Regionali siciliane, parla Renzi: "Fieri di esserci liberati di Genovese»

Regionali siciliane, parla Renzi: “Fieri di esserci liberati di Genovese»

F.St.

Regionali siciliane, parla Renzi: “Fieri di esserci liberati di Genovese»

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martedì 07 Novembre 2017 - 14:38

L'ex premier risponde a tante domande sulle elezioni siciliane attraverso la sua consueta newsletter. Durissimo il commento su Genovese e sull'eletto Luigi. Per Renzi nessuna vittoria dei 5Stelle e neanche un vero mea culpa per la sconfitta sonora del Pd.

«Sono molto fiero che ci siamo liberati di qualche personaggio che nel 2013 stava con noi. Per esempio Francantonio Genovese, già deputato di Messina, poi condannato in primo grado a 9 anni. Quando è uscito dal carcere Genovese ha lasciato il Pd in polemica con la mia decisione di votare a favore dell’arresto in aula. E si è iscritto a Forza Italia. A Messina Genovese, per il tramite del figlio, ha portato a Forza Italia 17.000 voti. Ma io preferisco guidare il partito che candida il figlio di La Torre anziché il figlio di Genovese. Anche se magari qualche volta si perde». Matteo Renzi parla di Messina, del boom di voti di Luigi Genovese e del risultato elettorale siciliano nella consueta newsletter con cui risponde alle mail di cittadini ed elettori.

Renzi si dice fiero di non avere più nelle fila del partito quel Francantonio Genovese che a Messina era il leader del Pd, dimenticando che nel 2012 fece eleggere Crocetta e anche che nel 2013 venne a Messina per appoggiare il candidato sindaco del Pd di Genovese alle amministrative del 2013.

L’analisi del voto da parte dell’ex premier è attraverso una lente che non legge la buona affermazione dei 5Stelle, a dispetto dei numeri consegnati dalle urne, limitandosi solo alla percentuale della lista.

«M5S aveva preso alle Politiche del 2013 in Sicilia il 33% e a livello nazionale il 25%. La Sicilia era stata dunque la loro Toscana, il loro bacino di voti più forte. Erano andati meglio che altrove. Oggi hanno preso il 26% in Sicilia, dopo che tutti i sondaggi li davano ampiamente sopra il 30% (sono sempre sovrastimati nei sondaggi, fateci caso). Il voto alla lista, al simbolo passa dal 33 al 26%: dunque hanno perso sette punti percentuali su base regionale, chissà a quanto sono davvero su base nazionale.

Se a questo si aggiunge che Di Maio e Di Battista hanno passato quattro mesi in Sicilia, Grillo ha detto che era l’ultima spiaggia, hanno speso centinaia di migliaia di euro in questa campagna ci rendiamo conto che i Cinque Stelle hanno perso».

Renzi ammette a denti strettissimi la sconfitta del Pd in Sicilia, nonostante sia stata chiara e palese la debacle netta del partito e dell’intera coalizione di centro-sinistra: «Il Pd ha perso pur avendo mantenuto gli stessi voti delle Regionali del 2012 (che avevamo vinto grazie alle divisioni della destra e al 10% dell’UDC, ripeto 10% UDC). Gli stessi. E rispetto alle politiche la coalizione di Bersani nel 2013 prese 21,4%, quella di Micari il 25,2%. Dunque noi, pur avendo perso, siamo cresciuti rispetto al 2013». E anche in questo passaggio Renzi dimentica che quel Pd del 2012 era anche il Pd di Genovese e delle 18 mila preferenze di Franco Rinaldi.

Chi sono i vincitori per Renzi? «Ha vinto la destra. Come accade sempre, da decenni, in Sicilia. E come molti immaginavano da mesi. Ha vinto Musumeci che per questa campagna elettorale ha fatto pace col suo avversario storico, Miccichè. La volta scorsa i due stavano in liste contrapposte e hanno fatto il 44%. Oggi stavano insieme e hanno fatto il 40%. Hanno vinto loro, tanto di cappello. Punto. Buon lavoro al nuovo Presidente Nello Musumeci. Non condivido una virgola della sua storia e del suo curriculum. Ma ha vinto, ha vinto nettamente e gli faccio i migliori auguri perché riesca a governare bene la Sicilia. Dirò di più: spero che ci riesca perché prima vengono i cittadini, poi gli schieramenti. Ne dubito, per la compagnia di giro che ha, ma glielo auguro. E lo auguro ai siciliani».

E se già domenica sera, a urne appena chiuse, già volavano gli stracci all’interno del Pd, Renzi non riconosce “meriti” di colpevolezza, come a non voler dar sazio a nessuno: «Nessuno ha dato la colpa a Grasso, neanche il sottosegretario Faraone che ha rilasciato la dichiarazione contestata da tanti. Si è solo detto che se Grasso si fosse candidato, come gli era stato chiesto, i risultati sarebbero stati diversi. Ma Grasso ha rinunciato, dicendo che da Presidente del Senato non poteva sobbarcarsi un impegno politico in prima persona. Il che dimostra anche rigore istituzionale, intendiamoci. Rispetto per la sua scelta, nessuna polemica, ma semplice constatazione. Del resto le liste della Sinistra radicale sono passate dal 6.5% delle scorse regionali al 5.3% di ieri, eleggendo un solo consigliere regionale. Questo grande trionfo a sinistra io non l’ho visto, almeno in Sicilia».

Nessun mea culpa da parte di Renzi: «Personalmente penso che sia arrivato il momento di cominciare la campagna elettorale. Da un lato c’è Berlusconi, dall’altro Grillo: due schieramenti pieni di estremisti e populisti. Noi siamo nel mezzo. Tiriamo fuori le migliori idee e i migliori candidati. E poi scelgano i cittadini. Ma quello che deve essere chiaro è che io non posso essere il segretario dei caminetti tra correnti, degli equilibri e dei bilancini: io sono perché tutti nel Pd si sentano a casa, rispettando il pluralismo e mettendo i migliori in lista. Ma sono anche perché finalmente si parli agli italiani e con gli italiani. Basta chiacchierarsi addosso. Con la Direzione Nazionale del 13 novembre si inizia la campagna elettorale, altrimenti facciamo il gioco degli avversari. Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta. Personalmente credo nella squadra. Siamo un bel gruppo di persone e possiamo rivendicare sia i risultati del passato sia i progetti del futuro».

F.St.

6 commenti

  1. mi pare una analisi senza fronzoli,al netto che ci sono messinesi hanno bisogno di una capo mandria di qualunque razza esso sia.

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  2. unmessinesequalunque 7 Novembre 2017 16:05

    Bravo Renzi, Beato a te che ci sei riuscito. Noi non riusciamo a farlo….

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  3. guarda che genovese era stato preso solo in prestito

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  4. Strano! Eppure non mi ero accorto che il PD ha vinto le elezioni….. ma se lo dice renzi ci credo. Avanti così. L’unico problema per lui è che è riuscito a fare una legge elettorale che ci libererà per sempre dal PD. Berlusconi ringrazia. Genovese stappa lo champagne. Renzi spara fesserie come sempre. Io ho sentito in diretta faraone ed ha accusato grasso, senza se e senza ma. Ed ora lo sbruffone ci vuole far credere che faraone si stava complimentando con grasso. Patetico.

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  5. Renzi “mancia e scodda” quando genovese gli portò in dote alle primarie i suoi 20mila voti non gli faceva così schifo. I voti sono come i soldi, non puzzano!

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  6. Il “principe fiorentino” è un perdente! Oramai, è politicamente morto, esattamente come francantonio genovese. Per riuscire a farsi prendere in giro da un insignificante personaggio come di maio, è la dimostrazione che è arrivato al capolinea.

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