Capitale della Cultura 2020: Messina vuole provarci

Capitale della Cultura 2020: Messina vuole provarci

Marco Celi

Capitale della Cultura 2020: Messina vuole provarci

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domenica 02 Luglio 2017 - 05:47

Venerdì pomeriggio, nei locali del municipio, si è svolta la prima assemblea indetta dall'assessore Alagna per provare a pianificare, insieme ai cittadini, la candidatura di Messina a Capitale della Cultura 2020.

Un'assemblea aperta a tutta la cittadinanza, una proposta di candidatura che parta dalle idee e dalle esigenze degli stessi messinesi che sognano, vorrebbero, Messina come Capitale della Cultura 2020. Questa l'idea di base dell'assessore alla Cultura Federico Alagna, che venerdì ha indetto la prima di una serie di assemblee aperte a tutta la cittadinanza, per raccogliere le idee, progetti e aspirazioni di tutti i messinesi, affinché possano confluire, una volta elaborate in un unico grande progetto, in un dossier di 60 pagine che presenti la candidatura ufficiale di Messina a Capitale della cultura per l'anno 2020.

"È difficile che Messina vinca -ha esordito Alagna all'apertura dell'assemblea – ma questo non vuol dire che non bisogna nemmeno provarci, mettere insieme delle idee valide che, al di là della candidatura a Capitale della cultura, possano essere utilizzate". Gli ostacoli su questo cammino possono essere rappresentati dalle tempistiche (entro il 15 settembre si dovrà presentare il dossier sulla città di Messina con il progetto completo) ed anche dal fattore geografico: infatti la città di Palermo è stata scelta come Capitale della Cultura 2018 ed appare difficile che nel giro di due anni un'altra città siciliana possa essere scelta. Inoltre, un altro problema, seppur non eccessivamente pregiudizievole, è il fatto che nei progetti vincitori degli altri anni, oltre agli investimenti infrastrutturali ed in opere pubbliche che anche Messina potrebbe recuperare per inserirli nel progetto, c'è anche una componente fondamentale di investimenti fatti da privati, cosa che, a Messina, sembra un po' mancare.

Ma queste precisazioni dell'assessore non state di certo fatto per abbattere gli animi ancor prima di cominciare a redigere il progetto, ma per invitare tutti a restare con i piedi per terra: in ogni caso, comunque dovesse andare, non sarà affatto un lavoro perso.

Le indicazioni, contenute nel bando del Ministero dei beni Culturali, riguardo la progettualità da presentare risultano davvero poco concrete, facendo riferimento al soddisfare criteri di: valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed ambientale; infrastrutture, integrazione sociale, attrazione turistica, innovazione imprenditoriale e nuove tecnologie: in pratica tutto e niente. Questo, se da un lato non da un'indicazione precisa su cosa debba incentrarsi il progetto, dall'altro lascia molto spazio alla fantasia, che di certo non è mancata alle diverse persone accorse all'assemblea: dai giovani rappresentanti di associazioni studentesche e culturali, a giornalisti, artisti, storici dell'altre, architetti, musicisti e semplici cittadini senza particolari professionalità che hanno dato vita ad un acceso dibattito, che principalmente ha rigurdato la necessità o meno di dare una tematica al progetto che Messina vuole presentare e su quale tema specifico, appunto, questo progetto debba porre le sue basi.

Il mare, la storia di Messina come città di passaggio e cosmopolita, l'arte culinaria messinese, Antonello da Messina e Filippo Juvarra: alcuni dei temi proposti, ma che non hanno trovato l'approvazione unanime dell'assemblea, che si è molto divisa sul fatto di scegliere un filo conduttore del progetto o meno. E se i partecipanti più anziani vorrebbero puntare sulla storia di Messina, dei suoi personaggi eccelsi e sulle meraviglie che artigiani, artisti ed architetti hanno prodotto nei campi dell'architettura, scultura, pittura, quest'idea non ha trovato l'approvazione dei più giovani presenti, che hanno trovato questi temi come un qualcosa di già visto, vetusto, fors'anche retorico, sottolineando come in un progetto del genere, magari, si debba inserire qualcosa di nuovo, più fresco, anche tecnologico, qualcosa che non si è mai visto, ma che di certo riesca meglio ad attirare l'attenzione di turisti, visitatori ed anche degli stessi messinesi.

Certo, per quanto il nostro mare e paesaggio, il nostro cibo, la nostra arte siano belli, particolari e importanti, e non abbiano nulla da invidiare a quelli di altre città; di certo non siamo gli unici ad avere il mare, il paesaggio, il cibo e l'arte. Serve un qualcosa di diverso, che faccia differire il progetto di Messina dalle proposte dalle altre città, ma che, purtroppo, ancora non è fuoriuscito dalle idee dei partecipati all'assemblea, che di certo non demordono e alla prossima assemblea, che molto probabilmente si terrà il prossimo venerdì, nel pomeriggio al Comune, si vedrà se qualche idea più concreta sarà portata da chi ha la voglia di buttarsi in questo progetto.

L'assemblea è aperta a tutti e ogni idea ed opinione è ben accetta: alla prossima assemblea siete tutti invitati a partecipare ad un gioco in cui si può solo vincere.

Marco Celi

4 commenti

  1. Con Alagna mi sembra proprio improponibile la vittoria di Messina, visto che lui è uno dei principali detrattori per gli eventi culturali non “etici” di questa beffata città.

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  2. Con Alagna mi sembra proprio improponibile la vittoria di Messina, visto che lui è uno dei principali detrattori per gli eventi culturali non “etici” di questa beffata città.

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  3. L’altro tema è……a munnizza. Dai c’è un limite a tutto, Messina non è candidabile nemmeno come capitale del…..cetriolino. Tramp pis no uar……

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  4. L’altro tema è……a munnizza. Dai c’è un limite a tutto, Messina non è candidabile nemmeno come capitale del…..cetriolino. Tramp pis no uar……

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