In questo periodo dell’anno, in vista dell’arrivo dell’inverno, molti esemplari di pettirosso tornano ad invadere i parchi, i giardini e le aree verdi delle nostre città
Anche l’autunno, come la primavera, è periodo di migrazione per molte specie di uccelli. Molti di questi scelgono l’Africa come luogo di svernamento, altri invece prediligono le aree costiere del Mediterraneo e dell’Europa meridionale, dove trascorreranno gran parte del periodo invernale. Lo spazio aereo di questi Paesi costituisce un vero e proprio ponte naturale tra Europa e Africa. Tra le specie che migrano in ottobre, una parte degli individui sverna anche da noi.
Gli uccelli migratori che migrano presto durante la stagione generalmente vanno in Africa e volano nelle ore notturne da soli. Le specie di uccelli che migrano verso sud tardi nella stagione, scelgono la parte meridionale della Francia, il Sud Italia, la Spagna, l’Algeria o il Marocco. Il viaggio verso sud si svolge in più tappe ed è inframmezzato da soste di più giorni, passando dai cosiddetti “canali preferenziali” scelti dai migratori. In Europa sono tre: lo Stretto di Gibilterra, lo Stretto di Messina e il Bosforo.
L’uccello simbolo dell’autunno
Il pettirosso (Erithacus rubecula) è l’uccello simbolo della migrazione autunnale. Questo passeriforme in molte zone d’Italia annuncia l’arrivo delle stagioni fredde, e con esse la neve e l’imminente arrivo delle festività natalizie.
Proprio in questo periodo dell’anno, in vista dell’arrivo dell’inverno, molti esemplari di pettirosso tornano ad invadere i parchi, i giardini e le aree verdi delle nostre città, dal Piemonte alla Sicilia.
Qui a Messina i più attenti avranno visto i primi pettirossi, fra giardini, ville e campagne attorno la città, intonare il loro verso particolare, udibile a grandi distanze. Va detto che alcuni di questi pettirossi sono migratori e provengono, con molta probabilità, da Paesi dell’Europa orientale o addirittura dell’area settentrionale del continente (Scandinavia). Raggiungono a fine ottobre la Sicilia, per affrontare al meglio l’inverno. Ecco perché il loro arrivo in massa precede l’arrivo dell’inverno, in modo particolare il periodo natalizio.
Altri pettirossi, invece, sono stanziali. Quest’ultimi in estate tendono a migrare verso le aree boscose dei Peloritani o dei Nebrodi, dove trascorrono gran parte del periodo caldo, salvo poi ritornare nuovamente verso valle all’arrivo dei primi freddi. Difatti in estate il verso del pettirosso è possibile ascoltarlo lungo i boschi dei Peloritani, ma solo sopra i 700 metri di altezza.
Il suo avvistamento indica che il Natale è molto vicino
Se nei prossimi giorni vi capiterà di avvistare un pettirosso o un codirosso spazzacamino significa che il Natale ormai è vicino. Oggi il pettirosso è diventato un simbolo del Natale principalmente a causa di leggende popolari cristiane e della sua associazione con l’inverno e i biglietti di auguri vittoriani. Una leggenda racconta che un pettirosso cercò di rimuovere la corona di spine dalla testa di Gesù durante la crocifissione, macchiandosi il petto di sangue e rendendolo rosso per sempre. Un’altra leggenda, invece, lo lega alla natività, affermando che un pettirosso avesse ravvivato le braci in una stalla per riscaldare il Bambino Gesù, ottenendo come ricompensa una macchia rossa sul petto.
