013. Ma dopo le note dell’assessore Borsellino (durissima in particolare quella relativa al caso dello 007) il Dg ha revocato nel pomeriggio del 5 gennaio, entrambe le delibere finite sotto i riflettori, sia pure per motivazioni diverse.

Andiamo per ordine. Con la delibera n° 391 del 5 gennaio il direttore generale annulla in autotutela la N°303 del 26 novembre 2014, in seguito alla diffida firmata il 19 dicembre dalla Borsellino dopo le polemiche scaturite dalla nomina di Vincenzo Ciacio (vedi articolo allegato). Come si ricorderà a fine novembre Vullo nominò a titolo gratuito, per un anno, con il compito di fare da supporto al gruppo anticorruzione lo 007 in pensione Vincenzo Ciacio, che nel 2005 da agente sotto copertura finì ai domiciliari con l’accusa di corruzione e patteggiò la pena dichiarando d’aver agito nell’ambito di un’attività investigativa. Nella delibera n°303 del 26 novembre, su proposta del responsabile del gruppo anticorruzione Carmelo Alma, (che a sua volta aveva ricevuto la proposta dallo stesso Ciacio) si evidenzia come l’ospedale necessiti di un esperto di supporto al nucleo che si occupa dei procedimenti in materia di trasparenza e lotta alla corruzione esperto che viene individuato nell’ ex ispettore “in possesso di titoli di studio e formativi nel settore di polizia giudiziaria per l'espletamento dell'attività di supporto per la direzione generale aziendale". A tuonare da Bruxelles in quelle ore è stato lo stesso presidente Crocetta: "Stigmatizzo il fatto che il manager Michele Vullo, non abbia verificato o abbia ignorato precedenti condanne penali subite da Ciacio e proceduto con disinvoltura a tale nomina. Abbiamo già avviato una richiesta di atti e se ci dovessero essere responsabilità procedurali nella nomina, riconducibili ai vertici dell'azienda, si procederà in modo tempestivo e rigoroso nei confronti di coloro che nel nominare un responsabile anticorruzione non abbiano rispettato le stesse normative anticorruzione". Un rigore ed una tempestività, quelli annunciati da Crocetta, che si sono verificati puntualmente. La delibera finì al centro della bufera e di un’interrogazione di fuoco dei deputati regionali Formica, Ioppolo e Musumeci. Successivamente la Borsellino ha chiesto chiarimenti al manager del Papardo ed ha avviato l’iter dell’attività ispettiva che si è concluso con la diffida, datata 19 dicembre a revocare immediatamente la delibera. La lettera dell’assessore regionale al Dg Vullo usa toni severi in più di un passaggio (vedi allegato) e sottolinea i diversi aspetti di irregolarità della delibera “007”.

“Dall’esame della delibera-scrive la Borsellino– emergono una serie di vizi sia di merito che procedurali per le quali si invita la S.V a procedere senza indugio all’annullamento in autotutela e contestualmente si trasmette copia alle Autorità competenti affinché valutino, secondo rispettiva competenza, la ricorrenza di eventuali profili di responsabilità”. L’assessore sottolinea come l’oggetto della delibera appaia anomalo dal momento che nella delibera si fa riferimento ad una generica collaborazione volontaria senza specificarne né la natura né l’oggetto ma solo il possesso di titoli di studio e formativi nel settore della polizia giudiziaria. Leggendo il curriculum presentato si scopre che le attività formative riportate dal Ciacio non costituiscono requisiti necessari per un’attività di collaborazione con una pubblica amministrazione dal momento che la formazione dell’ex 007 è inerente a “tecniche investigative” “atti di polizia giudiziaria” “armi e tiro” ed “abilitazione all’uso del revolver”, tutte attività, come si può comprendere, che non hanno collegamento immediato e diretto con l’incarico, a meno che non si volesse trasformare il Papardo in una sede distaccata di Csi. Ma la Borsellino va oltre perché ricorda al manager che “la collaborazione volontaria non è formalmente riconducibile ad un istituto tipico della pubblica amministrazione” ed anche quando previsto “è inconsueto che una pubblica amministrazione deliberi su iniziativa di un soggetto estraneo alla stessa amministrazione”, come invece avvenuto in questo caso con l’istanza presentata da Ciacio il 17 novembre e prontamente accolta prima da Alma e poi dal Dg in meno di 10 giorni. La delibera di nomina inoltre “è adottata in palese violazione dell’obbligo di motivazione dei provvedimenti amministrativi in base all’art. 3 della legge 241/1990. Nella fattispecie non risultano le ragioni ed i motivi che hanno determinato l’intero vertice dirigenziale a ritenere che un ex agente dovesse collaborare con la direzione generale in quanto in possesso di formazione in tecniche investigative ed uso di armi. Non emerge inoltre quale sia l’interesse pubblico perseguito, violando il principio di trasparenza”.

Il dg Vullo, peraltro, nei giorni successivi alla diffusione della notizia, spiegò d’aver nominato Ciacio per realizzare un impianto di videosorveglianza dal momento che si erano verificati numerosi furti al Papardo. La Borsellino fa comprendere come le “motivazioni postume” siano inammissibili perché estranee all’istruttoria ma soprattutto “suscita fondati dubbi di grave illegittimità l’autorizzazione di una collaborazione volontaria per fini che parrebbero investigativi -ascrivibili solo alle competenti autorità pubbliche a ciò istituzionalmente incaricate. Sotto il profilo della sicurezza si chiede poi di conoscere le motivazioni per le quali l’azienda non si sia ancora dotata di un piano di videosorveglianza stante i furti sopra richiamati e non abbia avviato le specifiche correlate procedure di gara”. L’assessore si chiede come mai, alla luce dei numerosi furti, non si sia provveduto attraverso le istituzioni competenti e non si siano avviate contestualmente le procedure per la gara d’appalto.

Particolare attenzione l’assessore dedica poi alla dichiarazione sostitutiva presentata da Ciacio poiché “appare illegittima la mancata richiesta ed acquisizione delle dichiarazioni sulle condanne penali riportate o la ricorrenza di procedimenti penali pendenti atteso che dette dichiarazioni sono obbligatoriamente da acquisire in capo a tutti i soggetti che prestano un’attività, anche a titolo gratuito presso la P.A.” L’ultima parte dei rilievi riguarda l’attività che avrebbe dovuto espletare lo 007 dal momento che “non emerge in alcun modo che l’attività per la quale è stata autorizzata la collaborazione abbia carattere di volontariato, peraltro questo finalizzato a supportare ben altre attività all’interno delle aziende sanitarie”. Ed infatti esiste normativa che disciplina le attività di volontariato all’interno dei nosocomi e che notoriamente non sono legate alle tecniche investigative ma all’assistenza. La diffida si conclude quindi con l’invito a procedere immediatamente con l’annullamento della delibera “fermo restando ulteriori profili di responsabilità di natura giuridico e penale”. Vullo ha ricevuto la lettera con il lungo elenco di rilievi il 2 gennaio e ieri ha revocato la delibera.

Quella dello 007 non è però la sola vicenda finita al centro dell’attenzione dell’assessore regionale che di missive a Vullo ne ha inviate due. La seconda vicenda è infatti quella relativa agli affidamenti diretti alla Deloitte & Touche per la revisione del bilancio (vedi articolo allegato). Tra agosto e dicembre con due affidamenti diretti il Direttore generale ha destinato oltre 58 mila euro alla società leader nel settore, per la revisione del bilancio. Anche queste delibere hanno suscitato una serie di perplessità sia per l’entità della somma che per l’iter seguito, nonché per il fatto che dalla previsione iniziale di 18 mila euro si sia arrivati in quattro mesi ad una cifra tripla. Anche in questo caso l’assessore ha scritto all’Azienda, spiegando come la Regione stia per avviare una serie di percorsi attuativi di certificabilità dei bilanci delle aziende sanitarie e stia per procedere con una verifica straordinaria sulla corretta esposizione in bilancio di alcune poste patrimoniali propedeutica alla chiusura dei bilanci d’esercizio 2014. Le Aziende sanitarie regionali dovranno quindi provvedere in base alle indicazioni che lo stesso assessorato ha fornito e trasmettere tutta la documentazione ed i dati richiesti entro il 27 febbraio. A questo punto Vullo ieri pomeriggio ha revocato, con delibera n° 392 anche la delibera 366 del 17 dicembre con la quale stanziava in affidamento diretto una somma pari a 39.760 euro alla Deloitte & Touche per completare il lavoro di revisione dei conti che non era andato a buon fine per alcuni impedimenti legati alla presentazione della documentazione richiesta.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. ma che strano!
    su ciacio è evidente come stanno le cose. Pare che non potesse essere nominato. si revoca e finisce lì, dato che non ci ha rimesso nessuno.
    Ma perché tanto accanimento???
    Vullo, ti vogliono fare fuori, è fin troppo evidente.
    Purtroppo non sapremo mai se sei un eroe o un ingenuo o uno troppo furbo.

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  2. ma che strano!
    su ciacio è evidente come stanno le cose. Pare che non potesse essere nominato. si revoca e finisce lì, dato che non ci ha rimesso nessuno.
    Ma perché tanto accanimento???
    Vullo, ti vogliono fare fuori, è fin troppo evidente.
    Purtroppo non sapremo mai se sei un eroe o un ingenuo o uno troppo furbo.

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  3. mi scusi assessore Borsellino,non è più semplice togliere il mandato al DG VULLO?

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  4. mi scusi assessore Borsellino,non è più semplice togliere il mandato al DG VULLO?

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  5. ho letto attentamente la lettera dell’assessore che tempostretto ha messo a disposizione in pdf.
    data la precisione normativa ed istituzionale, sono certo che l’assessore farà lo stesso con l’affare deloitte; cioè ci dirà se dobbiamo usare la vecchia frase “e io pago” o quella “e io ho pagato” (riferita ai vecchi bilanci).
    Dato il tenore della risposta al primo problema (ciacio) la Borsellino curerà bene anche questa vicenda, che mi inquieta molto di più della prima.
    Infine sono solidale con gli operatori sanitari della azienda, che vedono casa propria sbattuta spesso in prima pagina per notizie non sanitarie. brutta immagine!
    Non è facile lavorare così, amministrati da persone che devono passare tanto tempo in beghe amministrative.

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  6. ho letto attentamente la lettera dell’assessore che tempostretto ha messo a disposizione in pdf.
    data la precisione normativa ed istituzionale, sono certo che l’assessore farà lo stesso con l’affare deloitte; cioè ci dirà se dobbiamo usare la vecchia frase “e io pago” o quella “e io ho pagato” (riferita ai vecchi bilanci).
    Dato il tenore della risposta al primo problema (ciacio) la Borsellino curerà bene anche questa vicenda, che mi inquieta molto di più della prima.
    Infine sono solidale con gli operatori sanitari della azienda, che vedono casa propria sbattuta spesso in prima pagina per notizie non sanitarie. brutta immagine!
    Non è facile lavorare così, amministrati da persone che devono passare tanto tempo in beghe amministrative.

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