Commissione regionale antimafia: "E' Messina-Connection, va potenziata la DDA".

Commissione regionale antimafia: “E’ Messina-Connection, va potenziata la DDA”.

Alessandra Serio

Commissione regionale antimafia: “E’ Messina-Connection, va potenziata la DDA”.

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lunedì 22 Luglio 2019 - 18:55

La commissione Ars in città dopo l'allarme droga lanciato dalle operazioni dei giorni scorsi. Chiesto il potenziamento degli organici investigativi

Preservare e potenziare gli organici della Procura e del Tribunale di Messina per contrastare l’allarme droga, lanciato nei giorni scorsi con le operazioni https://www.tempostretto.it/news/operazione-cafe-blanco-il-narcotraffico-internazionale-passa-da-messina.html“Cafè Blanco e “Tunnel”. E’ questo il senso della tappa messinese della Commissione regionale antimafia, oggi in città per incontrare i rappresentanti del distretto di giustizia e la Prefetto Maria Carmela Librizzi.

“Le recenti indagini hanno svelato come Messina non sia più luogo di transito delle grandi rotte della droga e piazza di smercio, ma è entrata nel narcotraffico internazionale con un ruolo centrale, non più mediato da altre organizzazioni criminali. Il livello si è alzato, quindi la risposta dello Stato deve essere adeguata. Per questo è importante salvaguardare e potenziare la Direzione distrettuale antimafia, coprire le carenze di organico, consentire che il lavoro della magistratura sia efficace”.

Così il presidente dell’organismo, Claudio Fava, spiega quali sono le urgenze che il procuratore capo Maurizio De Lucia e l’aggiunto Vito Di Giorgio hanno messo sul tavolo. “I magistrati ci dicono che ci sono 122 misure cautelari pendenti per fatti di droga – spiega Fava – un dato che sintetizza come il fenomeno sia in forte crescita. Ma che spiega anche che serve un aumento di personale per smaltire l’arretrato”.

“Tradizionalmente Messina è sempre stato un porto di snodo importante dei traffici, e le organizzazioni cittadine avevano importanti legami con le altre organizzazioni criminali. Erano queste ultime, però, ha trattare i grossi carichi con i produttori”, continua Fava. “La Procura ci ha invece spiegato che le recenti indagini fanno capire che i messinesi sono saliti di livello, e che c’è un grosso investimento delle organizzazioni criminali del territorio nel settore della droga. E’ per questo che è fondamentale non depotenziare gli organici dell’amministrazione giudiziaria messinese, ma anzi coprire in fretta le carenze di organico”, chiosa il presidente dell’organismo antimafia all’Ars.

Le audizioni di stamane, raccontano i membri della Commissione impegnati nella tappa messinese – insieme a Fava ci sono Antonio De Luca e Roberta Schillaci del M5S – non si sono limitati alla Procura. I tre deputati hanno ascoltato anche i vertici delle forze dell’Ordine, che hanno confermato anche un altro aspetto, tradizionalmente più noto: ovvero l’elevato grado di permeabilità della mafia catanese nella zona dello Stretto. “I Santapaola hanno una storica presenza a Messina – prosegue Fava – che con i Romeo ha fatto un passo avanti e ha espanso i propri affari, recentemente. Le indagini su di loro raccontano quanto sia alto il livello di penetrazione di questa mafia nei settori dell’economia “legale” e nel mondo dei professionisti. Insomma, a Messina si conferma attiva quella borghesia mafiosa che ormai abbiamo imparato a conoscere”.

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