Calabria. Operazione "Basso Profilo". Arrestate 48 persone

Calabria. Operazione “Basso Profilo”. Arrestate 48 persone

Dario Rondinella

Calabria. Operazione “Basso Profilo”. Arrestate 48 persone

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giovedì 21 Gennaio 2021 - 12:23

Nell'operazione "Basso Profilo", coinvolti politici e colletti bianchi

Sono circa duecento gli uomini e le donne della Direzione investigativa antimafia e 170 le unità di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza che hanno eseguito l’operazione denominata “Basso profilo”, coordinata dalla Procura di Catanzaro, e che ha portato al fermo di 48 persone con il coinvolgimento di politici calabresi. Delle 48 persone raggiunte dal provvedimento restrittivo, 13 sono state tradotte in carcere e 35 ai domiciliari.

Colpiti presunti esponenti delle ‘ndrine più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura”, “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché di imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le organizzazioni criminali. Eseguiti, inoltre, numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali.

Fra i 48 arrestati nell’operazioneBasso Profilo” c’è anche l’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico, a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari. Indagato anche il segretario nazionale dell’Udc (partito di Talarico), Lorenzo Cesa, che ha ricevuto un avviso di garanzia per fatti risalenti al 2017.

Le dimissioni di Cesa

A seguito dell’operazione “Basso Profilo” i segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa si è dimesso dall’incarico: “Mi ritengo totalmente estraneo – ha detto Cesa – chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato”.

Le parole di Morra

“Un plauso sincero a questo immane sforzo investigativo che la Commissione Antimafia ha potuto seguire grazie al lavoro del suo ufficiale di collegamento DIA colonello Luigi Grasso – ha detto Morra – Ancora una volta l’azione concreta contro le mafie riporta la ricchezza nelle mani dei cittadini. Nel corso dele recenti operazioni antimafia in Italia, e parlo di poche settimane, centinaia di milioni di euro sono tornati nelle casse dello Stato. Questo è anche un reale recovery fund che deve essere sempre attivo. Questi arresti dimostrano che lo Stato non solo è presente ma è anche più forte e tenace”.

Al termine della conferenza stampa organizzata per illustrare i risultati dell’operazione “Basso Profilo”, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha spiegato il ruolo di alcuni degli indagati.

Le parole di Gratteri

“L’indagine conclusa con gli arresti è la sintesi di ciò che diciamo da decenni – ha detto Gratteri – La ‘ndrangheta spara sempre meno, ma ha sempre più rapporti con la politica e l’imprenditoria. L’imprenditore Gallo – ha proseguito Gratteri – ha contatti con le forze dell’ordine, con la politica, con la ‘ndrangheta ed attraverso questi contatti riesce ad allargare sempre più la sua attività imprenditoriale. Oggi sono stati trovati beni per centinaia di milioni di euro. E si parla di un imprenditore in apparenza medio-piccolo. Proprio questi contatti lo avevano portato a rivolgersi alla cosca De Stefano Tegano per organizzare la campagna elettorale di Francesco Talarico, candidatosi nel 2018 nel reggino”.

Il coinvolgimento di Cesa

“A Roma, attraverso Talarico – ha detto Gratteri rivolgendosi sempre all’imprenditore Gallo – era stato organizzato un incontro con Cesa. Talarico sapeva perfettamente che Gallo si rivolgeva a rappresentanti di ‘ndrangheta di Reggio Calabria. Cesa e Talarico erano nello stesso partito e Talarico, per ricambiare l’interesse, ha organizzato questo pranzo per ottenere un beneficio per degli appalti”

Il notaio Rocco Guglielmo

Gratteri ha parlato anche del coinvolgimento del notaio di Catanzaro, Rocco Guglielmo, che risulta indagato, ma in generale del ruolo di professionisti: “La spregiudicatezza e la disinvoltura con la quale alcuni professionisti compiono atti, quali intestazione fittizia di beni, a persone albanesi, non presenti, fa un pò impressione”.

Un commento

  1. Quanti Gratteri abbiamo bisogno nel meridione…..Tanti. Sicuramente il sindaco di Messina sarebbe contento!!!!

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