Dal primo decennio degli anni 2000 le estati messinesi sono diventate sensibilmente più calde
Le estati a Messina sono sempre state sinonimo di sole, mare e brezze rinfrescanti. Negli anni ’70, le giornate calde erano piacevoli, con temperature che permettevano di godersi la spiaggia senza troppa fatica. La città quotidianamente veniva accarezzata dal “grecale” che si amplificava nello Stretto, soffiando bello sostenuto, tanto che farsi il bagno nello Stretto diveniva molto rinfrescante. Del resto la brezza che nasceva dal Tirreno rimaneva sostenuta anche in agosto, visto che il mare molto raramente raggiungeva temperature elevatissime, di +28°C, come invece capita ogni estate degli anni 2000. Le temperature massime, in pieno giorno, si mantenevano fra i +27°C e i +29°C, con appena 12-14 giorni in cui si potevano superare i +31°C +32°C. Ogni tanto arrivava l’onda di calore dal Sahara, e con il libeccio in riva allo Stretto si potevano raggiungere i +38°C +40°C, ma questi picchi di caldo, oltre a durare uno o due giorni, erano caratterizzati da valori dell’umidità relativa molto bassi. Quindi erano più sopportabili.
Oggi, invece, ogni giorno in città si raggiungono i +31°C +32°C, con valori dell’umidità relativa fino al 50-60%, che rendono queste temperature insopportabili.


Estati degli anni 70
Negli anni ’70, le estati a Messina erano caratterizzate da una temperatura media stagionale (media fra temperature massime e minime) di circa +26°C. Luglio e agosto, i mesi più caldi, raramente superavano i +30°C di media giornaliera, e le notti erano spesso fresche, grazie alla brezza marina che mitigava il calore. Le ondate di calore, quando si verificavano, erano eventi di breve durata. L’umidità relativa, tipica del clima mediterraneo, si attestava intorno al 50-55%, rendendo l’aria calda, ma sopportabile. I messinesi vivevano l’estate con ritmi rilassati, tra bagni al mare e serate all’aperto, senza l’oppressione delle temperature estreme. Nel pomeriggio, dopo le 17:00, ci si rilassava andando a giocare a pallone, senza patire un disagio fisico esagerato. Le persone più anziane riempivano i ritrovi della città, mentre nei villaggi c’era chi dedicava le ultime ore del pomeriggio ad irrigare orti e giardini. Del resto alle 18:00 il termometro iniziava a scendere sotto i +26°C, con la brezza che addolciva l’atmosfera.
Cosa è successo nel primo decennio degli anni 2000?
Dal primo decennio degli anni 2000 le estati messinesi sono diventate sensibilmente più calde. La temperatura media estiva è salita a +28,4°C, un aumento di +2,4°C rispetto agli anni ’70. Questo incremento, in linea con il riscaldamento globale, è dovuto all’intensificarsi dell’anticiclone africano, che porta aria rovente dal Sahara. Le giornate con temperature sopra i +35°C sono diventate più frequenti, e le notti tropicali (con minime sopra i 20°C) sono ormai la norma di ogni giorno estivo. L’umidità, a causa del sempre più repentino innalzamento delle temperature del mare, tende a essere più elevata, spesso superando l’85%, rendendo l’afa un problema crescente, specie fra luglio e agosto. Questi cambiamenti hanno reso le estati più faticose, specialmente per anziani e bambini.
Confronto e impatti sulla vita dei messinesi
Un aumento di +2,4°C può sembrare piccolo, ma ha effetti profondi. Rispetto agli anni ’70, le estati attuali sono più estreme, le ondate di calore sono più lunghe e intense, e l’afa amplifica la sensazione di disagio. Questo ha un impatto diretto sulla vita quotidiana: il consumo di energia per i condizionatori è aumentato, mettendo sotto pressione la rete elettrica. Nelle estati degli anni ’70 i bambini giocavano all’aperto fino a tardi, e le serate erano animate da passeggiate sul lungomare. Oggi il caldo intenso spinge molti a rimanere in casa durante le ore più calde, affidandosi ai condizionatori. Il consumo di energia elettrica è aumentato, con bollette più salate e un maggiore carico sulla rete elettrica, spesso a rischio di blackout durante i picchi estivi. Le notti tropicali, sempre più frequenti, disturbano il sonno, portando a una maggiore stanchezza e irritabilità. I messinesi hanno dovuto adattarsi, modificando in certi casi persino orari e abitudini. Le attività all’aperto si concentrano al mattino presto o la sera, e l’uso di cappelli, ombrelloni e bottiglie d’acqua è diventato indispensabile per camminare in pieno giorno.
L’agricoltura locale, come la coltivazione degli agrumi, soffre per la siccità e le temperature elevate, mentre il turismo balneare deve adattarsi a giornate sempre più afose. Questo cambiamento, in linea con le tendenze globali (IPCC, 2021), ci spinge a riflettere su come proteggere la nostra città. Perché, fra qualche anno, le estati del 2030 e 2040 saranno ancora più calde di quelle attuali, con conseguenze notevoli in ogni settore.
Foto del 1977 a Messina, dal libro La Chiesa di Gesù e Maria del Buonviaggio al Ringo di Micalizzi, Principato, Molonia e Dini, La Grafica editoriale, 2000.

E continuano ad esserci i negazionisti
L’articolo è pura verità. Siamo nel cambiamento climatico e persino le previsioni degli esperti, enunciate molto tempo fa, risultano sottostimate nel senso che la tempistica del cambiamento va più veloce delle previsioni.
Sempre a dire le solite storie, cambiamento climatico qua cambiamento climatico la
Signori i mi ricordo quando ero bambino che da maggio sino ai primi di novembre ( quando andato ad onorare i defunti) c’era sempre caldo…..vedevo mia nonna soffrire il caldo ma ovviamente per quel tempo non esistevano i condizionatori
Allora non si parlava così tanto di caldo perchè i Social non esistevano, si viveva e basta perchè c’erano altri problemi più grandi da affrontare
Oggi con l’avvento di questi Social si è bombardati quotidianamente di tutto, chiamiamolo terrorismo mediatico……onde per cui parlando sempre di caldo si fa per dimenticare quello che abbiamo passato gli anni precedenti
Finiamo e basta di accanirci……godiamoci la nostra vita in serenità, fa caldo perchè è normale che sia così…..è Estate quindi il caldo ci vuole
Ora ci stiamo meravigliando che a giugno ha fatto molto caldo, quando l’anno scorso è stato l’inverso….Giugno nuvoloso e a tratti piovoso e così via ogni anno
ogni volta diciamo sempre le stesse cose, mamma mia che caldo un’estate così non la ricordo……già ci siamo dimenticati di luglio 2023 quando per settimane ha fatto 40/45° al giorno……ora siamo a luglio e la temperatura sta bene o male sui 30°
Basta……diciamo invece che quando si diventa più adulti si ha tutti poco limite di sopportazione siamo tutti più meno pazienti, chiediamo ai giovani di oggi se sento più o meno caldo ( oggi risponderebbero no, ma capace che nel loro futuro possano rispondere come diciamo noi adulti oggi……..CHE CALDO