Reintegro Ruggeri, tante anomalie che destano sospetti

Reintegro Ruggeri, tante anomalie che destano sospetti

Danila La Torre

Reintegro Ruggeri, tante anomalie che destano sospetti

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martedì 14 Gennaio 2014 - 23:42

Il consigliere comunale dei Progressisti democratici Daniele Zuccarello ha ravvisato alcuni fatti poco chiari e ha deciso di chiedere spiegazioni al sindaco Renato Accornti ed al segretario/direttore genrale Le Donne

Antonio Ruggeri non è un dipendente del Comune qualsiasi ed il suo recente reintegro in servizio, grazie alla revoca della sospensione disposta a gennaio durante l’era Croce, confermata a settembre ed annullata appunto a dicembre, continua a destare interesse. Soprattutto perché non mancano le “anomalie”, che fanno sorgere qualche sospetto. Ad esempio nel consigliere comunale, Daniele Zuccarello, che ha deciso di scavare a fondo nel caso Ruggeri. In una lunga e dettagliata interrogazione, l’esponente dei Progressisti democratici, da un lato solleva dubbi e perplessità in merito alla composizione della Commissione che ha “riabilitato” l’ex Capo di capo di gabinetto di Buzzanca e uomo dai molteplici incarichi; dall’altra ipotizza un doppiopesismo nelle scelte di Palazzo Zanca, allorquando per un altro dipendente, nella medesima condizione di Ruggeri, i cancelli del Comune continuano a rimanere serrati, nonostante anche lui abbia presentato, tramite legale, richiesta di reintegro.

Ma andiamo con ordine e analizziamo i vari punti messi in evidenza nell’articolato documento depositato agli atti da un sempre più attivo Zuccarello.

IL REGOLAMENTO In base al Regolamento di Disciplina del Personale in vigore al Comune , la competenza a trattare dei procedimenti disciplinari dei dipendenti di Palazzo Zanca spetta all’Ufficio Provvedimenti Disciplinari (che da ora in avanti chiameremo U.P.D.), organo collegiale che può essere composto esclusivamente da tre figure: Direttore generale, se nominato, oppure Segretario Generale; Dirigente del Personale; Dirigente del Dipartimento in cui è inserito il dipendente sottoposto a procedimento disciplinare o il corrispondente Direttore Capo Area o dal Vice-Segretario Generale, allorché sia un dirigente ad essere sottoposto a procedimento disciplinare.

Sempre lo stesso Regolamento stabilisce che le funzioni di presidente dell’U.P.D sono assunte dal Direttore Generale, se nominato, ovvero dal Segretario Generale e prevede che per la validità delle sedute è necessaria la presenza di tutti i componenti e che la composizione dell’Ufficio non può variare nel corso del procedimento, che deve essere portato a termine dagli stessi soggetti che lo hanno avviato.

Ebbene, nel caso Ruggeri di cui trattasi qualcosa non torna. I nodi oscuri della vicenda si possono, tuttavia, comprendere solo procedendo alla ricostruzione dei fatti, passaggio dopo passaggio,esattamente come fa Zuccarello nell’interrogazione destinata al sindaco Renato Accorinti ed al segretario/direttore Antonio Le Donne.

LA VICENDA RUGGERI Nel suo excursus, il consigliere comunale fissa una serie di date e tappe fondamentali, che fanno seguito ai noti guai giudiziari di Ruggeri, sotto processo per vari reati, tra cui peculato, in quanto, secondo l’accusa, si sarebbe indebitamente incassatouna liquidazione di oltre 130mila euro.

Il 23 gennaio 2013 con determina dirigenziale n.20, il Dipendente Ruggeri viene cautelativamente sospeso dal servizio e dagli emolumenti. Contestualmente, dal Dipartimento Gestione giuridica del Personale, nei confronti del dipendente Ruggeri viene avviato un procedimento disciplinare. Siamo al 2 maggio 2013 quando l’ex commissario dell’Ato 3 fa presente che il Gip ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari e, contestualmente l’immediata scarcerazione.

Con verbale redatto il 17 luglio 2013, la Commissione dell’ all’Ufficio Provvedimenti Disciplinari conferma la sospensione. Fanno parte della Commissione: l’allora segretario generale del Comune Santi Alligo, in qualità di presidente dell’U.P.D; l’allora dirigente del Dipartimento Gestione Giuridica del personale Antonino Cama; il Dirigente dell’Ufficio di gabinetto Giovanni Bruno ed il segretario verbalizzante Giovanni Chillè.

Con determina n.309 del 3 settembre 2013 , Cama conferma la sospensione dal servizio e degli emolumenti di Ruggeri.

L’ex commissario dell’Ato3 però non si arrende e il 3 ottobre del 2013 torna a chiedere la sospensione e soprattutto di essere ascoltato dall’Ufficio Procedimenti disciplinari.

Con verbale redatto il 12 dicembre 2012, l’apposita Commissione esamina la documentazione presentata da Ruggeri e stabilisce che non sussistono le condizioni perché lo stesso continui ad essere sospeso dal servizio e dagli emolumenti. In questa occasione, la Commissione è composta da Bruno in qualità di presidente dell’U.P.D.; dal Dirigente del Dipartimento Gestione Giuridica del personale, che non è più Cama ma Salvatore De Francesco, dal dirigente del Dipartimento Pianificazione Urbanistica, Vincenzo Schiera; e dal segretario verbalizzante Giovanni Chillè.

Con determina dirigenziale n.438 del 18 dicembre 2013 firmata da De Francesco, Ruggeri viene riammesso in servizio.

LE COMMISSIONI Zuccarello interroga l’amministrazione per sapere come mai le figure che compongono l’Ufficio Procedimenti Disciplinari nella Commissione del 12 dicembre non coincidono con quelle della Commissione del 17 luglio.

Per entrambe le commissioni, scrive il consigliere comunale , sembra che «le figure non corrispondano a quanto prescritto dal regolamento». In entrambi i casi, è la figura del dirigente Bruno a sollevare le maggiori perplessità del consigliere comunale,considerato che a luglio figurerebbe come Dirigente del Dipartimento (Ufficio di Gabinetto) in cui è inserito il dipendente sottoposto a procedimento sottoposto a procedimento disciplinare o il corrispondente Capo Area; mentre a dicembre parteciperebbe in qualità di vice-segretario generale in sostituzione del segretario. Circostanza questa che però, come detto precedentemente, può verificarsi da Regolamento nei casi in cui a procedimento disciplinare sia sottoposto un dirigente. Ed in ogni caso – puntualizza nella sua interrogazione Zuccarello -«non gli si può attribuire la funzione di Presidente». “Ambigua” anche la figura del Dirigente Schiera, new entry nella Commissione di dicembre, pare in qualità di Dirigente in cui svolgeva servizio Ruggeri al momento della sospensione.

Ma Ruggeri non risultava all’Ufficio di Gabinetto, come ci ha spiegato il sindaco Accorinti, infastidito dalle inutili polemiche dei giornalisti? A quanto pare no, perché Ruggeri dopo le dimissioni di Buzzanca era stato mandato via dall’Ufficio di Gabinetto già dal vice-sindaco e traghettatore Orazio Miloro e rispedito al Polo catastale.

E allora, si domanda Zuccarello, perché Schiera non era presente anche nella Commissione di Luglio e perché Bruno ha partecipato in entrambe le commissioni con due ruoli diversi?

Il rappresentante del Civico Consesso chiede anche conto e ragione dell’assenza, nella Commissione di Dicembre, del segretario generale Le Donne, nel frattempo subentrato ad Alligo; ed interroga l’amministrazione per sapere perché il Dirigente al Personale De Francesco abbia revocato la sospensione dal servizio, pur avendo la possibilità di confermarla.

A Zuccarello preme, inoltre, sapere se i reati contestati a Ruggeri e presumibilmente commessi mentre era commissario dell’Ato possano essere o meno causa di licenziamento.

Il consigliere trova infine da ridire anche sulla collocazione di Ruggeri al Dipartimento Cultura, dove «guarda caso il dirigente è Salvatore De Francesco, lo stesso che ha firmato la Determinazione n.438che lo ha riammesso in servizio. E’un caso o c’è una spiegazione logica che al momento non si evince?», si chiede ancora Zuccarello, avanzando implicitamente sospetti sul mancato inserimento di Ruggeri nell’area Urbanistica che fa capo all’architetto Schiera, «atteso che anche in Codesto Dipartimento non avrebbe avuto contatti di lavoro con l’Ato3».

DUE PESI E DUE MISURE Come anticipato, Zuccarello non si è limitato a fare le pulci al caso Ruggeri ma, sempre carte alla mano, ha preso in esame un’altra vicenda, che per protagonista un altro dipendente del Comune, di cui non fa il nome , limitandosi a citare quello del legale, l’avv. Salvatore Stroscio. Anche questo lavoratore di Palazzo Zanca è «coinvolto in reati per i quali è sub judice»; anche lui è stato agli arresti domiciliari; anche a lui è stato quindi sospeso dal servizio; anche a lui è stata successivamente revocata la misura cautelativa; anche lui ha fatto richieste di reintegro, ma la sua storia ha avuto un epilogo diverso rispetto a quella di Ruggeri. Perché? chiede Zuccarello ad Accorinti e Le Donne.

Prima di apporre la propria firma in calce al documento, l’esponente dei Progressisti democratici lancia un monito all’amministrazione Accorinti: «Certamente amministrare un ente come il Comune di Messina non è un’impresa facile per nessuno…ma se non si rispettano le regole e le norme che sono alla base della vita civile delle persone è evidente che tutto si complica e diventa solo confusione».

Il consigliere comunale si attende adesso la risposta del sindaco e del segretario generale, chiamati a spiegare le “anomalie” evidenziate nell’interrogazione .(Danila La Torre)

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3 commenti

  1. Assurdo!

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  2. Ma che sospetti avete? E’ pure laureato!

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  3. mah… questa è una ferita.

    1. non avrei mai reintegrato ruggeri in una fase del genere, la cosa può alimentare focolai di protesta

    2. se esistono (ed esistono!) casi simili, vanno trattati allo stesso modo. reintegrare tutti o nessuno…

    immagino che su questa vicenda l’amministrazione debba rivedere qcsa…

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