Il Messina crolla a Vicenza. Nervosismo inspiegabile e scelte tattiche discutibili

Il Messina crolla a Vicenza. Nervosismo inspiegabile e scelte tattiche discutibili

Redazione

Il Messina crolla a Vicenza. Nervosismo inspiegabile e scelte tattiche discutibili

sabato 29 Marzo 2008 - 19:38

E siamo a sette. La striscia di partite senza vittorie del Messina si allunga ancora. I giallorossi sono riusciti a farsi schiantare anche da una delle formazioni più in crisi del campionato. Pensate che il Vicenza aveva vinto solo una partita casalinga su sedici e, come il Messina, non vinceva da sei turni. Detto e fatto. Al -Menti- sono arrivati i Cavalieri della solidarietà ed hanno elargito tre punti che ai biancorossi sono apparsi manna dal cielo sulla strada che porta alla salvezza. Si potrà dire: -Ma guarda che novità, il Messina perde regolarmente fuori casa-. E’ vero ma la sconfitta di oggi introduce nuovi motivi d’inquietudine. Per brevità, e per evitare di ripeterci, ne citiamo solo due: 1) il nervosismo fuori luogo che continua a penalizzare la squadra per via delle espulsioni 2) le discutibili scelte di Di Costanzo. Tutto ciò va inquadrato nel contesto ambientale di una partita totalmente favorevole al Messina. Il Vicenza è sceso in campo paralizzato dalla paura di non vincere e dopo il gol di Cordova il pubblico ha scatenato una violenta contestazione. I veneti sembravano in balìa dei siciliani e assolutamente incapaci di abbozzare una reazione. E qui è entrato in ballo il grande cuore del Messina che concede il pareggio all’ex di turno Riccardo Zampagna. Unico alibi: l’infortunio a Giosa. Ma si potrebbe discutere sulla scelta di Di Costanzo di sostituirlo con Gaveglia ed insistere con la difesa a cinque anzichè passare al 4-4-2, più consona alle caratteristiche dei giocatori in campo. E qui arriva l’assurda espulsione rimediata da Biancolino che protesta come un ossesso con l’arbitro e si fa cacciare. E sei minuti dopo stessa sorte tocca a Rea per doppia ammonizione. Un suicidio, la fine del sogno di tornare a casa imbattuti perchè tutti sanno che ora il Vicenza in un modo o nell’altro riuscirà a vincere la partita. Profezia fin troppo scontata e che si avvera quando Parisi sciaguratamente regala un pallone che frutta il 2-1 per i padroni di casa. Nel finale si vede il solito Messina allungato in campo come un elastico. E se riesce a creare qualche pericolo finisce anche per subire il terzo gol. E meno male che Manitta para un rigore ed evita un passivo più pesante. Intanto Di Costanco continua imperterrito a sostituire un attaccante per un attaccante (Foti per Moro) ed un centrocampista per un centrocampista (Provenzano per Coppola) dimostrando che non è da tutti cambiare in corso il volto di una squadra. Anzi lui quest’anno francamente non c’è riuscito quasi mai. Insomma ecco come perdere una partita in cui vi erano tutti i presupposti per poterla vincere. Una lezione su come fare karahiri di fronte ad un avversario arrendevole ed impaurito, non dal Messina ma dal suo stesso pubblico. Il nervosismo, oltre a costare la sconfitta,penalizzarà la squadra anche sabato prossimo per via delle squalifiche. Ma ci sono altri punti sui quali Franza e Gasparin dovranno interrogarsi. E sono i più importanti perchè riguardano il futuro. Perchè il Messina gioca così male? Come si spiega un crollo tale da consentire alla squadra di racimolare appena nove punti nel girone di ritorno? Come si fa a perdere le motivazioni con quattro mesi di campionato ancora da disputare? Perchè Di Costanzo non risulta mai decisivo nelle scelte iniziali e nelle sostituzioni? Soprattutto quest’ultimo è un punto sul quale la dirigenza giallorossa dovrà riflettere a lungo. Anche contro il Vicenza sono emersi limiti di personalità sui quali ormai sussistono pochi dubbi. Ancora c’è tutto il tempo per rimediare, ragionare, fare scelte anche dolorose. Questo campionato si sa, ormai è andato. Cerchiamo almeno di non rovinare anche il prossimo.

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