Il progetto finanziato con i Pon Metro Plus 2014-2020 per 2 milioni e 400 mila euro prosegue
MESSINA – Un progetto complesso, con un percorso lungo e travagliato, passato per tre Rup diversi fino all’ultimo, il dottor Enzo Brunello. Si tratta di CloudMe, uno dei 17 progetti che nel 2019 sono stati ammessi a finanziamento sulla linea dei PON Metro plus 2014-2020, costato circa 2 milioni e 700 mila euro, ma essenziale visto che riguarda la creazione di un sistema cloud grazie a cui garantire servizi più accessibili e veloci ai cittadini e conservare i dati necessari per la gestione dei servizi stessi.
Cicala: “Il progetto ci ha portato ad avere il Data Center”
CloudMe è una parte fondamentale del lungo processo di digitalizzazione portato avanti negli ultimi anni dal Comune di Messina, in particolare dall’assessorato guidato da Roberto Cicala. Se n’è parlato durante la terza commissione consiliare, presieduta da Emilia Rotondo, per ripercorrere quanto è stato fatto con particolare attenzione al data center e alla sicurezza.
Cicala ha spiegato: “Il dottore Brunello, che è il Rup, ha avuto a che fare con un progetto complicato ma alla fine siamo arrivati ad avere un Data Center, un locale che ospita tutti i nostri server e i nostri dati. Ci sono sistemi di notifica e di allarme. I locali sono stati rinnovati, con nuove apparecchiature hardware e software, ma anche i firewall e i programmi per virtualizzare i server. Abbiamo 850 core, cioè processori, di cui una cinquantina di macchine fisiche. Ognuna di esse è spezzettata in server virtuali. I virtuali sono circa 150. Abbiamo oltre mille terabyte di memoria. Ci consentono di conservare i dati in maniera ibrida e definitiva”.
Brunello: “Centrale l’aspetto della sicurezza”
Poi proprio Brunello che ha spiegato il progetto: “Il Data Center è composto da strutture dove vengono conservati dati e servizi. Ad esempio sui server c’è anche l’anagrafe. Il data center è diviso in tre isole. Una, che è attualmente vuota, sarà usata per dare servizi ai Comuni della città metropolitana. Le isole 1 e 2 sono una per i server e l’altra per firewall e la parte di Internet”.
“Una componente centrale la gioca l’aspetto della sicurezza. C’è un firewall di Vodafone ma ci sono anche i nostri che gestiscono gli accessi. Questi muri ci permettono di controllare chi entra e chi esce, bloccando gli accessi non autorizzati”.
Lungo il dibattito con i consiglieri, con Giuseppe Schepis e Giuseppe Busà di Basile sindaco e Felice Calabrò del Pd a porre numerose domande sulla sicurezza dei dati dei cittadini, ma anche sull’aspetto energetico.
