Il Dg Sergio Gasparin: Saggio fermare i campionati, basta che serva a qualcosa...

Il Dg Sergio Gasparin: Saggio fermare i campionati, basta che serva a qualcosa…

Redazione

Il Dg Sergio Gasparin: Saggio fermare i campionati, basta che serva a qualcosa…

mercoledì 14 Novembre 2007 - 15:20

Vi è la necessità intrinseca di intervenire al più presto ed in modo risolutivo per il bene del nostro calcio

In seguito ai gravi fatti di cronaca accaduti domenica mattina, la F.I.G.C. ha comunicato la momentanea sospensione dei campionati di seri A, B e C.

Il prossimo week-end, dunque, i campi di calcio delle squadre professionistiche in Italia rimarranno completamente deserti e tutti gli appassionati di quello che, senza alcuna difficoltà, si può considerare il nostro sport nazionale, ancora una volta dovranno pagare per i gesti sconsiderati di individui che nulla hanno a che fare con l’universo sportivo.

Mentre, però, la massima serie si sarebbe fermata a prescindere dalle decisioni delle istituzioni competenti, a causa degli impegni delle Nazionali per le qualificazioni agli Europei 2008, la serie cadetta e la C dovranno, a questo punto, fare i conti con una sosta forzata.

La politica scelta dalla Federazione ha inevitabilmente dato vita ad un dibattito circa la validità di tali scelte.

Dibattito al quale hanno preso parte, inevitabilmente, tutti i dirigenti delle società coinvolte, tra i quali anche Sergio Gasparin, direttore generale giallorosso: -Decidere di fermare i campionati è stata di sicuro una scelta saggia – spiega il D.G. – ma per dimostrare che anche questa linea non si riveli fine a se stessa, come accaduto a volte in passato, si dovranno escogitare le giuste strategie per porre fine ai problemi che in questi anni hanno sconvolto il mondo del calcio.

Di questo passo non si potrà evitare che fatti come quelli di domenica si ripetano. E non mi riferisco solo a quello che è accaduto al povero Gabriele Sandri, ma a tutto ciò che è seguito. Abbiamo assistito ad una vera e propria guerriglia urbana, da parte di gruppi che approfittando, in modo strumentale, della tragedia verificatasi ad Arezzo hanno messo a ferro e fuoco città intere rendendosi protagonisti di violenze gratuite ed assolutamente inaccettabili.

Il calcio è uno sport seguito da milioni di persone, che lo vivono con grande trasporto emotivo, con entusiasmo, pervasi da straordinaria passione sportiva e da sana rivalità calcistica. Diviene delittuoso che la parte sana del pubblico divenga ostaggio di una minoranza che usa il calcio esclusivamente quale pretesto per azioni di delinquenza abituale, andando così a minare le basi stesse sulle quali si fonda e prolifera l’intero movimento calcistico nazionale. Vi è la necessità intrinseca – conclude- di intervenire al più presto ed in modo risolutivo per ridare al nostro calcio quello spirito, quell’entusiasmo e quella partecipazione civile che sembra aver irrimediabilmente perso! (tratto da mondomessina.it)

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