Happy Easter, in manette 4 estortori catanesi attivi a Taormina. VIDEO

Happy Easter, in manette 4 estortori catanesi attivi a Taormina. VIDEO

Alessandra Serio

Happy Easter, in manette 4 estortori catanesi attivi a Taormina. VIDEO

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mercoledì 12 Aprile 2017 - 07:35

Sarebbero quattro emissari dei clan Cinturino e Brunetto ed hanno tentato di imporre il pizzo a due venditori di auto di Taormina. Ma i commercianti hanno scelto di denunciare.

E' stata battezzata Buona Pasqua l'operazione dei Carabinieri scattata stamane tra Fiumefreddo e Calatabiano, che ha portato in carcere quattro personaggi tutti già noti alle forze dell'Ordine, accusati di aver tentato di imporre il pizzo ai commercianti della zona di Taormina.

E a meno che non ci saranno colpi di scena agli interrogatori, è in carcere che molto probabilmente passeranno la Pasqua Francesco Antonio Faranda (calsse '79) ed Emanuele Salvatore Blanco ('73), entrambi di Fiumefreddo ed entrambi ritenuti legati al clan Brunetto di Catania; Enzo Ferriero ('86) di Paternò, ritenuto un emergente dei clan etnei, e Carmelo Porto ('57), di Calatabiano, già condannato per essere la longa manus del clan Cinturino nella zona messinese. Sono accusati di estorsione col metodo mafioso.

A permettere ai carabinieri di fare scattare l'arresto è stata la coraggiosa denuncia di uno dei due commercianti di autovetture, che non ha voluto piegarsi ai quattro prepotenti, forti del fatto di avere alle spalle i Brunetto e i Cinturino, le due famiglie catanesi che operano nel territorio a cavallo tra le province di Messina e Catania.

Da uno di loro, gli estortori hanno preteso la consegna di un'autovettura, pena pesanti minacce. In cambio gli hanno consegnato due assegni, entrambi a vuoto. Interrogati dai militari dell'Arma, il commerciante ha raccontato tutto.

L'altro imprenditore non ne voleva sapere di fare la stessa cosa, ed è stato schiaffeggiato davanti all'autosalone. Ma non basta: oltre alla consegna dell'auto, uno dei quattro ha richiesto la consegna di una somma di denaro a titolo di pizzo. Il commerciante non ha pagato ma ha scelto invece di denunciare tutto.

Grazie alle denunce e alle indagini della Compagnia di Taormina, ai comandi del Capitano Arcangelo Maiello, la Direzione distrettuale antimafia ha chiesto ed ottenuto la custodia cautelare in carcere dei quattro catanesi. Il provvedimento è stato siglato dal Gup Eugenio Fiorentino.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. Cappello Di Paglia 12 Aprile 2017 09:44

    Faranda è il figlio illeggittimo di Alvaro Vitali!

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  2. Cappello Di Paglia 12 Aprile 2017 09:44

    Faranda è il figlio illeggittimo di Alvaro Vitali!

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