Il Messina abbandonato al suo destino. E Di Costanzo è sempre più solo.

Il Messina abbandonato al suo destino. E Di Costanzo è sempre più solo.

Redazione

Il Messina abbandonato al suo destino. E Di Costanzo è sempre più solo.

venerdì 21 Marzo 2008 - 23:16

Al San Filippo, durante la gara con il Bari, circolava una voce insistente. Pare che, dopo l’iniziativa -Porta un amico allo stadio-, Franza ne stia preparando un’altra: -Restate a casa tu e il tuo amico-. In realtà ormai non servirebbe neppure l’invito alla diserzione visto che contro il Bari non erano presenti più di mille persone. Il che lascia presupporre che allo stadio non ci fossero nemmeno tutti gli abbonati e che questi ultimi non siano riusciti a convincere nemmeno gli amici più intimi a seguirli al San Filippo spendendo la miseria di un euro per il biglietto. D’accordo era il Venerdì Santo e si giocava alle 19. Ma c’è da chiedersi chi può avere il coraggio di assistere a certi spettacoli, diciamo così, meno che mediocri! Per anni il tifoso messinese ha avuto una certezza: che i campionati andassero bene o male almeno in casa si vinceva e ci si faceva rispettare. Adesso il -San Filippo- è terra di conquista anche per formazioni modeste come il Modena, il Grosseto ed il Bari, tanto per citare le ultime formazioni che hanno razziato punti a Messina. Le cifre sono lì a ricordarci severamente che la squadra di Di Costanzo non vince da sei partite nelle quali ha racimolato appena tre punti. Contro i pugliesi ha perso la quarta partita casalinga del campionato. Un’enormità se si considera la ferrea tradizione interna dei giallorossi. Morale di una favola che si è trasformata in incubo: il Messina non vince più, ha smarrito la dirompente forza casalinga, gioca male e ha in panchina un tecnico che da tempo non azzecca più una mossa. E quest’ultimo ci sembra l’aspetto più preoccupante di tutta la vicenda visto che Franza e Gasparin lo hanno già riconfermato per il prossimo anno. Con 41 punti in classifica i giallorossi sono ormai vicini alla salvezza ma rimangono i dubbi su un tecnico che quasi mai riesce a cambiare il volto alla partita, che ha un’impostazione rigorosamente difensivista, che non riesce a motivare i giocatori e che ormai da sette mesi non è in grado di conferire un gioco degno di questo nome alla squadra. Anche oggi, al termine della partita, si è detto dispiaciuto per la sconfitta, ovviamente immeritata. -Ci voleva più attenzione su quel pallone-, -Stavamo tenendo bene il campo-, -Volevamo vincere a tutti i costi ma siamo stati sfortunati- il solito campionario di frasi che ormai conosciamo a memoria. Fatto sta che punti non ne arrivano, il gioco latita, l’emorragia di pubblico non si arresta e le passione dei tifosi è stata annientata quasi interamente. Per fortuna il numero di partite da giocare diminuisce, quest’annata fra un po’ andrà in archivio e forse la ricorderemo solo per le assenze record allo stadio. E allora non resta che guardare al futuro già da ora. Gasparin sa meglio di tutti che i campionati si preparano da gennaio a maggio e si rifiniscono soltanto durante il mercato estivo. Servono calciatori all’altezza ma soprattutto qualcuno in grado di guidarli con mano sicura. Come mai è avvenuto in questa stagione.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007