Il Messina chiude in bellezza: bel gioco e vittorie. Adesso sotto con lo stadio!

Il Messina chiude in bellezza: bel gioco e vittorie. Adesso sotto con lo stadio!

Redazione

Il Messina chiude in bellezza: bel gioco e vittorie. Adesso sotto con lo stadio!

sabato 22 Dicembre 2007 - 19:27

Ventotto punti e nono posto in classifica. Solo le big del campionato ed un paio di outsider hanno fatto meglio del Messina. Con tre vittorie nelle ultime quattro giornate la pattuglia di Di Costanzo ha impresso una decisa sterzata al suo campionato ed ha finito in crescendo un 2007 avaro di soddisfazioni. Ma l’aspetto che stasera merita la prima pagina è quello che riguarda il gioco di squadra. Il Messina ha letteralmente stritolato un’armata che sembrava invincibile come quella bolognese. Nel primo tempo, gol a parte, la capolista non è esistita. Cordova e compagni hanno sciorinato calcio d’alta qualità, hanno morso le nobili caviglie emiliane, hanno segnato due splendidi gol, colpito una traversa, subito un salvataggio sulla linea. Insomma hanno schiantato una squadra che doveva passeggiare sul campo siciliano. E il tutto nel solito gelo del -S.Filippo-, con poche centinaia di encomiabili tifosi che hanno sostenuto la squadra senza nessuna pausa. Nella ripresa qualcosa è cambiato quando probabilmente Di Costanzo ha impartito i suoi ordini: difendere il risultato senza correre i rischi. Ma quando questa squadra smette di giocare per arroccarsi dietro la musica cambia. E specialmente dopo l’espulsione di Parisi si è rischiato di brutto. L’equazione matematica, che nel calcio tuttavia è sempre discutibile, dice che il Messina ha compiuto passi da gigante sotto il profilo del gioco e che non deve mai abdicare in favore di una tattica eccessivamente attendista. La classifica è tranquilla, la crescita complessiva chiara ed evidente, lo spirito di gruppo lampante. E allora meglio lasciare giocare una squadra che finalmente con il pallone fra i piedi dimostra di saperci fare. E sempre, anche questo un merito importante, ricorrendo ad uno spirito guerriero che può ridurre gap importanti come accaduto anche oggi. La classifica dice che le grandi del campionato corrono senza perdere colpi e dunque meglio non farsi illusioni. Sei punti dal sesto posto e nove dal quinto non sono tantissimi ma la squadra non ha ancora la struttura per puntare troppo in alto. Per fortuna quest’anno sul ponte di comando c’è un certo Gasparin che per la prima volta dopo molti anni ha puntato il mercato di riparazione con grande anticipo. Dalla Sampdoria è in arrivo la punta Foti, un elemento di sicuro avvenire, ma altri puntelli servono a questa squadra. Ora più che mai la società deve decidere programmi e strategie per il futuro. Purtroppo ieri Franza ha ribadito i concetti per i quali noi di Tempostretto avevamo già espresso delle perplessità. Dopo ogni vittoria il presidente ci ricorda che la squadra non ha futuro se il Comune non gli concederà la gestione degli stadi -S.Filippo- e -Celeste-. Un’intempestività davvero record nel momento in cui i tifosi vorrebbero sentir parlare di programmi, di rinforzi, di mercato. Ma Franza si è limitato ad annunciare che arriveranno altri giocatori solo se qualcuno sarà ceduto. Uno arriva ed uno parte, insomma, perchè soldi non ce ne sono molti e bisogna arrangiarsi. Ma forse sarebbe stato più giusto esaltare un gruppo che si è ritrovato nelle difficoltà ed un tecnico accolto con grande scetticismo. Per fortuna ci ha pensato il solito Gasparin che ha trovato parole di elogio per i tifosi e ha detto una delle cose più sensate della giornata. E cioè che il San Filippo è uno degli stadi più scomodi d’Italia e d’Europa e che tiene lontano il pubblico già scoraggiato dalla nuvoletta di Fantozzi che accompagna tutte le partite casalinghe del Messina (-E per fortuna che mi avevano detto che in Sicilia non piove mai- ha ironizzato Gasparin). A questo punto una ristrutturazione del San Filippo non sembra più rimandabile. Chissà che il 2008 possa finalmente regalare quel progetto che prevede un rimpicciolimento dello stadio. Ventimila posti, tutti coperti, farebbero dell’impianto un Celeste più moderno. Questione di comodità certo ma anche un’arma in più per la squadra che finora ha dovuto fare a meno dell’apporto massiccio dei tifosi. E’ il desiderio che vogliamo esprimere per la fine dell’anno sull’onda di un entusiasmo finalmente ritrovato.

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