Un'analisi ferma dei novanta minuti del -Martelli- e la richiesta di un atteggiamento diverso nelle prossime gare.
Dopo Di Costanzo (nella foto) anche il direttore generale Gasparin ha catechizzato la squadra. Il dirigente ha parlato oggi ai calciatori prima dell’allenamento esprimendo il disappunto per la disastrosa prova di Mantova. Un’analisi ferma dei novanta minuti del -Martelli- e la richiesta di un atteggiamento diverso nelle prossime gare. E sempre stamattina, per la prima volta dopo la caduta di Mantova, ha parlato Di Costanzo. Più sereno rispetto al dopopartita il tecnico giallorosso ha voluto esprimere il suo stato d’animo: -Ho voglia di riscatto, ho voglia di tornare subito in campo e vedere la squadra giocare con la mentalità che voglio io. Purtroppo a Mantova questo non è successo e ne abbiamo pagato le conseguenze-. Di Costanzo non fatica ad individuare quello che considera l’errore più grave: -Non abbiamo giocato da Messina, non abbiamo messo in campo quella grinta, quella rabbia che rappresentano le nostre armi più importanti. Siamo scesi in campo con un atteggiamento troppo remissivo, rinunciatario fin dal primo minuto. E questa non è la squadra che voglio io. Possiamo anche affrontare una formazione più forte di noi ma non deve mai venire meno la voglia di lottare-. Inevitabilmente si pensa al futuro ed alla prossima gara interna con il Frosinone. E dalle parole di Di Costanzo si intuisce che qualcosa potrebbe cambiare, specie a centrocampo: -Vedremo, abbiamo diversi giorni per pensarci ma è sempre possibile migliorarsi. C’è un D’Aversa, ad esempio, in piena crescita che si sta riprendendo dai problemi intestinali che lo hanno afflitto la settimana scorsa. Ci sono ancora tanti allenamenti per fortuna ed il tempo per fare queste valutazioni c’è tutto. Quello che conta è che tutti abbiano la stessa voglia di riscattare la brutta sconfitta di domenica-.