L’Acr ancora ostaggio dello scontro Santarelli-Chierichella: l’ultimo tentativo di salvataggio del gruppo reggino

L’Acr ancora ostaggio dello scontro Santarelli-Chierichella: l’ultimo tentativo di salvataggio del gruppo reggino

L’Acr ancora ostaggio dello scontro Santarelli-Chierichella: l’ultimo tentativo di salvataggio del gruppo reggino

venerdì 10 Dicembre 2010 - 13:07

Martorano: «Se entro il 15 dicembre non si risolve tutto sarà impossibile andare avanti». In giornata tentativo di accordo tra gli altri soci della cordata calabrese e “l’ultimo presidente” del Messina. Informati i calciatori, D’Ambrosio prossimo ad accasarsi al Perugia

Nuove nubi sull’Acr Messina. Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, Bruno Martorano ha illustrato l’attuale situazione del club rispetto al definitivo passaggio di proprietà ufficiale, in grado di consentire definitivamente al gruppo reggino di operare in tutti i contesti con responsabilità legale, finanziaria e amministrativa. A rendere lacunosa la situazione è ancora la prolungata diatriba tra Piero Santarelli e Marcella Chierichella, che di fatto blocca l’assunzione di titolarità da parte dei soci calabresi. Una situazione paradossale che i tifosi, così come lo stesso Martorano, pensavano di avere definitivamente messo da parte e con il quale si trovano invece a dovere fare ancora i conti.

«In questo momento ci sono due gruppi che si sentono proprietari del Messina e dunque saremo praticamente portati ad acquistare due volte la società – ha spiegato Martorano -. Principato e Ficara, insieme al Dg Nucifora, si trovano a Roma per trovare un accordo con Santarelli, con l’obiettivo di risolvere la questione nel più breve tempo possibile». Ma qual è nel concreto la questione? Molto confusa. Gli assegni da 300mila che Santarelli doveva alla Chierichella sono risultati, come è noto, tutti scoperti. La diffida ad adempiere inviata dall’ex Amministratrice unica con la richiesta del risanamento dei debiti viene ignorata; passano 15 giorni e dunque Santarelli avrebbe dovuto perdere la proprietà, ma ciò evidentemente non avviene in maniera formale.

Dopo l’accordo raggiunto tra il gruppo reggino e Marcella Chierichella, la stessa avrebbe denunciato Piero Santarelli per la mancata copertura degli assegni destinati a rilevare l’Acr, con tanto di richiesta di sequestro delle quote acquisite. Tale contenzioso, non comunicato a Martorano e soci, avrebbe quindi bloccato la formalizzazione del passaggio di mano alla cordata calabrese. La stessa Chierichella inoltre, per risolvere la “faccenda”, avrebbe posto nuovo condizioni rispetto a quelle precedenti sottoscritte per l’acquisizione della società. Da qui la denuncia dei reggini alla Chierichella, per una serie di questioni che dovranno essere approfondite dall’apposita autorità. Ora per risolvere il tutto dovrebbe essere raggiunto un accordo tra la proprietà in pectore e Santarelli, che chiuda la questione legata all’Acr e lasci la disputa legale alle altre parti.

«Abbiamo fissato come ultima data utile per sciogliere il nodo il 15 dicembre – ha continuato Martorano -. Stiamo cercando di mediare fra le parti, siamo disposti come ultima ipotesi anche a pagare Santarelli, dopo l’accordo raggiunto con la Chierichella. Ci troviamo in questa situazione principalmente perché abbiamo fatto tutto di fretta, visto che il Messina, dopo le mancate presentazioni in campo, rischiava di scomparire. Non avevamo altro modo per evitare la fine drammatica. Secondo un’analisi rapida dell’incartamento pensavamo fossero la Chierichella e i soggetti a lei vicini i proprietari». Dunque adesso è corsa contro il tempo: «A breve arriveranno tre punti di penalizzazione dalla Lega per vertenze riferite allo scorso anno passate in giudicato. Devono essere saldate altre undici vertenze, altrimenti anche queste peseranno sulla classifica – aggiunge ancora Martorano -. Ci sono in più, oltre ai debiti che conosciamo, tutta una serie di spese che affronteremo solo se effettivamente diverremo proprietari. Non lo faremo certamente per togliere i debiti ad altri».

Della situazione già avvertiti i calciatori: «Lo abbiamo fatto per una questione di correttezza, perché fino a giorno 16 avranno la possibilità di accasarsi altrove. Abbiamo lasciato loro la possibilità di rimanere o andarsene. Più della metà continua a darci fiducia. Ci hanno detto che se affonda la nave loro affonderanno con noi. Da parte nostra c’è la volontà di farla navigare in acque più tranquille. Siamo comunque preparati per qualche eventuale addio. Se qualcuno andrà via sarà rimpiazzato con giocatori dello stesso livello». Chi partirà sicuramente è il capitano Antonio D’Ambrosio, che ha deciso di lasciare Messina per accasarsi al Perugia, sempre in serie D (girone E). Probabile che anche altri lascino lo Stretto nonostante l’accordo raggiunto qualche giorno fa con il gruppo reggino.

Un gruppo che oggi esprime amarezza mista a speranza: «Ieri sera stavamo venendo a Messina per salutare tutti e ringraziare i calciatori e lo staff per il grande impegno e la volontà dimostrata – ha concluso Martorano -. Poi, quasi un miracolo, ha riaperto i giochi. Adesso ci sono un buon 80-90% di possibilità di andare avanti».

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