Il Dg: «La squadra si è allenata ma non scenderà in campo senza novità societarie». Arturo Di Mascio vorrebbe cedere all’ex presidente del Sapri Sergio Fortunato. Messina è stanca di umiliazioni sportive: meglio morire subito che prolungare l’agonia
Clima surreale nell’ambiente calcistico cittadino dopo la trattativa saltata ieri tra il gruppo calabrese pronto a subentrare e Arturo Di Mascio, ancora una volta simbolo del fallimento sportivo dell’Acr. La squadra, d’accordo con lo staff, i dipendenti e i tifosi, ha deciso di non scendere in campo nell’incontro in programma domani al San Filippo contro il Cittanova Interpiana. «Non ci sono le condizioni per giocare – ci ha spiegato il Dg, Gianni Magi -. Stamattina la squadra si è allenata regolarmente ma se non ci saranno novità, manterremmo la posizione stabilita. Speriamo ancora che qualcosa possa accadere nelle prossime ore, perché i ragazzi hanno gran voglia di dimostrare quanto ci tengono a questa piazza. Ma fino ad ora non ci sono novità e fa davvero rabbia».
In realtà in mattinata è circolata la voce di un nuovo interessamento. Quello dell’ex presidente del Sapri Sergio Fortunato, che avrebbe manifestato ad Arturo Di Mascio la volontà di voler provare l’esperienza in riva allo Stretto, salvo poi fare un passo indietro, preoccupato dalla pressione dell’ambiente. Entrambi sono coinvolti già da qualche mese nel tentativo di acquisizione del Como Calcio, operazione fino ad ora non riuscita. L’ex patron della Casertana avrebbe ritenuto inidonea la proposta del gruppo calabrese, presumibilmente per la polizza che la cordata guidata da Bruno Martorano aveva richiesto a garanzia dei debiti “occulti” accumulati nel corso degli anni. Ed è proprio sulla valutazione dei debiti della società che il meccanismo sembra essersi incappato, in quanto il passivo rilevato dalle parti non è mai combaciato. Certo non può che far riflettere l’atteggiamento assunto da Di Mascio in risposta all’ultima offerta presentata dai potenziali acquirenti. Salvo oggi ipotizzare un passaggio di mano a Fortunato, che, non prendiamoci in giro, al di là di quanto bene ha potuto fare a Sapri (è ancora Dg?), è molto vicino allo stesso Di Mascio (vedi intervista video in basso nella quale si parla dei loro rapporti – si ringrazia Italia2Tv).
Ecco perché non può e non deve essere accettata una soluzione di questo tipo, che non farebbe altro che allungare l’agonia. Probabilmente meglio morire adesso che continuare a soffrire nelle mani di chi usa il Messina solo per i propri, ancora oscuri, interessi.
