Anche la giunta Accorinti dice no alla vendita all'asta delle case popolari

Anche la giunta Accorinti dice no alla vendita all’asta delle case popolari

Eleonora Corace

Anche la giunta Accorinti dice no alla vendita all’asta delle case popolari

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domenica 14 Dicembre 2014 - 08:17

Mentre il Sindaco Accorinti e l’assessore De Cola ammettono la pericolosità del decreto Lupi che prevede la possibilità di mettere all’asta gli alloggi popolari, il Movimento Cambiamo Messina dal Basso aderisce al fronte del dissenso. Oggi banchetto a Piazza del Popolo in vista dell’assemblea di domani.

Un fronte caldo, quello del diritto alla casa, che si è recentemente infiammato in seguito alla volontà di mettere all’asta gli alloggi popolari espressa dal Governo Renzi tramite il decreto del Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi.

Il Ddl è stato approvato nel corso dell’ultima Conferenza Stato/Regioni, ma i successivi passaggi per l’approvazione sono stati momentaneamente congelati visto l’onda di dissenso che ha investito il paese da Nord a Sud. Messina compresa. Lo scorso dieci dicembre si è svolta, infatti, una partecipata assemblea popolare nel quartiere di Giostra per affrontare questo problema.

A convocare gli “stati generali” del dissenso e della difesa dei diritti civili il sindacato di base Asia-Usb Messina. I consiglieri comunali Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, nel frattempo, hanno chiesto al Comune di rigettare l’atto e di richiedere al governo regionale un netto rifiuto nei suoi confronti.

A condividere la preoccupazione generale c’è anche il Movimento Cambiamo Messina dal Basso, che annuncia la decisione di condurre insieme all’Unione Inquilini “ questa importantissima battaglia”. Per questo – scrivono in un comunicato- sosterremo in Consiglio comunale le iniziative che si muoveranno in tal senso, parteciperemo e organizzeremo assieme ai cittadini le assemblee popolari sul tema e ci troverete con i banchetti per la raccolta firme con cui chiediamo il ritiro della proposta di decreto e che Regioni e Comuni non diano il consenso alla sua approvazione”.

I primi appuntamenti sono il banchetto a Piazza Del Popolo, in programma oggi dalle 9, e l'assemblea popolare in via Chiesa Vecchia (ex Posta Camaro Superiore) associazione "Cameris" di lunedì 15 alle 17.30.

“Mettere all'asta uno dei beni indispensabili a una vita dignitosa – spiega ancora la nota ufficiale del Movimento – non è una soluzione estrema alle voragini dei bilanci, ma una scelta criminosa del governo attuale, uno schiaffo alla miseria in cui sono piombati progressivamente gli italiani, con un susseguirsi di provvedimenti che hanno precarizzato il lavoro e distrutto l'impresa.. La proposta del ministro Lupi ci conferma l'incondivisibile volontà del governo Renzi già profilatasi in questi mesi di far scontare la crisi e tutte le sue conseguenze alle fasce più deboli, agli enti locali, ai comuni”.

Ricordiamo, in sintesi, che il decreto prevede: la predisposizione di programmi di vendita delle case popolari dando priorità agli alloggi degradati e fatiscenti, o degli alloggi i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione siano insostenibili per l’ente proprietario. La vendita verrà effettuata tramite asta pubblica a partire dal prezzo di mercato. Sancisce, inoltre, il diritto di prelazione, entro 45 giorni, agli assegnatari in regola con i requisiti di permanenza che potranno acquistare al prezzo stabilito dall’asta. Sono esclusi tutti gli inquilini irregolari o coloro che superano i limiti del reddito di permanenza. Infine, è anche previsto il trasferimento coercitivo dei cittadini che non possono acquistare gli alloggi in cui vivono, pur essendo in regola con i requisiti e con i pagamenti.

“L'Amministrazione comunale – precisano il sindaco Accorinti e l'assessore De Cola – ritiene prioritaria un'azione che tuteli gli attuali assegnatari di alloggi di edilizia sociale che, per definizione, appartengono alle classi più deboli della nostra società. La revisione della legge, che regola accesso e permanenza nelle case popolari, di fatto peggiora la condizione degli assegnatari: non applica forme di tutela per gli sfrattati e vanifica in gran parte le leggi regionali e nazionali sulla morosità incolpevole. Il problema abitativo è oggi una delle grandi criticità del nostro Paese. L'attuale decreto potrebbe favorire l'acquisizione degli alloggi da parte di soggetti che certamente non appartengono alle fasce sociali interessate dal problema abitativo e questo peggiorerebbe ulteriormente la già critica situazione che solo nella città di Messina interessa circa 1500 nuclei familiari. Il rischio, a cui espone il decreto, è quello di indebolire sensibilmente la tutela per le classi sociali più fragili alimentando, certamente, la tensione sociale".

Eleonora Corace

2 commenti

  1. Con le dovute agevolazioni sarebbe un vantaggio per i più poveri. Una casa popolare locata, piccola e senza ristrutturata quanto può valere in tempi di crisi? Dici piuttosto che gli amici degli amici vogliono aspettare che i prezzi salgano per poter vendere meglio e nel frattempo i capoccia spremono sta povera gente con fantomatiche spese di manutenzione con l’ausilio di ditte amiche, botteghe affittate due al prezzo di una. Contratti d’affitto venduti sottobanco a gente fidata e parenti, spazi esterni di pertinenza baraccati anche come deposito per lavori in nero. Se davvero vuoi aiutare i poveri finanzia cantieri di sevizio invece di dirigenti superpagati ed esperti gratuiti solo per la tua convenienza.

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  2. Con le dovute agevolazioni sarebbe un vantaggio per i più poveri. Una casa popolare locata, piccola e senza ristrutturata quanto può valere in tempi di crisi? Dici piuttosto che gli amici degli amici vogliono aspettare che i prezzi salgano per poter vendere meglio e nel frattempo i capoccia spremono sta povera gente con fantomatiche spese di manutenzione con l’ausilio di ditte amiche, botteghe affittate due al prezzo di una. Contratti d’affitto venduti sottobanco a gente fidata e parenti, spazi esterni di pertinenza baraccati anche come deposito per lavori in nero. Se davvero vuoi aiutare i poveri finanzia cantieri di sevizio invece di dirigenti superpagati ed esperti gratuiti solo per la tua convenienza.

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