Comune Reggio Calabria, le voci dei consiglieri sulla mozione-Pnrr

Comune Reggio Calabria, le voci dei consiglieri sulla mozione-Pnrr

mario meliado

Comune Reggio Calabria, le voci dei consiglieri sulla mozione-Pnrr

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giovedì 29 Aprile 2021 - 20:35

Provvedimento pro-Mezzogiorno approvato quasi all'unanimità dopo un dibattito ampio. Resta da vedere se riuscirà a incidere sulle scelte del Governo

Nessun problema particolare per la mozione sul Recovery Fund: eccettuata l’astensione di Filomena Iatì, approvazione corale nell’interesse comune dei territori meridionali.

Atto politico

L’intervento di Mario Cardia (S’intesi)
relatore sulla mozione sul Pnrr

«Atto politico di straordinaria importanza», secondo il relatore Mario Cardia (S’intesi), quello con cui l’Assemblea stava per approvare la richiesta al Governo centrale di raddoppiare la percentuale dei fondi del Pnrr destinati al Sud. «Un atto di giustizia verso il Mezzogiorno», ha avuto a spiegare Cardia, «occasione imprescindibile per colmare il gap storico del Sud rispetto alle altre aree del Paese e di tutt’Europa». Richiamata la rete Recovery Sud, ma anche come Ue e Svimez abbia chiarito che occorre una percentuale tra il 66 e il 68% in relazione ai tre criteri di numero di residenti, tasso di disoccupazione e Prodotto interno lordo pro-capite.
La mozione va dunque a chiedere al governo Draghi di rivedere la percentuale di stanziamenti del Recovery Fund destinati al Mezzogiorno e, contestualmente, a tutti i deputati e senatori eletti in Calabria «di sottoscrivere questa nostra proposta ed evidenziarla durante la discussione parlamentare del provvedimento». Potenzialmente, una mozione velleitaria o magari tardiva; ma – si sa – l’unione fa la forza, per cui anche questo è un altro sassolino, però lanciato nella direzione giusta.

«I nostri parlamentari non votino la Finanziaria»

Al contempo, «negli ultimi dieci anni il criterio della spesa storica ha sottratto alle Regioni del Mezzogiorno qualcosa come 600 miliardi di euro: questo criterio va ribaltato», ha rilevato Nino Minicuci, pronto a porre in evidenza anche le difficoltà per i fondi legati alla cooperazione 2021-2027 e oltre: «Chi se ne occupa, in Regione, con una fase un po’ particolare? Bisogna essere uniti, Reggio Calabria non deve perdere un euro. Idem quanto ai fondi per le Infrastrutture, peraltro all’80% previsti per il Nord Italia perché lì ci sono progetti pronti nell’immediato». Occorre peraltro avere le idee chiare su ciò che serve davvero in Calabria e a Reggio, senza attendere le prossime Regionali: il suggerimento di Minicuci è di chiedere un’Assemblea straordinaria per le figure di vertice di tutte le Amministrazioni locali, ma anche di pretendere da tutti i parlamentari calabresi che non votino la prossima Finanziaria, se non sarà prima cambiato il criterio della spesa storica.

Mozione forse tardiva

Massimiliano Merenda (La Svolta) ha chiesto che venga garantito «un futuro» al Mezzogiorno, sottolineando come una quota di risorse intorno al 40% costituirebbe in realtà una violazione delle stesse linee-guida tracciate dall’Ue.

Filomena Iatì (Impegno e identità)

Il consigliere riconducibile a Impegno e identità, Filomena Iatì, per spiegare le ragioni della propria astensione ha diviso il suo intervento in due tronconi. Dal punto di vista procedurale ha cassato la mozione perché presentata «in bianco, senza firme e fuori dall’ordine del giorno, dunque senza preavviso e a margine di una seduta della commissione Bilancio in cui si trattava del solo documento contabile», chiedendo preventivamente l’intervento del segretario generale per capire se l’atto risulti legittimo ai sensi del Testo unico Enti locali. (In realtà però a rispondere è stato il presidente Vincenzo Marra, evidenziando che esisteva un parere preventivo della commissione Bilancio per l’urgenza della materia, ma che comunque il Regolamento prevede la possibilità d’inserimento di mozioni urgenti anche con mera decisione in sede di Conferenza dei capigruppo). Nel merito, la Iatì ha ribadito l’esigenza di «non strumentalizzare alcuna questione. Invece la mozione non è stata preventivamente condivisa con le minoranze, mentre c’è un punto interrogativo sull’opportunità di votare una simile mozione oggi, 29 aprile, dopo il voto favorevole di Camera e Senato, con l’invio definitivo all’Ue previsto entro domani, dopo la definitiva approvazione in Consiglio dei ministri».

Fdi oltre gli “steccati”

Tra gli altri intervenuti, pure Carmelo Versace (Innamorarsi di Reggio), peraltro anche consigliere metropolitano delegato, ha rilevato il contributo possibile ad arginare le disuguaglianze, deprecando però le considerazioni di Filomena Iatì e le sue richieste di precisazioni formali «a fronte di una tematica di cui si sta discutendo dalla Val d’Aosta all’ultimo paesino della Sicilia». Il meloniano Demetrio Marino ha invece lamentato la mancata condivisione preventiva (a differenza di quanto accaduto alla MetroCity) del documento: «Ma noi andiamo oltre, né possiamo fingere che questa mozione non sia stata presentata. Anche noi siamo cittadini di Reggio Calabria e di una Calabria classificata 211esima delle 261 regioni di tutt’Europa: non siamo messi poi così bene».
Di «occasione unica e irripetibile, da non farsi sfuggire» specialmente in chiave-Sud ha parlato, a sua volta, Gianni Latella di Italia Viva.

Massimo Ripepi (Fdi)

Massimo Ripepi (Fdi) ha a sua volta concordato con le considerazioni sulla coesione sociale operate da Carmelo Versace e messo in rilievo che sarebbe però opportuno «puntare tutto sulle grandi opere: se non le facciamo ora, non le faremo più… Se dobbiamo sognare insieme, sogniamo in grande, no? Se ci dobbiamo ubriacare, ubriachiamoci di vino buono… Penso a un Consiglio comunale insieme ai rappresentanti di Messina e Villa San Giovanni; penso alla necessità di usare i fondi del Recovery Fund per fare il Ponte, un’opera che cambierebbe per sempre il nostro territorio… un territorio che, oggi, vede il Comune non avere i soldi per aprire il tapis roulant… ».

Governare i processi

L’intervento di Peppe Giordano (Iv)

«Bisogna iniziare a strutturare le Istituzioni affinché gli impegnativi processi che richiederà l’attuazione del Recovery – ha osservato Peppe Giordano di Italia Viva, collegato in videoconferenza –, serve una classe burocratica totalmente rinnovata, sarà fondamentale l’assetto che le varie Amministrazioni riusciranno a darsi al fine di saper governare questi processi». Su altro versante, citando don Milani, ha rilevato la dèmocrat Angela Martino che il Mezzogiorno «non ha mai avuto uguali chances rispetto alla parte più sviluppata del Paese» confidando nell’«abbattimento degli steccati territoriali, ma anche di genere: l’impegno che stiamo profondendo è volto anche a incrementare l’occupazione femminile, che ci vede molto indietro».

Dopo l’intervento del primo cittadino Giuseppe Falcomatà, il voto d’Aula che ha sancito quasi all’unanimità il “disco verde” alla mozione.

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