Quando un amore supera un sogno: a sei anni da quell’indimenticabile Milan-Messina

Quando un amore supera un sogno: a sei anni da quell’indimenticabile Milan-Messina

Quando un amore supera un sogno: a sei anni da quell’indimenticabile Milan-Messina

mercoledì 22 Settembre 2010 - 09:57

Un momento di condivisione. Un istante custodito tra i ricordi più belli. Una sciarpa al collo che batte ogni altra tradizione. Quello che ti fa capire a distanza di sei anni per chi batte il tuo cuore

Collezionare ricordi può fare respirare meglio la vita. Belli o brutti che siano supportano le nostre riflessioni e possono aiutarci anche ad essere felici, per quello che inconsapevolmente, e troppo spesso sbadatamente, stiamo vivendo. Ci sono ricordi che restano indelebili nella memoria di ognuno di noi. E non importa di che genere siano: personali, familiari, di amici, collettivi. Il sentirli dentro segna il tempo che passa e le emozioni che restano

Ci sono sogni che pensi di non potere mai toccare con mano. Che solo ad immaginarli ti viene da ridere, quasi a volere sbeffeggiare il tuo pazzo istinto di viverli. Molti restano così. Quasi piazzati in un ripostiglio. Posteggiati in attesa di una sorpresa che forse non arriverà. Spesso addirittura dimenticati.

C’è uno sport che si chiama calcio, che regala sogni a chi crede che non sia solo business, tv, ingaggi milionari e politica. Ci sono immagini che ti passano in mente da piccolo. Poi ti ritrovi su un treno a viaggiare per sostenere la tua squadra e ti chiedi “Potrà mai capitare?”. Ti rispondi, “No, troppo distante”.

Ci sono tradizioni che porti con te talvolta senza neanche conoscerne il motivo. Attimi e passioni. Tuo padre che ti porta allo stadio. Tifare. Poi tornare a casa e sentire chiedere alla famiglia: “Che ha fatto il Milan?”. La squadra dei campioni. Cresci con la stanza tappezzata di giallorosso e una sciarpa legata al collo con su scritto “Forza Messina”. Ma quando vai a giocare in cortile la tua maglia è rossonera, dietro i nomi di Paolo Maldini, Roberto Baggio, George Weah. Passano gli anni. Immutati amore e fede per i tuoi colori.

Giri l’Italia intonando il nome della tua città. Solo il mercoledì c’è la Champions. Scali le categorie con il Messina, sorridi per i successi dei supercampioni che conquistano l’Europa e il mondo. Poi la domanda che ti hanno posto da sempre, e sulla quale non hai mai avuto dubbi, diviene incredibilmente attualità: “Ma se si dovessero trovare di fronte tiferesti per il Messina o per il Milan?”. Ho venti anni e viaggio verso la Lombardia, per la prima volta entrerò a San Siro, guarderò il Milan, ma da avversario. Come se fosse il Foggia. I miei occhi vedono Shevchenko, Maldini, Kakà, Pirlo, Seedorf. Ma nel mio cuore ci sono Sullo, Giampà, Zampagna, Coppola, Parisi.

Fin qui parole, non serve aggiungerne altre. Il resto è storia. Chiunque, la maggior parte dei messinesi, la conosce molto bene. Sensazioni che non potranno mai essere raccontate, perché custodite in quella piccola cantina dell’anima dove vengono conservate le vibrazioni più belle.

Il calcio diventa sogno e l’interrogativo si trasforma il leggenda. Quella dei tuoi colori e del tuo amore per una squadra che supera anche la tradizione per trasformarsi in ricordo unico.

In mente rivivi ogni attimo trascorso, raccontando magari lo misceli con altri, ma quello è il più grande. Forse sportivamente inimitabile. Oggi, a distanza di sei anni, tutto è cambiato. Talvolta sorrido per il Milan, ma la passione è viva solo nel vedere scendere in campo la prima, unica e vera squadre del mio cuore: il Messina. Al di là delle categorie. Ecco perché sento di condividere questo momento con chi ci ha creduto, con chi ci ha regalato emozioni uniche, con chi c’era, con chi avrebbe voluto esserci, con chi ha gioito con me alla “Scala del calcio”. 22/09/2004: ANCHE I SOGNI POSSONO DIVENTARE REALTA’. (E.Rigano)

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