Furci. Consorzio universitario Ko, Mongiuffi e Mandanici dicono no

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giovedì 20 Ottobre 2016 - 06:49

I sindaci spiegano il perché della loro decisione: "Con l'avvento delle nuove tecnologie che senso ha tenere in piedi lo sportello?". Si va verso lo scioglimento

Non ci sono partner per tenere in vita il Consorzio universitario jonico, nato dodici anni addietro ed in procinto di chiudere i battenti. Di fatto sarebbe già sciolto considerato che l’ente capofila, il Comune di Furci, dall’1 gennaio 2015 è rimasto da solo, facendo venire meno la condizione stessa di consorzio. Lo scioglimento era all’ordine del giorno dell’ultima seduta del Consiglio comunale ma l’argomento è stato rinviato in attesa di un ultimo tentativo. Quello di coinvolgere un altro Comune (ognuno dei quali può far parte di un solo consorzio) a parteciparvi. Le uniche ipotesi in ballo riguardavano Mongiuffi Melia e Mandanici. Le risposte informali sono giunte attraverso le dichiarazioni dei rispettivi sindaci. “Siamo disponibili a dare un aiuto per salvare il Consorzio se ne vale ancora la pena – spiega il sindaco di Mongiuffi Rosario D’Amore – ma non siamo interessati ad entrare quale partner nell'ente, non avrebbe senso. Con le nuove tecnologie bisogna capire se ha un senso tenere in piedi lo sportello”.

Altrettanto chiare le dichiarazioni dell’omologo mandanicese Armando Carpo: “A mio avviso, considerata l’evoluzione tecnologica – spiega – la struttura non è più attuale. Se ve ne fosse l’utilità potremmo discuterne. Ritengo non vi siano più quelle condizioni che registrai quando inviai la lettera al sindaco di Furci per dare la mia disponibilità ad entrare nel consorzio per mantenerlo in vita in seguito alla fuoriuscita di Roccafiorita, allora unico partner insieme a Furci. Non ebbi risposte concrete. Per quanto concerne il mio comune – prosegue Carpo – devo evidenziare che fa già parte di un altro consorzio, dal quale eventualmente dovrebbe uscirne”. Rispetto al 2003, quando venne aperto lo sportello universitario, il mondo è cambiato: immatricolazioni, iscrizioni e rilascio di certificati si fanno ormai comodamente da casa, online. L’Università ha disdetto l’utilizzo dei locali, al Centro diurno, messi a disposizione dal Comune, in quanto non ci sono più le condizioni per mantenerli aperti. Da indiscrezioni si è appreso che il sindaco, Sebastiano Foti, lancerà l’ultimo “appello” ai colleghi sindaci. Se nessuno, come sembra, entrerà nel consorzio universitario jonico, entro fine anno sarà chiuso definitivamente. “Di fatto – chiosa il capogruppo di minoranza al Comune di Furci, Francesco Rigano – il consorzio si è sciolto con la fuoriuscita di Roccafiorita, in quanto solo con Furci non esiste più la figura giuridica”.

Carmelo Caspanello

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