La Messina calcistica -gode-, dopo mesi di sofferenza

La Messina calcistica -gode-, dopo mesi di sofferenza

La Messina calcistica -gode-, dopo mesi di sofferenza

sabato 04 Aprile 2009 - 17:49

Un successo che riaccende la speranza. Adesso bisogna rialzare la testa, un passo dopo l'altro

Una vittoria che vale doppio, forse anche triplo. Tre punti ottenuti allo scadere di gara, contro una diretta rivale nella lotta per la retrocessione. E non si può negare che la -goduria- aumenta se questa squadra si chiama Hinterreggio. Anche se chiamarlo derby appare quantomeno eccessivo. Gli oltre 1200 spettatori accorsi al San Filippo (1149 i paganti), nonostante si giocasse di sabato, hanno sostenuto la squadra, gioito e tornato a vivere emozioni lasciate nel cassetto da mesi. Record d’incassi e messaggio diretto alla nuova società: -noi ci siamo-. Una piazza calda, vogliosa di dimostrare il proprio legame con la squadra che porta il nome della città, dopo mesi d’inferno. Lo zoccolo duro c’è, è vivo. Tranne qualche eccezione, qualche assenza forzata per impegni di lavoro o altro, quelli di oggi sono i veri tifosi del Messina, quelli del -Celeste-, quelli che il -Messina è na malatia-. L’agonia, quella dello stadio desolatamente vuoto e silenzioso, quella di inizio campionato, veramente difficile da accettare per chi l’ha vissuto, sembra essere alle spalle, almeno lo si spera.

E’ solo una vittoria e neanche decisiva, ma adesso Messina sogna, è tornata a sognare. Torna a credere che un riscatto sia possibile, perché no, partendo dal calcio. Aspetta i fatti, ma esulta per aver voltato una delle pagine più tristi della propria storia. La non iscrizione alla B, l’incubo della scomparsa definitiva dalla mappa del calcio. Oggi sembrava di rivivere un film, gli sguardi della gente e la gioia per il gol finale: quasi a voler dire tutti insieme -rieccoci-. L’abbraccio immaginario al termine della gara con la squadra. E’ vero, c’è parecchia strada da percorrere, siamo solo all’inizio e bisogna rimanere con i piedi per terra. Ma è giusto anche essere felici e viversi il momento dopo i tanti bocconi amari in settimane passate tra carte, cordate, sentenze e tribunali. Adesso c’è di nuovo il pallone in primo piano, il vero e grande protagonista di queste folate di festa per una Messina che soffre ogni giorno.

Oggi allo stadio sono ricomparse tante facce che non si vedevano da tempo. Tanti tifosi ma anche giornalisti e addetti ai lavori che avevano appeso la sciarpa, il microfono, gli strumenti del mestiere al chiodo. A loro, a quelli che davvero amano il Messina e finalmente hanno ingoiato la -polpetta Franza- diciamo -bentornati-. A quelli che invece vivono di opportunismi, che hanno fiutato l’istante giusto per cavalcare l’onda sfruttando la possibile rinascita, dovremmo dire -fate pure, a parlare sarà la vostra coscenza-. A quelli che da oggi in poi, se ve ne sarà uno, saliranno sul carro dei vincitori, invece dovremmo dire: -fate numero, siete messinesi come noi, avanti, avanti-. Messina deve ripartire, deve pensare in grande e non solo nel calcio. Se questo gruppo importante che opera anche a livello internazionale ha deciso di puntare sulla nostra terra, apriamogli le porte ma ovviamente facendo attenzione a non ripetere gli errori del passato. Facciamoli a piccoli e attenti passi. Prepariamoci per la trasferta di Adrano dopo Pasqua e una volta saputa la categoria, diamo una risposta con la campagna abbonamenti. E’ difficile, è un momento di crisi per tutti, ma Messina siamo noi, non lasciamo agli altri i fatti e a noi sempre le parole…

(foto ggr.blogspot.com)

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