"Avevamo ragione e la commissione di garanzia lo conferma", evidenzia il consigliere. Ma prevale il compromesso per non bloccare i Dem messinesi
MESSINA – “Lo sapevamo di avere ragione. Io e Giuseppe Vitarelli abbiamo presentato tre ricorsi in merito alla regolarità del congresso del Partito democratico. E la commissione regionale di garanzia, incaricata da quella nazionale, conferma le nostre riserve. Io mi tessero a un partito nel 2024, viene fatto il congresso nello stesso anno e devo sottostare a decisioni prese da tesserati del 2023… Mi pare che siamo fuori dal mondo”. Così Felice Calabrò, capogruppo del Pd al Consiglio comunale, commenta la decisione dell’organismo del partito, anche se sa bene che è una vittoria solo a metà. Evidenzia il consigliere: “La commissione conferma che il congresso del 2024 doveva essere aperto agli iscritti dello stesso anno. Se fossero stati conseguenti, senza abdicare al ruolo, i componenti dell’organismo avrebbero dovuto annullare il congresso. Questa decisione, invece, lascia parecchi dubbi”.
Spiega Calabrò: “La commissione impone al partito, entro quaranta giorni, di convocare un’assemblea degli iscritti, tutti gli iscritti, del 2023 e 2024, che potrà ratificare o meno l’esito del congresso. Si tratta di una sorta di sanatoria”. Di fatto, il pasticcio c’è stato ma la commissione di garanzia ha trovato un compromesso per evitare il disastro di annullare le elezioni. Ripartire da zero sarebbe stato troppo impegnativo, una volta che si ha un segretario provinciale, Armando Hyerace. E per giunta reduce dall’accordo con lo sfidante Alessandro Russo, con un’assemblea e una direzione equilibrate tra le due aree. L’obiettivo è archiviare l’era delle polemiche intestine.
“Noi dibattiamo all’interno perché siamo un vero partito, gli altri no”
Mette in chiaro il capogruppo: “Io il mio risultato l’ho raggiunto. Ho dimostrato che era necessaria l’ampia partecipazione. E non posso ora decidere che cosa accadrà. Dipende dagli scritti. In ogni caso, dobbiamo tutti collaborare per fare gli interessi del partito. Partito che non deve rimanere bloccato. Abbiamo le elezioni provinciali, che ci vedono impegnati, e serve il contributo di tutti. Io, però, voglio evidenziare che le discussioni sono solo nostre. Non mi pare che gli altri partiti abbiano questa grande partecipazione. Noi dibattiamo all’interno perché siamo un vero partito. Ma all’esterno passiamo per litigiosi”.
La necessità di una svolta nel Pd messinese e siciliano
Nel momento in cui il Pd dimostrerà di essere protagonista di una svolta, nel segno delle iniziative per chi sta ai margini e delle necessità del territorio, allora sarà avvenuto un vero cambiamento. E il giudizio di una parte di elettorato sui Dem cambierà. A Messina e in Sicilia, in attesa del congresso regionale.

ma basta avi anni e anni chi siti sempri accussi nta stu partitu , unu contru l’autru . Pensu da vecchiu missinisi chi rispettu ai destrorsi e canciabannera chi si sono succeduti o cumannu di Buddacilandia tutta , vui , pigghiati a unu a unu, siti megghiu di gran lunga…, ma ca,,,,,,volo mittitibi d’ accordo na bona vota pi tutto