Con Esoscheletri il Teatro della Luna Obliqua saluta il pubblico per questa stagione

Con Esoscheletri il Teatro della Luna Obliqua saluta il pubblico per questa stagione

Con Esoscheletri il Teatro della Luna Obliqua saluta il pubblico per questa stagione

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giovedì 23 Giugno 2011 - 08:17

E’ arrivato il momento del congedo, per il Teatro della Luna Obliqua a Cristo Re. La stagione teatrale diretta da Sasà Neri e inaugurata lo scorso febbraio sta per chiudersi. E Neri, dopo un anno di grandi cambiamenti, ha deciso di non affidare la conclusione a uno spettacolo tradizionale. Il 25 giugno, alle 23, va in scena Esoscheletri: archiviati Uomini e dei, La Sirenetta, Tartufo, La Bella e la Bestia, salgono sul palco gli attori della Compagnia della Luna Obliqua, assieme ai loro colleghi di Danzarte, con cui Neri lavora da anni. “Ma non chiamateli attori” ci avvisa il regista, “chiamateli performers”.
Perché performers? Perché Esoscheletri non sarà una commedia, né un musical né una tragedia. Chi, quella sera, varcherà la soglia del Teatro della Luna Obliqua, deve sapere che non assisterà soltanto a uno spettacolo. In sala ci saranno sette esoscheletri, con il loro “io” in fermento, pronto ad assumere forme inedite e in continuo cambiamento. L’ispirazione viene da un passo de Il folle, di Kahlil Gibran, in cui i sette “io” dell’autore “si riuniscono a colloquio” e decidono di ribellarsi. Dolore, gioia, passione, rancore, immaginazione, fatica, accidia: ricordano i sette peccati capitali, e invece sono i sette esoscheletri che prenderanno vita la sera del 25.
Esoscheletri sarà il banco di prova per i ragazzi che hanno seguito il laboratorio teatrale di Neri nella scuola di danza Danzarte: un laboratorio di recitazione durato un anno e che negli scorsi anni ha dato esito a lavori come SOS Terra, nel 2009, o ancora Messina 1908 -2008, spettacolo di punta delle celebrazioni per il centenario del terremoto, in scena al Vittorio Emanuele nel 2008.
I performers, servendosi di monologhi e improvvisazioni, daranno al pubblico l’illusione di mostrarsi nella loro essenza, ma poi quello stesso pubblico verrà disorientato da un tourbillon di eventi e sensazioni che scaturiscono da sette anime agitate.
“Il pubblico perderà la sua protezione – spiega Sasà Neri – Gli esoscheletri saranno lì per annullare la propria umanità, perderne il controllo, metterla al servizio del pubblico. Per questo hanno bisogno di una corazza”. Ecco spiegato il nome “esoscheletri”.
“Sarà uno spettacolo interattivo, ma forse è ancora troppo poco definirlo così: quelle in platea saranno poltrone elettriche”. Dalla combinazione tra luoghi (palco, platea, siti alternativi) e tensione emotiva crescente (semplice, intima, estrema) nascerà l’imprevisto, e l’umore in sala sarà determinante per l’esito della performance. Violenza e passione, pazzia e inquietudine: Esoscheletri per lo spettatore vorrà dire rischio.
Lo spettacolo sarà a ingresso gratuito, tuttavia il pubblico sarà invitato a leggere un vademecum che illustra le regole della serata: lo spettatore potrà giudicare ogni performance e ricompensare secondo il suo gradimento le azioni delle “creature ancestrali che prenderanno vita nel Teatro della Luna Obliqua”.

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