Messina calcio, Gasparin dice addio. Finisce la favola?

Messina calcio, Gasparin dice addio. Finisce la favola?

Redazione

Messina calcio, Gasparin dice addio. Finisce la favola?

giovedì 05 Giugno 2008 - 11:28

Il dg chiude la sua esperienza in giallorosso. Domani conferenza dei Franza: gli scenari sotto tutt'altro che rosei. Risponderà la politica?

Dieci giorni fa i tifosi organizzavano -RicominciAmo Messina-, con la speranza di convincere Sergio Gasparin a rimanere in riva allo Stretto, con l’intento di dare un segnale alla proprietà. Il Direttore generale sembrava essersi convinto, la presidenza dell’Fc Messina, nella persona di Pietro Franza, aveva manifestato entusiasmo per la cornice di pubblico accorsa al San Filippo per la gara contro il Lecce. Oggi la doccia fredda. Dopo dieci giorni di riflessione e di confronto, Gasparin annuncia che lascia la direzione della società. Il Direttore Generale aveva rivelato che dalla fine del campionato avrebbe valutato le risposte dell’ambiente, dando successivamente risposta ai Franza sulla sua permanenza. Un sì legato anche al nuovo progetto per le prossime stagioni, e proprio da questo sarebbe nata la rottura con il dirigente veneto. L’ex del Vicenza ha proposto alla presidenza tre piani societari da sviluppare, ma nessuno di questi è stato accettato dai Franza; neanche quello minimo indispensabile per mantenere la categoria e programmare qualcosa di più ambizioso nel corso degli anni avvenire. Sul piano tecnico, in pratica, si sarebbe continuato con l’acquisto di giocatori della serie C e -spalmando i contratti-. Dieci giorni hanno cambiato tutto, ma non si sa ancora con certezza come e perché.

IL SALUTO DEL DIRETTORE

Gasparin si è mostrato piuttosto amareggiato rispetto alla scelta presa. Per sua stessa ammissione è rimasto sorpreso per l’accoglienza riservatagli dalla gente, dalla stampa, dai collaboratori e anche dalla presidenza. -Purtroppo – ha spiegato – non ci sono più le condizioni per continuare. Sono troppe le incertezze dal punto di vista societario ed economico-. Cosa gli è piaciuto di più della nostra città in questo anno e cosa meno? -L’affetto della gente in cima alla lista e una realtà professionale alla fine positiva. Mi ha deluso l’imprenditoria messinese, che ha vissuto le vicende della società come fosse un problema esclusivamente dei Franza. Non hanno aiutato questa realtà neanche come partner. Un esempio? Le maglie ufficiali senza uno sponsor-. Ma i problemi sono diversi, vedi l’assenza di una presenza istituzionale forte, dovuta anche ai commissariamenti degli ultimi anni. Ciò nonostante Gasparin ha riservato un caloroso grazie a tutti.

DOMANI LA CONFERENZA DELLA PROPRIETA’

Per domani mattina intanto è convocata una conferenza stampa in cui a parlare sarà stavolta la famiglia Franza. Al centro dell’incontro con i giornalisti il nuovo quadro che si delinea, che al momento non sembra affatto rassicurante. Ragionando sulla scelta che praticamente mette da parte Gasparin e la rifondazione societaria portata avanti fino ad adesso, oltre che la programmazione futura, la presidenza in pratica ha lanciato un segnale forte di emergenza. Si arriva ad ipotizzare che in bilico ci sia perfino l’iscrizione della squadra al prossimo campionato. Se così fosse, la compagine potrebbe essere consegnata al sindaco o ripartire dalle serie minori. I Franza dunque sarebbero nuovamente pronti a lasciare. Scenari -drammatici-, ma forse non del tutto lontani dalla realtà.

COSA E’ CAMBIATO IN QUESTI DIECI GIORNI?

Non è facile capire cosa possa essere cambiato dalla giornata giallorossa ad oggi. Se in un primo momento la decisione del Dg sembrava vincolata a delle valutazioni personali, solo successivamente sono stati i Franza a prendere tempo perché le condizioni di base erano cambiate. Ma quali condizioni? In fondo i problemi erano stati già illustrati nel corso della conferenza stampa che anticipava l’ultima gara casalinga e si era detto che con la coesione di tutte le forze, col tempo, potevano essere superati. Invece dalla lettera di ringrazimento già citata del presidente sembrano essere passati -anni luce emozionali-. Dal trasporto dell’entusiasmo rinato, alla perdita di un dirigente capace e dalle immense doti umane, un uomo vero e un vero lavoratore.

Messina così potrebbe perdere ciò che a fatica negli anni aveva riconquistato, almeno nel calcio: un palcoscenico per mostrarsi, per esaltarsi, un traino per rinascere anche dal punto di vista sociale ed economico e non solo sportivo. E proprio di questo si tratta, perché adesso il problema non è solo legato al calcio, ma a tutta la città. La politica si farà sentire e farà qualcosa di concreto una volta per tutte?

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