La proprietà resta dunque formalmente a Piero Santarelli, mentre la questione giudiziaria viene rimesse alla sfera civile. Per il Messina si preannuncia una fine ingiusta
Il giudice del registro Antonino Orifici ha depositato questa mattina il decreto attraverso il quale si è pronunciato sul conflitto di titolarità della società Acr Messina, contesa dall’ex-amministratrice unica Marcella Chierichella e quello che solo formalmente sarebbe il presidente, Piero Santarelli. La decisione non è stata ufficializzata direttamente ai mezzi d’informazione, non ancora autorizzati ad accedere agli atti ufficiali, ma è filtrata dai rappresentanti delle parti in causa compresi i legali del gruppo Martorano, che hanno ricevuto via fax copia del provvedimento.
Orifici si è dichiarato incompetente rispetto al giudizio, trasferendo di fatto la questione al campo civile. In questo momento dunque la proprietà resterebbe nelle mani di Santarelli, frenando di fatto l’acquisizione definitiva del club da parte del gruppo reggino, che ha in mano una procura a vedere sottoscritta in accordo con la Chierichella. I tempi della giustizia civile non permetterebbero al Messina di evitare la radiazione, che si concretizzerà il 5 gennaio qualora non dovesse essere trovata una soluzione e la squadra non scenderà in campo per la quarta volta. L’ultima possibilità di salvezza è rappresentata dal raggiungimento di un accordo tra le parti e più specificatamente tra la Chierichella e Santarelli. Ipotesi che in questo momento appare poco probabile.
Per il Messina si preannuncia dunque una fine ingiusta, soprattutto per una tifoseria che anche in serie D ha dimostrato di meritare ben altri palcoscenici, ma ha avuto la sfortuna di finire nelle mani di soggetti il cui spessore umano, prima ancora che gestionale, si è dimostrato nullo. (ER)
