Taormina e Castelmola: territorio a rischio, ma nessuno interviene

Taormina e Castelmola: territorio a rischio, ma nessuno interviene

Taormina e Castelmola: territorio a rischio, ma nessuno interviene

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giovedì 21 Novembre 2013 - 12:37

Tanti gli appelli fatti negli anni, e soprattutto dopo le alluvioni che hanno interessato la zona, alle istituzioni. Tanti e rimasti inascoltati, così da esporre i cittadini in caso di eventi meteorologici estremi a un rischio non indifferente. Di seguito la lettera del comitato "Amici delle Contrade"

I torrenti della zona jonica continuano a preoccupare i cittadini che, di fronte alle tragedie alluvionali che negli ultimi anni hanno colpito regolarmente l’Italia, si sentono un po’ abbandonati da chi dovrebbe mettere in sicurezza le zone a rischio. In una parola: prevenire. Dal Comitato “Amici delle Contrade” riceviamo e pubblichiamo:

“Il Comitato Amici delle Contrade, nella persona del suo rappresentante legale Antonella Gullotta, comunica di essere seriamente in allarme per il perdurare di mancanza di interventi strutturali fondamentali per mantenere l’incolumità pubblica nei territori dei Comuni di Taormina e Castelmola.

Dall’ultimo nubifragio del 2011 abbiamo fatto moltissime segnalazioni di frane, smottamenti e pulitura dei torrenti a tutti gli enti responsabili quali Genio Civile di Messina, Provincia di Messina, Prefetto di Messina, Protezione Civile Provinciale e Regionale, Presidente della Regione Sicilia e ovviamente Amministrazioni Comunali, ma le risposte alle nostre richieste sono state pochissime. Tale alluvione è stata devastante per la mole di danni sul territorio, ma non si è trasformata in strage per pura fortuna.

In quell’occasione si verificò l’esondazione del torrente S.Venera, ma l’unico intervento realizzato è stata la risagomatura a valle del torrente, inoltre solo nei giorni successivi all’alluvione sono state sgomberate le strade dai detriti, ma successivamente non si è fatto più nulla.

Purtroppo come è recentemente accaduto in Sardegna le bombe d’acqua stanno diventando fenomeni usuali sui nostri territori e le zone di Taormina e Castelmola sono assolutamente abbandonati a se stessi da tutte le istituzioni.

I Comuni non possono fronteggiare da soli tutte le spese per la pulizia dei torrenti che sono ricolmi di detriti, per esempio il torrente S.Venera a monte presenta nel proprio letto tonnellate di massi e in alcuni tratti il letto del torrente è a livello della strada, invece a monte il torrente Sirina non viene svuotato da anni e presenta detriti di ogni genere così come il torrente S.Giovanni.

Le foci di tali corsi d’acqua attraversano paesi come Giardini Naxos e Trappitello. Le strade di collegano tra le zone rurali, ma molto popolose dei suddetti comuni presentano frane che sono state segnalate per la prima volta nel 2009 e che ancora oggi sono totalmente abbandonate come per esempio il collassamento in zona Rossello in Contrada Mastrissa.

Nel 2009 fu fatta la prima segnalazione al Prefetto per il primo minimo cedimento nel 2010 fu fatta una conferenza di servizio in loco in cui erano presenti l’ Ass. Provinciale, il Genio civile, ingegnere e geometra della Provincia e i Sindaci dei Comuni menzionati e tutti secondo competenza si erano interessati alla vicenda promettendo interventi che non sono stati mai realizzati.

In quell’occasione si parlava interventi per 250 mila euro che ora dopo gli ultimi sopralluoghi sono lievitati a 300 mila euro e che se si dovesse verificare una bomba d’acqua delle stesse proporzioni di quella recentemente verificatasi in Sardegna sicuramente raddoppierebbero. Inoltre nella stessa occasione fu segnalata la frana sul torrente Ciccione si era discusso di un intervento con dei gabbioni mai realizzata anche questa. In questi anni innumerevoli sopralluoghi sono stati fatti, sono state indette conferenze di servizi, ma mai nessuno ha fatto nessuna opera di contenimento. Per i residenti del luogo è inaccettabile dover morire per avere i finanziamenti necessari per garantire l’incolumità pubblica, infatti anche qui potrebbe verificarsi una strage.

Non vogliamo ulteriori sfilate dei politici di turno, non vogliamo morire per poi ottenere i finanziamenti che ci spettano di diritto. Il dissesto idrogeologico di tutta la zona rurale di Castelmola e Taormina è giornalmente sotto l’occhi di tutti residenti, cittadini e politici di zona, ma tutti dicono che nessun ente a soldi per poter svuotare un torrente o ingabbiare uno smottamento, però se ci fosse l’urgenza tutti i soldi si troverebbero è inaudita una politica assolutamente paradossale come questa.

Il Comitato non vuole piangere nessun morto, non vuole un giorno dover dire ‘erano disastri annunciati'”.

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