Scusa ma ti chiamo...pedofilo

Scusa ma ti chiamo…pedofilo

Redazione

Scusa ma ti chiamo…pedofilo

venerdì 16 Maggio 2008 - 23:39

Dai ragazzina, cercati un bel 40enne e realizza il tuo sogno d’amore. E tu, uomo maturo, reduce da un matrimonio fallimentare, con due figli a carico e un lavoro insoddisfacente, cerca la tua ragazzina del cuore che ti renderà felice per il resto della vita. Moccia si? Moccia no?

Che importa? Il successo del film è stato ormai decretato. E mica dalla critica, ma dalle centinaia di migliaia di ragazzine che sono accorse nelle sale cinematografiche di tutta Italia per sognare la storia d’amore fra la bella 17enne Niki, interpretata da una bravissima Michela Quattrociocche, e l’affascinante 37enne Alex, impersonato dal valente Raul Bova.

Emozionante immedesimarsi nella parte di una studentessa liceale, bellissima e tutto pepe, che, delusa dai coetanei, sempre troppo immaturi, riesce a far perdere la testa a un uomo…vero.

Un signore che potrebbe essere suo padre, ma che si invaghisce perdutamente di lei e si presenta addirittura dai suoi genitori come prova del suo amore.

E chissà quanti quarantenni immaturi avranno apprezzato la love story fra l’incantevole Niki e il vecchio Alex. Molti di loro si saranno pure immedesimati nella parte di Raul Bova, sognando che un giorno anche la loro triste vita venga illuminata da una storia del genere.

Perché no? Incontrare per caso una bellissima ragazzina disinvolta che perde completamente la testa per te. Certi uomini di oggi non aspettano altro.

Le scuole potrebbero ben presto diventare luoghi frequentati non solo da adolescenti in fase di crescita, ma anche da adulti in cerca di amore. Del loro Amore…vero, quello che assume le sembianze di una ragazzina spigliata e spensierata in cerca dell’uomo dei sogni.

Sissignore! Il messaggio è chiaro: l’amore non si ferma davanti alle barriere dell’età, anche se fra lui e lei la differenza è di 20 anni. Anche se lei non è nemmeno maggiorenne.

Niki e Alex si amano davvero, nonostante la distanza generazionale. Si appartengono e la loro storia d’amore, per quanto difficile, non è impossibile.

Ma allora il film racconta la realtà di tutti i giorni? Esistono dunque 37enni capaci di perdere la testa per una 17enne perché attratti da chissà quali qualità e non, invece, da una facile conquista e da un allettante passatempo?

Veri uomini coloro che vanno dietro a ragazzine perché immaturi e incapaci di mantenere una relazione con qualcuno che abbia passato la ventina?

In realtà l’aspetto più interessante è un altro. Se da sempre, infatti, le adolescenti sperano di incontrare il loro Raul Bova vicino scuola, adesso ci saranno anche moltissimi quarantenni che crederanno di poter facilmente trovare qualche ragazzina “disponibile-. E le ultime cronache insegnano che in queste tristi storie, di amore ce n’è davvero poco!

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