Lo Presti e Sturniolo scrivono a Le Donne: possibile pubblicare i resoconti delle commissioni

Lo Presti e Sturniolo scrivono a Le Donne: possibile pubblicare i resoconti delle commissioni

DLT

Lo Presti e Sturniolo scrivono a Le Donne: possibile pubblicare i resoconti delle commissioni

Tag:

DLT |
martedì 30 Giugno 2015 - 15:04

I due consiglieri comunali spiegano che l’art.59 vieta la pubblicazione dei verbali ma non del resoconto, che «nasce proprio come documento finalizzato alla massima diffusione delle informazioni»

Rendere pubblici i verbali delle commissioni consiliari. La proposta della depuata regionale del Movimento Cinque Stelle, Valentina Zafarana – che ha già ottenuto una importante vittoria all’Ars (vedi qui) trova due “testimonial" d’eccezione a Palazzo Zanca, vale a dire i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo. I due esponenti del Civico Consesso chiedono di rendere immediatamente pubblici i resoconti delle commissioni consiliari,in quanto hanno natura diversa dai verbali.

«La recente richiesta da parte dell’On. Valentina Zafarana dei verbali delle Commissioni Consiliari, con il conseguente diniego del segretario/direttore generale Antonio Le Donne – si legge in una nota indirizzata al super manager – ha dato avvio al dibattito sulla pubblicità delle sedute di Commissione oggi negata dall’art. 59 del Regolamento del Consiglio Comunale di Messina».

Secondo Lo Presti e Sturniolo , «è evidente che sia urgente la modifica della norma che impedisce ai cittadini di avere libero accesso alle informazioni relative al dibattito politico e all’iter dei provvedimenti deliberativi», tesi peraltro sostenuta anche dall’esponente di “Indietro non si torna”, Elio Conti Nibali (vedi qui). Tuttavia, i due consiglieri comunali vanno oltre, ritenendo «che ci sia, allo stato attuale, un equivoco di fondo sulla natura degli atti che vengono redatti a memoria delle sedute. Se è vero, infatti – scrivono – che la pubblicazione del Verbale viene oggi vietata dall’art. 59 e che, al suo posto, il Presidente di Commissione può redigere un comunicato racchiudente le risultanze della seduta, è vero anche che la natura del Resoconto è del tutto diversa».

Carte alla mano, Nina Lo Presti e Gino Sturniolo spiegano, infatti, che il resoconto «nasce proprio come documento finalizzato alla massima diffusione delle informazioni e proprio per questo, ha natura “giornalistica”». «Al fine di contribuire alla definizione di una soluzione agli ostacoli alla pubblicizzazione degli atti, allegano un documento che approfondisce la differenza tra Verbale e Resoconto (VEDI IN BASSO.

Alla luce di quanto emerge dalla relazione, i due ex accorintiani invitano, quindi, Le Donne a rendre immediatamente pubblici i resoconti delle commissioni consiliari.

LA RELAZIONE

L’uso del ‘resoconto sommario’ come ‘processo verbale’ delle sedute di Consiglio comunale e parte integrante dei verbali delle sedute di commissione

Statuto del Comune di Messina, articolo 53 comma 1: “Ai fini della pubblicità dei lavori del Consiglio, oltre al processo verbale, vengono redatti e resi pubblici il resoconto sommario e il resoconto integrale secondo le modalità stabilite dal regolamento”.

Regolamento del Consiglio comunale, articolo 17 punto 9: “Delle sedute del Consiglio sono redatti un resoconto sommario e un resoconto integrale”; articolo 59 punto 5: “Delle sedute di commissione il presidente può disporre la redazione del resoconto sommario”; articolo 53 punto 8: “Delle riunioni della Conferenza dei Capi gruppo viene redatto verbale, nella forma di resoconto sommario, a cura del segretario generale o di un funzionario dallo stesso designato”.

Dall’articolato statutario e regolamentare scaturisce la volontà dell’Amministrazione comunale di sottolineare la matrice parlamentare di una disposizione che non si discosta da quella prevista dal Regolamento della Camera dei Deputati, che all’articolo 63 comma 2 stabilisce che: “Dei lavori dell’Assemblea sono redatti e pubblicati un resoconto sommario e un resoconto stenografico”, e dal regolamento del Senato che all’articolo 60 comma 5 stabilisce che: “Di ogni seduta pubblica vengono redatti e pubblicati il resoconto sommario e il resoconto stenografico”.

L’equivoco interpretativo più frequente ha visto sovente confondere processo verbale eresoconto sommario parlamentare, atti in realtà aventi natura, funzioni e finalità del tutto differenti, oltre che un diverso contenuto.

Così, l’Amministrazione comunale di Messina si è sempre premurata di specificare la diversa natura e finalità, la differente funzione, di “informazione giornalistica” del resoconto sommario parlamentare, atto “destinato ad informare l’opinione pubblica dei lavori degli organi istituzionali dell’Amministrazione” (deliberazione n. 2241, pagine 4 e 5 dell’Allegato 3); di “certificazione” del processo verbale (deliberazione n. 2241, p. 14, deliberazione n. 67/C, p. 6), che riporta gli atti messi in discussione e votazione, il tema delle discussioni, l’esito delle votazioni, i soggetti intervenuti e la relativa espressione di voto.

L’articolo 53 punto 8 del Regolamento del Consiglio comunale definisce la forma delprocesso verbale dei lavori della Conferenza dei Capi gruppo, precisando che quel verbale va redatto nella forma di resoconto sommario.

L’esatta definizione della forma del verbale da redigere in sede di Conferenza dei Capi gruppo, definizione assente laddove si parli di verbale delle sedute di Consiglio comunale e delle commissioni consiliari, è emblematica della volontà dell’Amministrazione comunale di distinguere nettamente i due atti resoconto sommario e verbale, diversamente disciplinati dal Regolamento del Consiglio comunale (articolo 17 commi 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, e articolo 59, commi 2 e 3 per il verbale); (articolo 17 comma 9 e articolo 59 comma 5 per il resoconto sommario).

La precisazione riguardante la “forma” che l’Amministrazione ha deciso di attribuire alverbale delle sedute della Conferenza dei Capi gruppo, fa luce sulla volontà della stessa Amministrazione di eliminare l’equivoco insito in una interpretazione estensiva che assimili il significato di resoconto sommario al significato di verbale.

Il resoconto sommario è infatti un atto parlamentare, oggetto di specifica normazione sia in sede parlamentare, articoli 60 e 33 del Regolamento del Senato, articoli 63 e 65 del Regolamento della Camera, articolo 34 del Regolamento interno dell’Assemblea Regionale Siciliana, sia in sede comunale, articolo 53 dello Statuto del Comune di Messina, articoli 17, 53 e 59 del Regolamento del Consiglio comunale, articolo 23 della deliberazione n. 1922, deliberazioni della Giunta comunale numeri 184, 2241 e 3016, deliberazione del Consiglio comunale n. 67/C.

La resocontazione è professionalità specificatamente parlamentare[1], che definisce l’attività di redazione dei resoconti parlamentari, che si distinguono in resoconti sommari eresoconti stenografici (integrali), gli “unici” atti finalizzati a pubblicizzare, sinteticamente i primi, integralmente i secondi, i lavori dell’Assemblea plenaria parlamentare e degli organi collegiali minori[2].

“Le attività di resocontazione hanno dato vita ai primi embrionali servizi istituzionali di informazione esterna, diversi dalla mera tradizionale ‘pubblicità legale’ degli atti pubblici”.

Il resoconto sommario redatto al Comune di Messina è del tutto assimilabile, da un punto di vista tecnico, ad un resoconto parlamentare.

I resoconti parlamentari sono “opere a rilevanza pubblica che, pur avendo caratterecreativo, per la loro particolare funzione sono destinate alla più ampia diffusione ed in ciò trovano il loro scopo”[3].

Alti funzionari parlamentari, cultori della materia, addetti ai lavori, hanno chiaramente qualificato il resoconto sommario un “giornale dei lavori”[4] nei termini di uno specialistico strumento di informazione.

Dizionari[5], enciclopedie e opere di informazione politico-parlamentare spiegano che il resocontista è il giornalista incaricato della stesura di resoconti, sovente richiamando esplicitamente la voce resocontista parlamentare. “Resocontista è il giornalista incaricato della stesura di resoconti: resocontista parlamentare”[6]. “Resocontista: Il giornalista specializzato nel fare resoconti. (Il termine si usa soprattutto riferito a resocontista parlamentare)”[7]. “Il giornalista incaricato di seguire i lavori d’Aula o quelli delle commissioni era ilresocontista”[8].

Gli stessi manuali di giornalismo, nel classificare il resoconto quale forma giornalistica, genere specialistico, ne precisano la natura: “Sintesi lineare del fatto, racconto lineare di dibattiti parlamentari”[9].

Il resoconto è genere specialistico[10], “principale e peculiare espressione del lavoro del giornalista parlamentare”[11] e “i resoconti dei lavori delle Camere rappresentano uno dei punti che maggiormente caratterizzano le funzioni di un quotidiano”[12].

“Il resoconto sommario riporta la sintesi dei dibattiti con fine esclusivamente informativo”: così oggi la Camera dei Deputati che sul suo sito informatico ufficiale spiega il carattere essenziale del resoconto sommario, precisandone funzione e finalità:

1. Funzione di comunicazione di dibattiti sinteticamente elaborati;

2. Finalità “unicamente” informativa.

(Camera dei Deputati – XV legislatura – Servizi ai cittadini, Atti parlamentari,www.camera.it/serv_cittadini/1660/4126/4128/documentotesto.asp, 13/07/2011, p. 1.)

Il resoconto sommario ha quindi una finalità informativa, riporta la sintesi dei dibattiti, rifornisce di dati e notizie la stampa e l’opinione pubblica. Tale finalità è strettamente connessa al concetto di “pubblicità dei lavori”, concetto che definisce un principio cardine della democrazia.

“Pubblicità dei lavori”: pubblicizzare, render noto, far conoscere, informare l’opinione pubblica, espressione da intendere nella sua accezione più ampia, di “informazione” destinata ai cittadini ma anche agli organi di garanzia, in ossequio a quel principio di rappresentanza controllata che si attua proprio attraverso la pubblicità dei lavori.

Nel dicembre 1985 al Comune di Messina viene introdotto il resoconto sommarioparlamentare ai fini della “pubblicità dei lavori”, per assolvere una funzione specificatamente informativa mediante una “corretta e tempestiva documentazione ad uso sia dei consiglieri comunali sia degli organi di informazione”, come recitano le premesse della deliberazione n. 184 del 5 febbraio 1985.

La volontà dell’Amministrazione comunale di Messina si è chiaramente manifestata sin dalla deliberazione n. 184 del 5 febbraio 1985, e poi con la deliberazione n. 2241 del 18 luglio 1995, per poi infine approdare alla deliberazione n. 67/C del 21 settembre 2000, che ha definitivamente istituzionalizzato la specifica mansione “redazione del resoconto sommario di tipo parlamentare”, attribuendo assoluta valenza istituzionale ed “autorità” al resoconto sommario quale “unico” strumento riconosciuto di informazione “politico-consiliare”.

Come puntualmente prescritto proprio dalla deliberazione n. 67/C, rispettivamente alle pagine 10 e 2 del Progetto Resoconti Sommari, il resoconto sommario viene redatto con finalità di “informazione immediata dell’opinione pubblica”, per “evitare travisamenti e assicurare alla stampa un’informazione tempestiva, imparziale ed obiettiva e un preventivo processo di selezione”.

Al Comune di Messina il resoconto sommario viene però utilizzato anche per assolvere, impropriamente, una funzione di certificazione.

Il resoconto sommario è fattispecie differente dal processo verbale. È infatti proprio il processo verbale, il verbale come ordinariamente definito, che ha funzione di certificazione.

Diverse sono le figure professionali alle quali è demandata la redazione dei due atti resoconto sommario e processo verbale. Ai sensi dell’articolo 17, comma 2, del Regolamento del Consiglio comunale, “alla redazione del verbale provvederà, secondo quanto stabilito dallo Statuto, il Segretario generale”. Ai sensi dell’articolo 59, comma 2, “il segretario della commissione redige il verbale sommario delle adunanze”.

La redazione del resoconto sommario di tipo parlamentare è invece di pertinenza delresocontista assembleare, ai sensi della deliberazione n. 67/C del 21 settembre 2000,Progetto Resoconti Sommari.

Il processo verbale è atto che ha connotazione pubblica, funzione di certificazione e che, a norma di regolamento, configura la redazione di un “atto pubblico che documenta la volontà espressa, attraverso le deliberazioni adottate, dal Consiglio comunale” (Regolamento del Consiglio comunale di Messina, articolo 17 punto 1).

Fatta salva la rigorosa attenzione rivolta all’aspetto procedurale della seduta, che disegna la cornice formale entro cui trova collocazione la sintetica elaborazione concettuale degli interventi oratori, per cui può essere utilizzato anche “a supporto” della redazione delprocesso verbale, il resoconto sommario ha funzione e finalità specificatamente informativa, è opera a rilevanza pubblica ed ha lo scopo “politico” di dare pubblicità materiale ai lavori del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari, con “valore” sostanzialmente di resoconto giornalistico.

A differenza del processo verbale, che viene redatto in base a criteri diversamente codificati, il resoconto sommario è atto parlamentare che “risponde storicamente ad un'estrema agilità di stile, è informazione libera, sintesi politica[13], scelta mirata quanto ai nodi essenziali ed al significato del dibattito”[14], capace di fornire ‘l’informazione più rapida (ma assolutamente completa nell’essenziale)’[15] dei lavori assembleari.

Prevedere la “possibile” redazione del resoconto sommario dei lavori di commissione, implica la scelta del presidente di pubblicizzare e portare a conoscenza dell’opinione pubblica, oltretutto in maniera dettagliata, quei lavori, circostanza che rende del tutto illogica la segretezza di cui si vorrebbe circondare i lavori stessi.

12 commenti

  1. In Puglia il nuovo Presidente ha nominato portavoce la Sua compagna ,a Messina u Tibetano ha Maria..dit

    0
    0
  2. In Puglia il nuovo Presidente ha nominato portavoce la Sua compagna ,a Messina u Tibetano ha Maria..dit

    0
    0
  3. signore mio il portavoce risponde solo in orario di servizio è pagato per questo,quindi se ne faccia una ragione

    0
    0
  4. signore mio il portavoce risponde solo in orario di servizio è pagato per questo,quindi se ne faccia una ragione

    0
    0
  5. Ho proporzionato il budget ASP MESSINA (47mln537mila;651.921 abitanti) con quello di Agrigento (43mln993mila;454.370 abitanti), Catania (99mln121mila;1.091.000 abitanti),Palermo (133mln532mila;1.250.000).I risultanti dimostrano ancora meglio che la deputazione regionale messinese dormiva al momento della sua ripartizione.ASP Agrigento 43mln993mila/ASP Messina 63mln120. ASP Catania 99mln121mila/ASP Messina 59mln229mila. ASP Palermo 134 mln/ASP Messina 69mln641mila.Come vedete le cifre sono al di sopra dei 47mln537mila destinati a Messina.Dividendo il budget assegnato ad ogni provincia per il numero di abitanti,il risultato ci dice che i messinesi sono siciliani di serie B.€72,91/messinese.€96,82/agrigentino.€90,85/catanese.€106,82/palermitan

    0
    0
  6. Ho proporzionato il budget ASP MESSINA (47mln537mila;651.921 abitanti) con quello di Agrigento (43mln993mila;454.370 abitanti), Catania (99mln121mila;1.091.000 abitanti),Palermo (133mln532mila;1.250.000).I risultanti dimostrano ancora meglio che la deputazione regionale messinese dormiva al momento della sua ripartizione.ASP Agrigento 43mln993mila/ASP Messina 63mln120. ASP Catania 99mln121mila/ASP Messina 59mln229mila. ASP Palermo 134 mln/ASP Messina 69mln641mila.Come vedete le cifre sono al di sopra dei 47mln537mila destinati a Messina.Dividendo il budget assegnato ad ogni provincia per il numero di abitanti,il risultato ci dice che i messinesi sono siciliani di serie B.€72,91/messinese.€96,82/agrigentino.€90,85/catanese.€106,82/palermitan

    0
    0
  7. Cara VALENTINA, se tu avessi messo lo stesso impegno meticoloso,come per i resoconti della Commissione, avresti ostacolato la determinazione ingiusta della spesa per l’assistenza specialistica. Le strutture sanitarie private accreditate della nostra e tua provincia sono state penalizzate rispetto all’ASP Agrigento, ASP Catania, ASP Palermo, aumentando le difficoltà finanziarie di queste aziende e quelle occupazionali di chi ci lavora. Il decreto è dell’ottobre 2014, fissava il budget per il 2015, mese in cui dormivi come tutta la deputazione messinese, a differenza di quella agrigentina,catanese,palermitana, molto sveglie. La trasparenza delle istituzioni è importante ma le questioni occupazionali e sanitarie lo sono di più. NE CONVIENI?

    0
    0
  8. Cara VALENTINA, se tu avessi messo lo stesso impegno meticoloso,come per i resoconti della Commissione, avresti ostacolato la determinazione ingiusta della spesa per l’assistenza specialistica. Le strutture sanitarie private accreditate della nostra e tua provincia sono state penalizzate rispetto all’ASP Agrigento, ASP Catania, ASP Palermo, aumentando le difficoltà finanziarie di queste aziende e quelle occupazionali di chi ci lavora. Il decreto è dell’ottobre 2014, fissava il budget per il 2015, mese in cui dormivi come tutta la deputazione messinese, a differenza di quella agrigentina,catanese,palermitana, molto sveglie. La trasparenza delle istituzioni è importante ma le questioni occupazionali e sanitarie lo sono di più. NE CONVIENI?

    0
    0
  9. Carissimo PEPPINAPPA, come si dice, AMARU A CU NON AVI A NUDDU, comunque le cifre da me date sono incontestabili perché le fonti sono pubbliche e ufficiali, infatti nessuno le hai MAI messe in discussione.

    0
    0
  10. Carissimo PEPPINAPPA, come si dice, AMARU A CU NON AVI A NUDDU, comunque le cifre da me date sono incontestabili perché le fonti sono pubbliche e ufficiali, infatti nessuno le hai MAI messe in discussione.

    0
    0
  11. L’ALLEGATO A del DECRETO 26 settembre 2014,avente per oggetto la determinazione della spesa per l’assistenza specialistica da privato accreditato con la Regione Siciliana,ci dice cose interessanti e provoca un appello agli ODONTOIATRI messinesi,in particolare ai giovani dentisti:ACCREDITATEVI per venire incontro ai messinesi in difficoltà economica e sempre di più senza denti. All’ASP Palermo per cure odontoiatriche vanno €8.963.000, €7,17/a palermitano;ASP Agrigento €5.107.000, €11,23/agrigentino;ASP Messina €1.291.000,€1,98/messinese.A Messina ci sono pochi odontoiatri accreditati,mentre ad Agrigento i giovani dentisti si sono inseriti nel circuito della spesa specialistica,in un momento di crisi economica non sono da buttare oltre 5 MLN.

    0
    0
  12. L’ALLEGATO A del DECRETO 26 settembre 2014,avente per oggetto la determinazione della spesa per l’assistenza specialistica da privato accreditato con la Regione Siciliana,ci dice cose interessanti e provoca un appello agli ODONTOIATRI messinesi,in particolare ai giovani dentisti:ACCREDITATEVI per venire incontro ai messinesi in difficoltà economica e sempre di più senza denti. All’ASP Palermo per cure odontoiatriche vanno €8.963.000, €7,17/a palermitano;ASP Agrigento €5.107.000, €11,23/agrigentino;ASP Messina €1.291.000,€1,98/messinese.A Messina ci sono pochi odontoiatri accreditati,mentre ad Agrigento i giovani dentisti si sono inseriti nel circuito della spesa specialistica,in un momento di crisi economica non sono da buttare oltre 5 MLN.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007