Messina, onore al generale Di Costanzo. Ma non parliamo più di salvezza!

Messina, onore al generale Di Costanzo. Ma non parliamo più di salvezza!

Redazione

Messina, onore al generale Di Costanzo. Ma non parliamo più di salvezza!

lunedì 21 Gennaio 2008 - 16:29

Tutti sull’attenti a rendere i meritati onori. Il generale Di Costanzo può passare in rassegna l’esercito di critici e menagrami e gonfiare orgogliosamente il petto. La campagna d’inverno del Messina sta passando di successo in successo, travolgendo armate invincibili come quella del Bologna, spuntando parziali vittorie in terra nemica come a Lecce o sbarazzandosi di avversari tosti come il Rimini nonostante abbia dovuto ricorrere ai riservisti per carenza di uomini. Che cuore questa squadra, che compattezza il gruppo, che determinazione! Di Costanzo, promosso sul campo direttamente dal grado di maresciallo a quello di generale, può essere fiero del suo esercito di guastatori. Ci ha messo un po’ di tempo ad assemblarlo ed a insegnargli a combattere sul campo ma oggi sta raccoglendo i frutti. Il Messina adesso gioca perfino bene, una caratteristica che era sempre venuta meno. E così sono arrivate cinque vittorie in sette gare ed un ottavo posto che nessuno poco tempo fa osava immaginare. Ma il merito principale del tecnico giallorosso è quello di aver creato un blocco granitico nello spogliatoio. Un gruppo fortemente motivato, in grado di sopperire alle assenze dei giocatori migliori. Anche quando queste avvengono tutte insieme. Contro il Rimini mancava mezza squadra titolare: Manitta, Galeoto, Zanchi, Coppola, D’Aversa e Biancolino. Eppure Petrocco, Rea, Stendardo, Surraco, Schetter e Foti non hanno fatto rimpiangere nessuno degli assenti. Hanno giocato con il piglio di chi ha una missione da compiere e pazienza se domenica prossima tornerà a scaldare la panchina. Mettiamoci poi la voglia ritrovata di Pestrin e Cordova due elementi che giocando su questi straordinari livelli possono trascinare la squadra a traguardi impensabili. Già perchè con 32 punti in tasca, l’ottavo posto in classifica ed una metamorfosi del genere nessuno può impedire ai tifosi di sognare i play-off. A questo punto però bisogna fare alcune considerazioni. Il Messina per puntare la prua verso il mare aperto ha bisogno dell’apporto del pubblico. Contro il Rimini c’erano 1800 paganti, un po’ di più rispetto alle altre partite ma sempre troppo pochi. Anche Di Costanzo e Gasparin hanno ammesso che l’obiettivo non è stato minimamente centrato e senza il calore di una tifoseria è dura sognare in grande. Cosa si potrebbe fare per ridestare una passione che neanche i risultati hanno saputo rigenerare? Innanzitutto la società potrebbe correggere il tiro sulle ambizioni della squadra. Continuare a sostenere che l’obiettivo rimane solo la salvezza sa tanto di scaramantico e finisce con intorpidire sempre di più l’entusiasmo dei tifosi. Dichiarare che la squadra, benchè costruita per salvarsi, è pronta a lottare per qualsiasi traguardo potrebbe rappresentare una bella iniezione di fiducia. Del resto nessuno si aspetta una passeggiata trionfale e tutti sono consapevoli che le battistrada sono superiori come qualità dell’organico al Messina. Altro sintomatico messaggio potrebbe essere l’acquisto di un giocatore importante. Un tassello che possa consentire alla squadra di Di Costanzo di compiere il salto di qualità. Si otterrebbero due risultati: arricchire l’organico giallorosso e rimettere in moto l’entusiasmo di una tifoseria che non aspetta altro che riaccendersi come una torcia. In fondo Di Costanzo accoglierebbe a braccia aperte un nuovo acquisto poichè ogni settimana, fra squalificati ed infortunati, la lista degli assenti sembra quella dell’ufficio collocamento. Detto questo i play off rimangono un traguardo difficile e lontano. Lo dicono la classifica e le ambizioni di almeno altre sette squadre. Ma quanto meno il Messina ha dato un senso alla sua stagione, può giocarsi fino in fondo le sue carte e non rischiare di sprofondare nell’anonimato già a metà campionato. E mentre il generale Di Costanzo dalla sua trincea scruta l’orizzonte, l’armata giallorossa è nuovamente in marcia. Sabato a Messina arriva la Triestina. Con mezzo plotone fuori uso serve un altro assalto all’arma bianca per difendere l’inespugnabile fortino del San Filippo.

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