Dodici artisti per dodici mesi: presentato il Calendario dell'Arma 2018

Dodici artisti per dodici mesi: presentato il Calendario dell’Arma 2018

Ve. Cro.

Dodici artisti per dodici mesi: presentato il Calendario dell’Arma 2018

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martedì 07 Novembre 2017 - 15:31

Ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, le tavole del 2018 sono una rappresentazione visiva dell’attività svolta dall’Arma, in Italia ed all’Estero, a favore di tanti Paesi e delle loro Forze di Polizia.

E’ stata presentata stamani l’attesissima Edizione 2018 del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri che quest’anno sarà incentrata sul tema “I valori etici e sociali dell’Arma”. Come spiegato dal Comandante Provinciale, il Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, si tratta di un oggetto “divenuto di culto”che conta una tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 11.000 in altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo e quest’anno anche giapponese, cinese e russo), indice sia dell’affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.

LA STORIA. Nato nel 1928, dopo una breve interruzione post-bellica (dal 1945 al 1949) il Calendario è tornato a vivere nel 1950 e, da allora, “è stato puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della stessa Storia d’Italia”. Ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, le tavole del 2018 sono una rappresentazione visiva dell’attività svolta dall’Arma, in Italia ed all’Estero, a favore di tanti Paesi e delle loro Forze di Polizia. Per ogni mese dell’anno è stato scelto una tema diverso, magistralmente rappresentato dalle opere di pittori contemporanei affermati, ognuno proveniente da un’area del mondo dove l’Arma dei Carabinieri è intervenuta oppure ha avviato collaborazioni con le forze locali. L’impegno per l’ambiente, la sicurezza personale e sociale, la tutela delle categorie deboli, l’integrazione multiculturale, il valore della tradizione, la libertà di espressione, la libertà di riunione, la cooperazione internazionale, la tutela del patrimonio culturale, la tutela dei minori, l’ordinata convivenza civile, l’identità culturale: sono queste le tematiche affrontate nelle varie pagine del calendario, da gennaio a dicembre.

Il filo conduttore è il tema de “I valori etici e sociali dell’Arma” e, come ha sottolineato ieri il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, esso vuole rendere omaggio all’attività svolta dall’Arma in missioni a sostegno della pace, di addestramento e di cooperazione internazionale.

I DODICI MESI. Per la realizzazione del Calendario è stata preziosissima la consulenza di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte di Roma e raffinato conoscitore dell’arte contemporanea, che nel lavoro ha affiancato Philippe Louis Daverio, Carabiniere Benemerito. Mese dopo mese, nell’Edizione 2018 viene richiamato un tema dal valore universale, espressione dei diritti e delle libertà. Il tutto amalgamato dalle colorate e vivide opere del Maestro Ugo Nespolo, tra i migliori artisti contemporanei: dalla copertina, un album di famiglia a rappresentare tutti i centodiecimila Carabinieri in servizio nelle tante specialità dell’Arma, alle pagine di sinistra di ogni mese, dedicate a compiti istituzionali.

Il mese di Gennaio è dedicato alla fusione dell’uomo con la natura, ben espressa dall’opera del congolese Steve Bandoma. Simbolo del Centro e Sud Africa, esso evoca l’impegno per l’ambiente e, nella pagina di sinistra, sono difatti rappresentati i Carabinieri del ruolo forestale. Nel mese di febbraio, dedicato all’Europa dell’Est, il volto severo dipinto dal rumeno Adrian Ghenie interpreta il tema della sicurezza personale e sociale; di fianco, tre operatori del GIS, le forze speciali dell’Arma, sono pronti a effettuare un intervento risolutivo. In Marzo, per i Balcani, l’albanese Adrian Paci esalta, dipingendo l’affannosa corsa di un ragazzo verso la libertà, il tema della tutela delle categorie deboli; si accompagna, a sinistra, la plastica immagine di un Carabiniere che offre premurosa attenzione ad alcune persone in stato di bisogno. Ad Aprile, per il Nord America, lo statunitense Mark Bradford esprime con un’esplosione di colori e forme la sua visione dell’integrità multiculturale; a lato, Nespolo rappresenta un Corazziere e due altri Carabinieri di origine straniera, esempi di concreta integrazione. Per Maggio, dedicato al Centro e Sud America, una fantasiosa architettura indigena del messicano Curiot esalta il valore della tradizione; a sinistra, l’immagine di una processione religiosa, con i classici due Carabinieri in G.U.S. ai lati della Vergine Maria. In Giugno, per la Mesopotamia, i colorati microfoni della conferenza stampa immaginata dall’iracheno Adel Abidin plaudono alla libertà d’espressione; di fianco, i Carabinieri colti nell’atto di informare la pubblica opinione attraverso i media.

Segue il paginone centrale, nel quale Silvia Di Paolo, nostra valente e fedele art director, ha raccolto le Bandiere delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati con i quali i Carabinieri collaborano quale espressione dello Stato italiano, rappresentato dal tricolore, sul quale sottile, ma netta e chiara, si staglia la nostra Fiamma.

Nella tavola di Luglio, dedicata al nord Africa, un gruppo di persone dipinte dal marocchino Nabil El Makloufi evoca la libertà di riunione; a sinistra, alcuni Carabinieri, sereni ma attenti, vigilano sull’ordinato svolgimento di una pubblica manifestazione. In Agosto, per l’Africa Centrorientale, la multiforme composizione del kenyota Paul Onditi richiama la cooperazione internazionale; la tavola di Nespolo abbina la stretta di mano tra un Carabiniere in missione e un commilitone straniero. A Settembre, per l’Oriente, la sovrapposizione di scritti antichi dell’artista afghano Mohsem Taasha Wahidi valorizza la tutela del patrimonio culturale; di fianco, alcune delle innumerevoli opere d’arte recuperate dal nostro Comando Tutela Patrimonio Culturale con in primo piano un Carabiniere dei Caschi blu della cultura. Ottobre, per il Medio Oriente, dà spazio all’israeliano Gideon Rubin che richiama l’importanza della tutela dei minori raffigurando un bambino in posa; a sinistra, un Carabiniere che fraternizza con un bimbo. In Novembre, dedicato all’estremo oriente, lo scorcio urbano della pittrice indiana Reena Saini Kallat sottolinea la necessità dell’ordinata convivenza civile; di fianco, un Carabiniere all’ingresso di una Stazione, capillare presidio di legalità e di prossimità italiano da oltre duecento anni. Nel mese di Dicembre, per l’Africa Sahel, le sagome colorate del maliano Abdoulaye Konaté evocano il tema dell’identità culturale; di lato, a identificare la presenza continua e il pronto intervento dell’Arma, i Carabinieri di un reparto Radiomobile.

Nelle ultime due tavole interne, i simboli del nostro Stemma Araldico rendono il tradizionale, doveroso omaggio al sacrificio e al valore degli eroi che tanto lustro hanno dato all’Arma e al Paese. Silvia Di Paolo, con il suo estro, proietta questi simboli fuori dallo scudo bucranico, esaltandone il significato araldico.

L’AGENDA 2018. A margine dell’incontro è stata presentata anche l’Agenda 2018 che, in un formato moderno e funzionale, ha dedicato il proprio inserto allo “Sport nell’Arma” ed ai Gruppi Sportivi dell’Istituzione. Lo Sport è così la massimo espressione dei valori universalmente riconosciuti: rispetto di persone e regole, disciplina, impegno, sacrificio, lealtà, tenacia, correttezza, emulazione. Il diario è su base settimanale, con possibilità di rinvio a un‘ampia parte destinata alle note. Curato dal Colonnello Gianni Massimo Cuneo, Comandante del Centro, e dal Colonnello Mauro Capone per gli atleti provenienti dal corpo Forestale dello Stato, è arricchito dalla prefazione di Giovanni Malagò, Presidente del Coni, dal saggio di Gianni Mura, giornalista sportivo figlio di un Maresciallo dei Carabinieri Comandante di Stazione e dal contributo di alcuni miti dello sport: da Dino Zoff a Giorgio Cagnotto, da Novella Calligaris a Stefania Belmondo e Armin Zöggeler. (Ve. Cro.)

Un commento

  1. Non mi sembra che nel regolamento militare i carabinieri facessero i calendari ? Chi paga i calendari ? Dove prendono i soldi ?
    Il Popolo vi stipendia per altri motivi .Siete liberi di fare i calendari,però nel vostro tempo libero e con i vostri soldi tassandovi fra tutte le vostre forze .

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