Sotto chiave case, terreni, un maneggio e mezzi pesanti per 12 milioni di euro a Vincenzo Longhitano
E’ stimato 12 milioni di euro il complesso di beni e denari sequestrati dalla Polizia a Vincenzo Longhitano, imprenditore del settore autotrasporti originario di Catania e da anni trapiantato in Emilia Romagna. Il provvedimento della Procura di Piacenza mette sotto chiave 14 società, 32 tra case, terreni, un agriturismo e un maneggio, cavalli di razza, conti correnti e 110 tra camion e rimorchi sparsi tra Catania, Messina, Lombardia, Bulgaria e Svezia.
Camionisti sfruttati
Longhitano, latitante, è sotto processo per caporalato e favoreggiamento dell’immigrazione e proprio nell’ambito degli accertamenti sullo sfruttamento di lavoratori stranieri è scattato il sequestro di beni.
I lavoratori, per lo più turchi o provenienti dai paesi slavi, pagavano 2500 euro per un invito in Italia dove, con documenti e patenti false, lavoravano come autotrasportatori ma vivendo in condizioni deleterie: dormivano in baracche o nelle cabine dei mezzi pesanti e per di più per “l’alloggio” pagavano altri 100 euro al mese all’imprenditore, facevano turni massacranti senza riposo né festività.
