Che fine ha fatto l'alta pressione delle Azzorre? Ecco come sta cambiando l'estate mediterranea

Che fine ha fatto l’alta pressione delle Azzorre? Ecco come sta cambiando l’estate mediterranea

Daniele Ingemi

Che fine ha fatto l’alta pressione delle Azzorre? Ecco come sta cambiando l’estate mediterranea

martedì 24 Giugno 2025 - 13:30

In futuro estati sempre più estreme?

Le estati nel Mediterraneo, un tempo caratterizzate da un clima mite e gradevole, con temperature massime poco sotto i +30°C, sono diventate sinonimo di caldo intenso, spesso estremo e prolungato. Le ondate di calore sempre più frequenti e persistenti stanno ridefinendo il clima estivo della regione, con impatti significativi su ambiente, società ed economia.

La trasformazione delle estati mediterranee

Tradizionalmente, l’anticiclone delle Azzorre, un’area di alta pressione situata nell’Atlantico settentrionale, garantiva estati stabili con un caldo moderato e brezze rinfrescanti nel Mediterraneo. Questo anticiclone si espandeva verso est, portando leggeri venti occidentali o nord-occidentali che mantenevano il clima caldo ma non eccessivo.

Negli ultimi decenni, tuttavia, il suo influsso si è indebolito, lasciando spazio all’anticiclone africano. Quest’ultimo, originato nelle regioni desertiche del Nord Africa, trasporta masse d’aria calde e secche che, scivolando sul Mediterraneo, si arricchiscono di umidità, generando condizioni di caldo afoso e temperature estreme.

La corrente a getto, un flusso di venti ad alta quota che separa l’aria fredda artica da quella calda subtropicale, è diventata più ondulata a causa del riscaldamento globale. Questo fenomeno, amplificato dal riscaldamento dell’oceano Atlantico (Atlantic Multidecadal Oscillation, AMO, in fase positiva), favorisce la formazione di anticicloni subtropicali più persistenti sul Mediterraneo. Le ondate di calore si bloccano per periodi più lunghi, a volte settimane, a causa di configurazioni atmosferiche stazionarie.

Inoltre l’espansione sempre più verso nord la cella di Hadley, la struttura atmosferica che regola la circolazione tropicale, spinge le alte pressioni subtropicali a influenzare più frequentemente il Mediterraneo, intensificando le ondate di calore.

Da qui si innescano dei meccanismi a catena che fanno aumentare le temperature medie del mare, aumentano l’evaporazione, contribuendo a un’afa più opprimente. Questo processo amplifica l’umidità relativa, rendendo le temperature percepite significativamente più alte di quelle effettive.

Quali processi regolano il cambiamento delle estati mediterranee?

Dietro questo trend non c’è solo l’aumento diretto delle temperature globali, ma un meccanismo dinamico più profondo, meno evidente, che contribuisce a rendere le ondate di calore più stazionarie del solito.

A partire dagli anni 60 e 70 i cicloni estivi dell’Atlantico settentrionale orientale sono quasi raddoppiati, con traiettorie sempre più orientali, più vicine alle coste dell’Europa occidentale. Il risultato di questo meccanismo porta a configurazioni bariche sempre più persistenti sul Mediterraneo.

Quando questo meccanismo si attiva, l’aria calda e secca in quota si accumula sopra il Mediterraneo. Il bordo orientale delle depressioni atlantiche agisce come una sorta di calamita per l’aria calda sahariana, che viene aspirata verso l’Europa.

anticiclone subtropicale

L’espansione verso nord della cella di Hadley spinge la fascia subtropicale più vicino al Mediterraneo, facilitando la formazione e la persistenza del promontorio anticiclonico africano in quota. E’ proprio quest’ultimo che spinge masse d’aria molto calde verso di noi. Quest’ultime salendo sul Mediterraneo vengono schiacciate verso il basso, dalle famose subsidenze, i moti discendenti degli anticicloni, scaldandole ulteriormente durante la loro lenta discesa verso il basso.

Da qui nascono questi prolungati periodi di caldo che possono persistere per interi mesi, con temperature massime sempre sopra i +32°C +33°C, ben +2°C +3°C sopra rispetto le medie, che vedevano temperature massime di non oltre +29°C +30°C in riva allo Stretto.

Da cambiamenti naturali a processi antropogenici

Questo cambiamento non è legato solo a processi naturali di variabilità climatica, quindi cicli naturali legati al clima. Dietro c’è un vero è proprio cambiamento di paradigma del clima mediterraneo. Il passaggio da un’estate azzorriana a una estate subtropicale africana non è casuale.

È il risultato di una trasformazione profonda della circolazione atmosferica, innescata da un oceano più caldo, una corrente a getto più ondulata e una continua interazione tra cicloni atlantici e promontori anticiclonici africani, sempre più intensi.

anticiclone africano

In tale contesto il cambiamento climatico non causa direttamente le ondate di calore, ma crea le condizioni basi ideali perché si formino più facilmente e durino più a lungo. Un oceano più caldo intensifica i gradienti di temperatura e contribuisce a spingere la cella di Hadley verso nord, alterando la posizione del getto e la frequenza dei vortici sull’Atlantico orientale.

Prospettive future: verso estati sempre più estreme?

Le proiezioni climatiche indicano che le estati mediterranee diventeranno sempre più calde e secche (a livello di precipitazioni) nei prossimi decenni, con un aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore. Per la Sicilia e il Messinese, questo significa affrontare sfide crescenti, dalla gestione delle risorse idriche (pessima in Sicilia, in Spagna invece hanno fatto passi da gigante) alla protezione della salute pubblica e degli ecosistemi.

Tuttavia, ci sono speranze che l’anticiclone delle Azzorre possa occasionalmente tornare a influenzare il Mediterraneo, portando fasi di stabilità meno calde, anche durante questa stagione estiva. Questi episodi, però, saranno probabilmente temporanei, poiché il cambiamento climatico continua a favorire l’anticiclone africano.

Un commento

  1. Seguo sempre questi aggiornamenti meteo e sono sorpreso dalla capacità di leggere anche nel lungo termine; lessi del cambiamento tra il nino e la nina ed in effetti l’inverno è stato piovoso. Da giorni parlavamo in casa dell’anticiclone delle Azzorre, spero solo che esista una possibilità di ritorno a quelle condizioni.
    Comunque grazie per la professionalità e la precisione

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