"Con gli occhi di Sara": un papà, una figlia, l'autismo e il metal detector della vita

“Con gli occhi di Sara”: un papà, una figlia, l’autismo e il metal detector della vita

Rosaria Brancato

“Con gli occhi di Sara”: un papà, una figlia, l’autismo e il metal detector della vita

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martedì 03 Dicembre 2019 - 13:02

"La forza di un uomo si vede quando sai mostrare il tuo dolore", Davide Faraone papà, uomo, politico, racconta di un amore meraviglioso

Si emoziona sempre al ricordo della sua Comunione: “so che è stata e sarà l’unica volta in cui ho potuto accompagnarla all’altare vestita di bianco. Mia figlia non si sposerà mai”. Sara oggi ha 17 anni e guardare il mondo con i suoi occhi è un percorso che aiuta a conoscere le vette e gli abissi dell’animo umano. Le piccolezze di noi che ci crediamo “normali” e la grandezza di chi non ha filtri, non ha il cuore sporcato dalla vita.

“Con gli occhi di Sara”

Più che la presentazione di un libro, quella di Davide Faraone nella sala Sinopoli al Teatro Vittorio Emanuele, è stato un cammino nella storia personale di un papà e di una figlia, tra momenti di commozione e sorrisi, tra riflessioni amare e speranze.

Un papà e la figlia autistica

Con gli occhi di Sara” è il mondo visto attraverso lo sguardo di una bambina autistica, raccontato dalla penna del padre che insieme a lei ha fatto un percorso pieno di ostacoli e di traguardi.

I successi di Sara

Ho imparato a parametrare i successi di Sara in modo diverso dagli altri genitori- racconta Faraone ad una sala gremita rispondendo alle domande della giornalista Natalia La Rosa– Per me vedere che imparava ad allacciarsi le scarpe e diventare autonoma in alcune cose è un successo che ha lo stesso valore di quello che altri genitori considerano tale per altri traguardi”.

Quando Sara è nata l’ostetrica le ha contato le dita delle mani e dei piedi, come accade in tutte le sale parto del mondo, ed ha detto al papà: è una neonata normale. Parametriamo la normalità con altri canoni. Fino a due anni e mezzo Sara non ha mostrato alcun segno che potesse far individuare l’autismo.

Un papà, un politico

Da quel momento ci sono stati due Davide Faraone, quello di prima e quello dopo la scoperta. Da quel giorno ho fatto tutto quel che è possibile sia per essere il miglior padre di Sara che per fare qualcosa di concreto per la disabilità”.

Senatore, ex sottosegretario alla salute, presidente della Fondazione per l’Autismo, Davide Faraone ha presentato numerosi disegni di legge volte a sensibilizzare ed intervenire con politiche reali sull’autismo e sulla disabilità. “Forse è solo una goccia nell’oceano, ma non mi arrendo. Ho scoperto anche di poter dare voce a tanti genitori che magari si vergognano o non riescono a parlarne. Combatto anche per loro, parlo anche per loro”.

Fondazione per l’Autismo

Il ricavato del libro sarà devoluto alla Fondazione per l’Autismo ma quel che conta per Faraone è raccontare un mondo che in troppi non vogliono vedere. Le famiglie non sono adeguate supportate e preparate per affrontare inevitabili difficoltà che si pongono quando si ha un figlio o una figlia autistici.

Ci abituiamo all’ipocrisia

Sara comunica molto con il disegno. Mi ordina opere che io eseguo……Poi mi dice se le sono piaciute o meno…..E’ velocissima con whatsapp e con la tecnologia in genere. Attraverso la relazione con chi è autistico impari a capire quanto i veri autistici siano quelli che noi definiamo normali. Sara è diretta, è naturale, non ha filtri. Noi ci abituiamo invece all’ipocrisia, al non dire, al fingere”.

Quella terza domanda….

Faraone racconta di come, molto spesso, le persone si avvicinino alla figlia e le pongono la prima domanda (per lo più: come ti chiami?), al massimo, in base alla risposta o assenza di risposta, ne fanno una seconda. Raramente, se non mai arrivano alla terza domanda. Invece è proprio dalla terza domanda che si costruiscono relazioni meravigliose. Per la verità questo è un fatto che riguarda tutti noi che ci consideriamo normodotati: quanto ascoltiamo davvero? Quante volte ascoltiamo la prima, la seconda e la terza risposta?

Relazioni meravigliose

Sara è un metal detector dei sentimenti. Comunicare con una persona autistica porta a scoprire i sentimenti. E’ importante che non ci siano più le classi speciali e che gli studenti e le studentesse con disabilità stiano insieme ai loro compagni. Un’ora tutti insieme porta ad imparare come un’ora d’italiano o matematica”.

Per chi fa politica, come Faraone, diventa a volte difficile conciliare i tempi. Gli è anche capitato, per un periodo, dopo una crisi di Sara, di allontanarsi dall’attività politica per starle accanto. C’è stato chi ha rispettato la scelta e chi no.

“La mia vita è con lei”

Smetterò di fare politica comunque. Voglio avere una seconda vita con lei. Più lei cresce più ci avviciniamo. Ho scritto questo libro perché è fondamentale costruire una sensibilità comune che faccia da supporto alle politiche sulle disabilità. Penso che la forza di uomo è soprattutto quando sa mostrare anche il dolore. Quando tutta l’umanità che è in noi diventa visibile, senza vergogne. Vera”.

Rosaria Brancato

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