Limina. Illuminazione del cimitero: Comune revoca servizio alla ditta, il Tar glielo riaffida

Limina. Illuminazione del cimitero: Comune revoca servizio alla ditta, il Tar glielo riaffida

c. casp.

Limina. Illuminazione del cimitero: Comune revoca servizio alla ditta, il Tar glielo riaffida

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venerdì 17 Marzo 2017 - 23:06

Gli uffici ravvisarono presunte inadempienze che ad avviso del Tribunale amministrativo regionale non sussistevano

LIMINA. Il Tar di Catania (terza sezione) ha annullato il provvedimento dell’Ufficio tecnico con il quale nell’ottobre del 2015 venne revocata la concessione dell’illuminazione del cimitero alla ditta Fallone. Alla base della decisione ci sarebbero state delle presunte inadempienze che il Tribunale amministrativo non ha però riscontrato. Fu questa un caso politico, stigmatizzato dalla minoranza e snobbato dalla maggioranza che assentandosi ha evitato che la questione potesse essere chiarita in aula.

La minoranza tirò in ballo le elezioni, tiratissime, che si erano tenute da poco; l’Amministrazione comunale comunale replicò sostenendo che la tornata elettorale non c’entrava nulla, non vi era alcuna connessione, e si trattava di un provvedimento adottato dagli uffici. Le controdeduzioni della ditta non servirono a nulla. L’impresa l’unica cosa che ha potuto fare è stata quella di rivolgersi alla Giustizia amministrativa, che adesso le ha dato ragione. Il Comune potrebbe adesso rivolgersi al Cga. Secondo il Tar, intantoi, l’unica “inadempienza” era costituita dal ritardo del pagamento del canone 2014, che avvenne ad aprile 2015, comunque prima che il Comune – nel settembre 2015 – manifestasse alla ditta l’intenzione di avvalersi della clausola che gli consentiva lo scioglimento del contratto per inadempimento della ditta.

Per questo motivo, secondo il Tar, il Comune avrebbe dovuto individuare la “sanzione più appropriata” alla luce di una valutazione concreta della gravità dell’inadempimento o del ritardo; valutazione che secondo il tribunale amministrativo etneo “risulta del tutto omessa” dall’ente locale. In sostanza, a settembre non si poteva procedere alla revoca della concessione per un ritardo nel pagamento comunque già avvenuto e non contestato per tempo; il Comune avrebbe potuto applicare sanzioni diverse senza arrivare a quella più drastica.

Perciò, revoca annullata, condanna dell’Ente alle spese del giudizio (mille euro oltre accessori di legge), concessione nuovamente alla ditta che probabilmente agirà per i danni derivanti dall’impossibilità di svolgere il servizio di lampade votive nel 2015 e nel 2016. Il Tar ha respinto la domanda risarcitoria della ditta Fallone relativa all'acquisto di lampade per l'anno 2015, che l’avvenuta revoca della concessione le avrebbe impedito di commercializzare, in quanto sfornita di prova comprovante l'acquisto.

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