Calenda a Reggio: «Il Ponte? Facciamolo, e non se ne parli più... se ci sono soldi e progetti»

Calenda a Reggio: «Il Ponte? Facciamolo, e non se ne parli più… se ci sono soldi e progetti»

mario meliado

Calenda a Reggio: «Il Ponte? Facciamolo, e non se ne parli più… se ci sono soldi e progetti»

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venerdì 11 Marzo 2022 - 06:55

Ieri insieme all’ex ministro allo Sviluppo economico, per l’iniziativa reggina, il coordinatore regionale Scionti e il metrosindaco facente funzioni Versace

REGGIO CALABRIA – Hotel Excelsior strapieno per il segretario nazionale di Azione Carlo Calenda. Dopo le tappe siciliane, ieri Reggio Calabria (e oggi sarà la volta di Catanzaro, dove l’ex ministro allo Sviluppo economico ha annunciato che il suo partito avrà un proprio candidato sindaco).

Irto in prima fila

Nella sala assai piena, non può passare inosservata la presenza in prima fila del segretario regionale del Partito democratico e capogruppo dèm a Palazzo Campanella Nicola Irto. Che chiaramente – così come il segretario cittadino Valeria Bonforte – è ad ascoltare la proposta di Carlo Calenda. Un segnale d’apertura e, diciamo così, di possibile gradito allargamento dei confini del centrosinistra.

Format “trilaterale”

Il sindaco metropolitano effe-effe Carmelo Versace con Carlo Calenda

Insieme a Carlo Calenda – e, ovviamente, a precederlo negli interventi – il segretario regionale del partito ed ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti e l’uomo forte calendiano su scala politico-istituzionale Carmelo Versace, sindaco metropolitano facente funzioni.

Una sorta di format “trilaterale” che richiama l’ambientazione delle altre tappe pubbliche del suo tour in giro per l’Italia e, dunque, della “quattro giorni” siculo-calabra che l’ex ministro s’è voluto concedere.

Fabio Scionti
L’intervento del segretario regionale Fabio Scionti

Speech brevi e volutamente senza miriadi di concetti.

Così, Scionti raccoglie la “sfida” anche intergenerazionale calendiana e fa presente che occorre fare di tutto per arginare la “fuga dei cervelli” che ha toccato anche la sua famiglia direttamente.

Versace invece tocca brevemente ma con insistenza il tasto delle competenze, non senza richiamare l’intento di Azione di pensiero lineare sempre seguito, però, da una forte dose di concretezza.

«Il Ponte? Si faccia. Se ci sono i soldi e i progetti…»

Impossibile non spendere qualche parola sul Ponte sullo Stretto, tematica peraltro già toccata anche qualche ora prima nel “giro” messinese.

Il segretario nazionale di Azione Carlo Calenda

«Sì, è vero – ammette Carlo Calenda davanti al pungolo del cronista –, ne ho parlato più volte. E non ho cambiato idea, ribadisco ciò che ho sempre detto… Lo si vuol fare? Che lo si faccia, e non ne parliamo più! Si faccia e basta… ma se ci sono i soldi e i progetti. Se non ci sono soldi e progetti, dedichiamoci a costruire le strade, le strade ferrate e tutto quel che serve, perché in questo momento la Calabria, insieme a Messina, è in una situazione terrificante».

Più controlli contro le morti sul lavoro

Il cronista chiede – inevitabilmente – il pensiero dell’ex ministro allo Sviluppo economico sull’ennesima morte bianca che però stavolta, stroncando la vita di Giuseppe Cuzzola, ha toccato pesantemente Reggio Calabria. E, fattore importante, avendo luogo non certo in un’aziendina di quart’ordine.

«Sento spesso dire: non ci sono leggi in grado di arginare le morti sul lavoro. No – puntualizza Calenda -, le leggi ci sono: non ci sono i controlli, che è una cosa tipica… Ecco perché personalmente ritengo che, nell’àmbito del Pnrr, occorra assumere molti ispettori del lavoro in più: è quella la chiave di volta, non fare altre leggi, ché ne abbiamo già troppe».

Un Fondo europeo contro il caro-bollette

Materiale informativo di Azione

L’esorbitante caro-prezzi, co-determinato dall’invasione dell’Ucraina, «non riguarda i soli carburanti – fa presente l’ex ministro –: basti pensare al grano. Frangente che peraltro apre all’Italia la possibilità d’iniziare a produrre grani ad alto valore proteico: il che è anche uno dei motivi per cui importiamo un’enorme quantità di grano, visto che per realizzare pasta d’alta qualità serve un grano ad alto contenuto proteico e, in molti casi, il nostro non lo è. Ma anche a causa del caro-carburanti, e dunque dei trasporti, i rincari stanno colpendo tutta l’economia. Occorre fare un lavoro per le singole materie prime, che in sostanza sono tutte coinvolte. Speriamo che abbiano presto luogo interventi adeguati sulle bollette per diminuirne i costi: non vedo alternative a uno specifico Fondo europeo che lo consenta».

Energie rinnovabili? No, carbone. E rigassificatore a Gioia Tauro

Un momento dell'incontro reggino con Carlo Calenda (10.3.2022)

Torna, fra gli altri, il tema della liberazione dalla schiavitù da idrocarburi: in genere, ma evidentemente con un passaggio necessitato dal conflitto russo-ucraino. «Le fonti d’energia rinnovabile vanno sburocratizzate. Il problema però – osserva Calenda – è che sono intermittenti e che l’energia non si può accumulare. Quindi bisogna avere una fonte energetica stabile, che in atto potrebbe essere solo il gas, e per il momento i prezzi sono alle stelle per evidenti motivi, o il carbone. Perciò, per il momento vanno necessariamente riattivate tutte le centrali a carbone; successivamente, bisognerà dotarsi di navi di rigassificazione per avere accesso al gas liquido. Su questo, abbiamo mandato un piano dettagliato al Governo mesi fa. Speriamo peraltro che, nel frattempo, abbiano luogo interventi adeguati sulle bollette per diminuirne i costi... Il rigassificatore a Gioia Tauro? Certo, anche lì, speriamo che il progetto possa presto andare in porto».

Affermazioni che possono sembrare anche sorprendenti, quelle su un possibile – per quanto temporaneo – ritorno al carbone. Alla luce di Kyoto e dintorni, sì; ma ancor più se prodotte in un territorio metropolitano che nell’arco di neanche mezzo secolo ha lottato duramente in due diverse occasioni contro concretissime ipotesi di centrali a carbone. Prima, quella prevista a Gioia Tauro ai tempi del “pacchetto Colombo”; poi, quella sulla quale aveva scommesso la Sei, che a Saline Joniche – territorio comunale di Montebello Jonico – avrebbe in qualche modo dovuto raccogliere il testimone dell’ex-Liquichimica.

Passi verso un nuovo Centro «pragmatico e riformista»

Un momento dell'incontro reggino di Carlo Calenda (10.3.2022)

Di certo, l’ex ministro non cambia idea neppure sul fronte più squisitamente politico-elettorale, che pure in Calabria non manca di snodi ravvicinati importanti come appunto le Comunali nel capoluogo di regione Catanzaro.

Il tema-cardine è per forza di cose quello delle alleanze: «La nostra strada è molto semplice. Se non ci sono i Cinquestelle o altri soggetti populisti e non ci sono i movimenti anti-europei, noi siamo disponibili ad allearci con tutti… Anzi, io in questa chiave vedrei molto bene un impegno corale, una coalizione larga a sostegno di un rinnovato impegno di Mario Draghi dopo le prossime elezioni. Viceversa, se ci sono questi soggetti politici, bisogna che Azione “corra” da sola alle prossime Politiche e contribuisca a costruire un nuovo Centro pragmatico e riformista: senza questo, l’Italia non ha un futuro».

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Un commento

  1. bonanno giuseppe 11 Marzo 2022 10:34

    ma smettila anche tu Calabria e Sicilia sono nella MERDA in Tutto dalla Sanita ai Trasporti ai Servizi Pubblici alle Strade e Autostrade gruviera dopo l’inverno e le piogge , molte simili a trazzere com morti a go go vedi 116 Calabra o Catania Agrigento o Catania ragusa etc etc…..e parli anche Tu di PONTE…..ripeto 69 e passa ann di governi al 90% sempre centro destrorsi e siamo ripeto ridotti nella CACCA che arriva al collo il fetore lo sentono dalla Spagna e dir poco.sempre in linea di male centro destrorsi

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