Catturati i killer Mignacca, nella black list dei 40 latitanti più pericolosi

Catturati i killer Mignacca, nella black list dei 40 latitanti più pericolosi

Al. Ser.

Catturati i killer Mignacca, nella black list dei 40 latitanti più pericolosi

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domenica 10 Novembre 2013 - 11:52

Blitz dei carabinieri in un casolare di Lentini dove si nascondevano i fratelli di Montalbano condannati all'ergastolo alla fine del processo Mare Nostrum per gli omicidi di mafia degli anni '80. Calogero é stato catturato, Vincenzo si è invece suicidato. Il colpo grosso è dei carabinieri del Gis.

Finisce dopo cinque anni la latitanza dei fratelli Calogero e Vincenzo Mignacca, i fratelli di Montalbano, spietati killer del clan dei Tortoriciani. I carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare di Lentini dove i due erano nascosti. Calogero è stato catturato, Vincenzo non è uscito vivo. I fratelli hanno fatto di tutto per non farsi catturare, erano armati e, per non cadere in mano ai Carabinieri, Vincenzo Mignacca si è tolto la vita. I due erano stati condannato all'ergastolo, divenuto definitivo nel 2008, per il loro ruolo di fuoco nella faida tra clan che tra la fine degli anni '80 e l'inizio del decennio precedente ha fatto centinaia di morti, tra Barcellona e Tortorici. I fratelli di Montalbano hanno siglato più di un omicidio, per conto del clan dei Nebrodi. Nel 2008, quando la condanna a vita divenne irrevocabile, avevano già fatto perdere le tracce da tempo. Negli anni gli investigatori li hanno cercati sui Nebrodi, in Calabria e nel siracusano, dove oggi sono stati individuati. Qualche anno fa fu scoperto un covo ancora caldo nei dintorni di Randazzo, ma di loro alcuna traccia. Il pentito di Oliveri, Santo Gullo, ha recentemente raccontato della loro latitanza protetta e degli aiuti prestati dal clan, facendo capire che comunque non potevano essere lontani perché uno dei due versava in pessime condizioni di salute.

La lunga scia di sangue dei fratelli Mignacca è andata oltre la data d'inizio della loro latitanza. Nel febbraio scorso il pastore Nicola Di Stefano, 23 anni, è stato ammazzato nelle campagne di Montalbano. Il ragazzo, figlioccio dei boss dei mazzaroti, Tindaro Calabrese, è stato giustiziato con un colpo di fucile che gli ha dilaniato il volto.

La "firma" dei fratelli Mignacca, che da liberi abitavano ad un tiro di schioppo da casa del giovane. Nei primi anni della loro latitanza hanno continuato a gestire le estorsioni per i tortoriciani.

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