Chat erotiche con allieva a Messina, Cassazione: non è pedopornografia

Chat erotiche con allieva a Messina, Cassazione: non è pedopornografia

Alessandra Serio

Chat erotiche con allieva a Messina, Cassazione: non è pedopornografia

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giovedì 15 Ottobre 2020 - 18:53

Cade l'accusa di pedopornografia per l'istruttore di ginnastica messinese arrestato per chat erotiche con l'allieva minorenne

Cade l’accusa di pedopornografia per l’istruttore di ginnastica messinese ai domiciliari dopo la denuncia dei genitori di un’allieva 15enne, preoccupati dalle chat che i due si scambiavano. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Nino Cacia e “cancellato” l’accusa, annullando sul punto l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Messina, che aveva invece confermato l’accusa come aveva già fatto il giudice per le indagini preliminari.

Per la Cassazione i video che la ragazza mandava all’istruttore di ginnastica, in alcuni casi su richiesta dell’uomo – da qui l’accusa ora smontata – non hanno contenuto pedopornografico.

“Avevamo offerto al Gip prima e al Tdl poi – osserva il difensore – la prova della insussistenza della condotta contestata, anche allegando copia dei video e delle foto inviate dalla ragazza. A misura della assoluta normalità delle immagini/video – oggettivamente prive di contenuto erotico o lascivo – si è prodotto una consulenza informatica da cui è emerso come la ragazzina avesse iniziato nel 2018 a pubblicare nei social media contenuti video e foto di analogo tenore a quelli inviati all’istruttore, ottenendo oltre 12000 like da una vasta platea di follower. A ciò si aggiunga che la ragazza anche dopo la esecuzione dell’ordinanza di custodia a carico dell’istruttore, ha continuato a pubblicare gli stessi video nelle varie piattaforme social .”

Adesso l’uomo affronterà il processo, fissato al prossimo 27 ottobre, con a carico la sola accusa di atti sessuali con minore. Ha scelto di essere processato col rito abbreviato, quindi direttamente dal giudice per l’udienza preliminare, senza dibattimento. E’ ancora ai domiciliari.

L’arresto della Squadra Mobile era scattato dopo la denuncia dei genitori di una quindicenne che allenava in una palestra di centro città. Durante il lockdown l’atteggiamento nervoso della figlia ha spinto la coppia ad indagare, controllando il cellulare. Causa del nervosismo della ragazza era in realtà un controllo troppo “duro” dell’allenatore nei confronti dell’allieva, che spingeva con insistenza a continuare ad allenarsi.

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