Dissesto mai così vicino, manca l’accordo politico sulla proposta dell’Amministrazione Accorinti

Dissesto mai così vicino, manca l’accordo politico sulla proposta dell’Amministrazione Accorinti

Danila La Torre

Dissesto mai così vicino, manca l’accordo politico sulla proposta dell’Amministrazione Accorinti

Tag:

martedì 28 Gennaio 2014 - 00:49

Depositata agli atti della Presidenza del Consiglio la delibera contenente il vecchio Piano di riequilibrio. In Conferenza dei capigruppo, il vice-sindaco Signorino cercherà di convincere i consiglieri comunali dell’efficacia della sua strategia ma se l’opera di “convincimento” non dovesse andare a buon fine, rischia di saltare tutto. Vernaci di CittadinanzAttiva ritiene che il fallimento non sarebbe comunque il male peggiore per il Comune di Messina

Mentre il tempo a disposizione per imboccare la strada del risanamento del Comune, attraverso la procedura di riequilibrio, diminuisce, cresce la distanza politica tra Amministrazione e Consiglio comunale. Ed il dissesto non mai stato così vicino come adesso.

La delibera che la giunta Accorinti intende portare in Aula mercoledì 29 è stata depositata agli atti della Presidenza del Consiglio, ma su quella proposta manca sia il parere tecnico dei revisori dei conti che l’accordo politico.

I consiglieri comunali , infatti, non nascondono il proprio scetticismo sul percorso indicato dall’esecutivo di palazzo Zanca , che vuole sottoporre alla votazione dei rappresentanti del Civico Consesso il Piano decennale di riequilibrio targato Croce (vedi correlati), per incassare dall’aula il diniego propedeutico all’adesione al comma 573 della legge di stabilità, giustificandolo con il venir meno del contratto di servizio con l’Amam. Alle perplessità ”politiche” si aggiungono anche quelle tecniche, esplicitamente manifestate, in Commissione Bilancio, dal Collegio dei revisori dei Conti, che – per bocca del presidente Dario Zaccone – ha consigliato al vice-sindaco Guido Signorino di portare in Aula non il vecchio ma un nuovo Piano di riequilibrio, riavviando un iter totalmente nuovo.

Il problema principale è che non c’è neanche più tempo per discutere e confrontarsi, perché tra 24 ore bisognerà andare in Aula e votare. Signorino cercherà di convincere i consiglieri comunali dell’efficacia della sua strategia in Conferenza dei capigruppo, fatta convocare d’urgenza dalla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile. Se l’opera di “convincimento” non dovesse andare a buon fine, le probabilità che la delibera presentata dall’amministrazione passi saranno praticamente inesistenti visti i numeri in Consiglio comunale, dove ben 36 dei 40 consiglieri comunali sono di opposizione e per la prima volta pronti a far pesare il differente colore politico. L’idillio tra Giunta e Consiglio, che ha caratterizzato i primi 6 mesi dell’amministrazione Accorinti, sembra adesso solo un ricordo: le polemiche sulla Tares e l’errore nella previsione d’entrata dell’Imu nel bilancio di previsione 2013 hanno trasformato la fiducia dei consiglieri in scetticismo, proprio nel momento in cui Comune deve compiere l’estremo tentativo per evitare il fallimento. Per non farsi trovare totalmente impreparata, l’amministrazione comunale ha messo in piedi una bozza di nuovo Piano di riequilibrio, “imbastita” in poche ore a fronte dei sette mesi avuti a disposizione e che comunque non è stata ancora presentata ufficialmente e formalmente.

Le prossime ore saranno decisive, ma per il adesso, in fondo al tunnel c’è solo buio pesto. E l’unica cosa che si intravede è il default.

E a proposito di dissesto, interviene, con una nota, il rappresentante di CittadinanzAattiva ed anche ex esperto di Palazzo Zanca, Salvatore Vernaci, secondo cui il fallimento del non sarebbe il male peggiore per Messina.

Dopo aver ricordato che è il Consiglio comunale l’organo incaricato a deliberare il dissesto, spiega che «dalla dichiarazione di dissesto i Messinesi hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere», almeno per due motivi. Innanzitutto perché «già pagano i tributi con aliquote al massimo e la refezione scolastica, gli asili, i servizi a domanda individuale, al 36 %; in secondo luogo perché «gli Impiegati non hanno nulla da temere, visto che il Comune di Messina dovendo avere, per legge, il rapporto di 1 dipendente per ogni 121 abitanti, deve avere n. 2023 dipendenti. In atto ne ha 1578 dipendenti di ruolo e n. 302 dipendenti fuori ruolo».

Vernaci chiarisce comunque che ad avere problemi a causa del default sarebbero però i creditori del Comune in quanto «si bloccano tutte le procedure esecutive in corso, non si possono intraprendere o proseguire altre procedure contro il Comune; eventuali pignoramenti eseguiti sono inefficaci, i debiti non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria, lo stesso dicasi per le anticipazioni di cassa, dove il Comune è pesantemente esposto.Tutta la massa debitoria viene ridotta tra il 40 ed il 60% del debito».

Per il rappresentante di CittadinanAttiva, il crack finanziario di Palazzo Zanca avrebbe addirittura anche un risvolto positivo, in merito alle conseguenze sugli amministratori: «Messina – conclude – inizierebbe il vero CAMBIAMENTO, perché quelli che la Corte dei conti individuerà come i responsabili del dissesto, non possono più ricandidarsi, né occupare cariche pubbliche per dieci anni».

Secondo Vernaci, quindi, sotto certi punti di vista, ci sarebbe quasi da augurarsi che il Comune fallisca. Tuttavia, nelle prossime ore sarà corsa contro il tempo per tentare di scongiurarlo il dissesto. (Danila La Torre)

22 commenti

  1. “E a proposito di dissesto interviene, con una nota, il rappresentante di CittadinanzAattiva ed anche ex esperto di Palazzo Zanca, Salvatore Vernaci, secondo cui il fallimento del non sarebbe il male peggiore per Messina”

    Saja, don camillo e qualche altro lo ripetono dai tempi del commissario Croce che avrebbe dovuto dichiararlo già da allora ed invece, perdendo tempo, siamo arrivati a questo punto.
    Comunque, meglio tardi che mai.

    0
    0
  2. Polpetta avvelenata?

    0
    0
  3. supponenti ed inetti perchè siete usciti dalla Vostra dorata ACCADEMIA?

    0
    0
  4. Dividi et Impera 28 Gennaio 2014 07:17

    In balia del +++++++ non riusciamo nemmeno a capire le implicazioni del dissesto. Signori miei qui c`e` in ballo l`autonomia politica della citta` irrimediabilmente persa in caso di dissesto. Si avvierebbero tutta una serie di procedure forzate che di fatto renderanno (come gia` avvenuto per la tares) le amministrazioni parafulmini su cui si scarichera` il dissenzo dei cittadini. Privatizzazioni (a favore dei soliti ignoti) alienazioni e riduzioni dei servizi senza che nessuno possa metterci bocca. E senza che nessun`altro se non questa giunta ne paghi le conseguenze politiche.

    Bisognerebbe avere cognizione di causa quando si fanno affermazioni forti perche` poi i cocci saranno difficili da rimettere insieme senza una RIVOLUZIONE.

    0
    0
  5. daccordo con vernaci e vorrei ricordare che in pratica il dissesto esiste già senza alcun dubbio date le circostanze. Con la dichiarazione di dissesto non arriva un altro dissesto ma anzi arriva l’inizio della ripresa!

    0
    0
  6. Gente senza vergogna , banda d’improvvisati , andate a fare danni nelle vostre università , un laureato messinese per lavorare ha bisogno 2 anni in più rispetto ad un collega milanese .
    Prima di lavorare deve depurarsi delle inutilità apprese,e fare autoformazione per entrare nel mondo del lavoro .

    0
    0
  7. allora,questa tares a chi?

    0
    0
  8. per onestà intellettuale devo dire di essere d’accordo con il suo post.

    detto questo, non si può non riconoscere che in sette mesi sette l’attuale amministrazione non ne ha azzeccata una (o meglio… secondo me ha azzeccato il principio della pedonalizzazione, dunque una l’ha azzeccata…). in sette mesi sette non si è stati capaci di riformulare, insieme al consiglio, un programma di riequilibrio serio e attendibile.

    si è sperato in non si sa cosa… forse nelle promesse di crocetta?

    ormai il dissesto o una forma edulcorata dello stesso sembra inevitabile. è vero che si perderà l’autonomia politica ed è vero che si perderà molto altro sul fronte degli investimenti.

    ma è anche vero che per decenni siamo stati in mano ad incapaci e che negli ultimi mesi la situazione è addirittura peggiorata per via di crociate ideologiche e propagandistiche che bene non hanno fatto.

    0
    0
  9. ma di quale autonomia politica parli? messina e’ schiava delle note famiglie che utilizzano come burattini, per i propri interessi, burocrati e presunti rappresentanti che i messinesi credono di scegliere nella speranza di ottenere qualcosa in cambio, con buona pace della democrazia e del bene comune.

    0
    0
  10. Dividi et Impera 28 Gennaio 2014 10:06

    Non sarebbe compito mio completare la cronaca di quanto avvenuto in questi sette mesi. Ma non sopporto le discussioni senza costrutto.

    La ricordo quindi il contenzioso risolto con l`enel (-250k euro al mese di penale), la rimodulazione (per quanto possibile dato il deserto prodotto dai professionisti che adesso si invocano) del tasporto pubblico, l`apertura dei parcheggi primo fra tutti villa dante, lo spostamento del dipartimento di urbanistica in una sede comunale (con conseguente risparmi in locazioni), riduzione dei dirigenti comunali…

    potrei dirle altro ma si tratta di percorsi abbozzati da un`amministrazione di non professionisti con un consiglio avverso e, cosa piu` grave, un apparato amministrativo legato a vecchie ma attualissime logiche.

    Per il resto a me interessa mantenere sovranita` perche` so che ad affidarsi al mercato, in questo momento storico ed a Messina, significa consegnarsi mani e piedi a MAFIA e MASSONERIA.
    O facciamo ancora finta si tratti di organizzazioni di fantasia?

    0
    0
  11. …non sò se sono più matto io…che sogno e prego ogni santo giorno di poter tornare a vivere a Messina,….o i messinesi che ancora non si ribellano a tutto ciò!

    0
    0
  12. Dividi et Impera 28 Gennaio 2014 10:25

    Il fatalismo e` il lenzuolo sotto cui si nascondono i pigri.

    Dichiarare il dissesto significa perdere la partita al tavolino e non sul campo. E, come lei sa, chi non risica (non) rosica.

    0
    0
  13. beh… temo che abbiamo una idea diversa di cosa deve fare una amministrazione di una città di 242.000 abitanti… quanto da lei citato per me non solo è secondario, ma non è neppure degno di nota (oltre ad essere annullato da costi in aumento quali quelli legati al cambio di discarica, all’incapacità di contrattualizzare abbattimenti di costi con messinambiente, all’esiguità del servizio di trasporto pubblico che, per quanto si dica, non è poi migliorato come propagandato… e potrei continuare, ma sono modi diversi di vedere le cose e io comprendo il suo…).

    detto questo. sono d’accordo. quello che lei scrive è vero.

    l’unico motivo per cui infatti ho votato accorinti e non calabrò è stato il massone presente nella “giunta calabrò”.

    finiremo in mano ai massoni? oggi in che mani siamo? dopo sette mesi non ho visto cambiamenti “importanti”…

    abbiamo una visione diversa della città… io comincerò a credere al cambiamento quando vedrò la programmazione che ancora aspetto (attuarlo è cosa ben difficile e non pretendo avvenga subito). il programma distribuito in campagna elettorale che gelosamente tengo sulla scrivania sembra essere carta straccia.

    oggi l’unica (non) strategia che vedo è un’operazione di piccolo marketing fatto da persone che ben poco sanno di come va il mondo reale.

    ma badi bene. è un’opinione e spero, per il bene di noi tutti, di sbagliarmi.

    0
    0
  14. Luigi, sono d’accordo con te.
    Il fatto è che Crocetta ha sparato balle a destra ed a manca.
    Questo gruppo di incapaci, che si è trovato inopinatamente ed immeritatamente a guidare una nave al cui confronto la Concordia, dopo l’incidente, era una salda ed inaffondabile imbarcazione, ha pensato di cogliere la palla al balzo, fidando nelle promesse di un demagogo, anch’egli appartenente all’esercito degli incapaci.
    Per sette mesi, Renatino si è cullato che a Palermo qualcuno si prendesse a pelare la patata bollente del naufragio messinese, consentendogli di acquisire meriti non dovuti, invece di darsi da fare per raddrizzare la barca.
    Chiamare qualcuno competente avrebbe significato fare ricorso a gente non del suo gruppo storico e questo, per Renatino, era impossibile.
    Lo scalzo ha pensato al fumo, a denigrare i morti per la Patria, alle sparate ideologiche (pedibus e flotta comunale) che ci hanno fatto ridere dietro dall’Italia intera, a dare appoggio a delinquenti nullafacenti, figli di papà, il cui unico merito è ed era avere gli appoggi giusti a Palazzo Zanca.
    Ben venga il dissesto, con l’intervento degi commissari, che, di fatto ed in pratica, prenderanno in mano l’amministrazione della città, sottraendola a gente che si sapeva, da sempre, inidonea a gestirla.
    Renatino potrà continuare a dilettarsi con la maglietta free Tibet nelle manifestazioni ufficiali, sempre che, ma non lo credo, troverà ancora qualcuno che ancora lo vorrà al suo fianco.
    George.

    0
    0
  15. Ci tengo a completare la puntuale e condivisibile riflessione di Salvatore VERNACI, ben sintetizzata da Danila LA TORRE, lo faccio per rafforzare la mia previsione di sicura approvazione del Consiglio Comunale della delibera di RENATO sindaco. Approfondisco, le conseguenze sugli amministratori, a quelli individuati dalla Magistratura Contabile come i responsabili del dissesto, imputando loro i danni per dolo o colpa grave, nei CINQUE ANNI precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. Gli amministratori riconosciuti responsabili non possono ricoprire, per un periodo di CINQUE ANNI, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, si accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l’amministratore è stato riconosciuto responsabile. C’è poi l’INTERDIZIONE temporanea dai pubblici uffici, considerata una sanzione accessoria ed automatica a quella principale della CONDANNA PATRIMONIALE. Le parole in lettere maiuscole (CINQUE ANNI, INTERDIZIONE, CONDANNA PATRIMONIALE) sono quelle chiavi per comprendere il SI a RENATO sindaco. Facciamo i conti, i cinque anni precedenti ci riportano al 2009, quindi tutta la giunta di Peppino BUZZANCA e al Consiglio Comunale di allora, al commissario Luigi CROCE e per il secondo semestre alla Giunta di Renato ACCORINTI e al Consiglio Comunale in carica. A questi si aggiungono i Revisori dei Conti e i Dirigenti, in particolare come Ragioniere Generale, Ferdinando COGLITORE e Antonino CAMA. VOTERANNO SI, accetto scommesse.

    0
    0
  16. Dividi et Impera 28 Gennaio 2014 10:35

    Caro signor pensante la informo che se un laureato al nord lavora prima e` perche` c`e` un tessuto che permette la sua inclusione nel sistema produttivo. Questo senza nulla togliere alla bieca gestione del nostro ateneo (policlinico annesso). Ma anche qui c`e` una storia da conoscere che parla di calabresi, insolita massoneria e contratti da milioni di euro per la progettazione di una GRANDE opera tecnicamente infattibile (da studi IUAV venezia no architettura Reggio Calabria). A tutt`oggi l`icubatore d`azienda universitario (sito a papardo) risulta occupato abusivamente da EUROLINK il consorzio bipartisan (impregilo condotte cnc) appaltatore del ponte (costato a tutti noi 500 milioni di euro + 300 di penale). Come vede la situazione e` piu` complessa e ritengo che scaricare la frustrazione su Guido Signorino o degli altri INCOSCENTI che si stanno sbattendo per la citta` di Messina sia da MIOPI oltre che MESCHINI.

    Infatti quello che viviamo e` naturale conseguenza di delega delle proprie responsabilita` individuali che, nel suo caso, continuano a manifestarsi in maniera scomposta.

    0
    0
  17. A CHI NON CONVIENE la dichiarazione di dissesto finanziario si evince dal commento precedente, ma A CHI CONVIENE si capisce scorrendo la chilometrica raccolta di sentenze e pareri, dalla Cassazione ai TAR per finire ai Tribunali Civili, conviene agli AVVOCATI. Saranno questi professionisti gli ultras del dissesto finanziario.

    0
    0
  18. cosa intende sul campo? Contuinuare ad essere amministrati dagli stessi supercialtroni che ci hanno portato alla morte, riempiendosi le tasche??

    0
    0
  19. pietro anzalone 28 Gennaio 2014 11:52

    Questo ponte di danni ne ha fatti sia per i no-ponte per i quali fra non molto la causa del dissesto e’ dovuta al ponte sia per i pro-ponte per i quali, invece, la ripresa dipende solo dal ponte.

    0
    0
  20. MessineseAttento 28 Gennaio 2014 11:55

    Egoisticamente tifo per il dissesto che cambierebbe ZERO nella mia vita.
    Tifo per vedere inchiodati alle loro responsabilità quegli omini di sistema, piccoli ed inutili, che si sono succeduti, indegnamente, sugli scranni di palazzo Zanca.
    Erano impettiti gli omuncoli, gonfi di quella sicurezza che il grande burattinaio gli regalava per avere, come controparte, il totale controllo del Palazzo.
    Che quest’amministrazione ci regali la soddisfazione di vedere alla sbarra chi oggi si vende come un verginello innocente arrivato da Marte, insieme ai suoi amici massoni, arrivati ad un passo dall’entrare, questa volta ufficialmente, nella stanza dei bottoni.
    Dissesto sia!

    0
    0
  21. Le radici…
    del problema sono troppo profonde e non certo per colpa degli ultimi arrivati. I cittadini ignoranti come sempre guardano il dito e non la luna. I messinesi meritano il dissesto perché in maggioranza ( hanno sempre votato il peggio del peggio) si sono affidati a chi li ha condannati. Che sia un burocrate a sbrogliare gli imbrogli.Le responsabilità non saranno accertate perché tutto si prescrive nei cinque anni. La democrazia necessita di cultura e discernimento.

    0
    0
  22. il dissesto non credo lo possa dichiarare l’amministrazione…

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007