“Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”: Vinicio Capossela al Teatro Antico

“Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”: Vinicio Capossela al Teatro Antico

Giuseppe Spano

“Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”: Vinicio Capossela al Teatro Antico

martedì 14 Agosto 2012 - 10:04

Venerdì 17 agosto, ore 21, il cantautore sarà a Taormina con un live ricco di suggestioni

Arriva in Sicilia “Rebetiko Gymnastas – Esercizi allo scoperto”, il tour di Vinicio Capossela, che giovedì 16 agosto farà tappa al Teatro Valle dei Templi mentre il 17 agosto sarà al Teatro Antico di Taormina, due concerti che concluderanno la prima parte del circuito estivo.

La serata regalerà una gradita sorpresa, prevista solo per il concerto taorminese: sul palco, ad affiancare Capossela (voce, chitarre e pianoforte), oltre a Glauco Zuppiroli (contrabbasso) ed al gruppo di musicisti greci (Manolis Pappos, bouzouki; Ntinos Hatziiordanou, accordeon; Vassilis Massalas, baglamas e Dimitrios Emmanouil, percussioni) che lo accompagnano nel tour, ci sarà Psarantonis, lo Zeus con la lyra.

Il live, ricco di suggestioni ed atmosfere, nasce dall’ultima ed omonima produzione di Capossela, un viaggio, anzi una vera odissea, con ritorno in porto e si rifà al rebetiko, una sorta di blues dell’Egeo nato negli anni Trenta a Salonicco, città ribelle capeggiata dai “rebetes” (in turco significa ribelli), che unisce la tradizione ellenica, bizantina ed ottomana e che oggi è assurto a simbolo di fierezza e resistenza.

Capossela, affiancato da musicisti italo-greci, rielabora in stile rebetiko i suoi brani più noti trasformandoli in note ancestrali che affondano le radici nel mito del Mediterraneo, il mare in cui il tutto si unisce quasi in un esercizio ginnico, come se il dolore o l’abbandono fossero i veri banchi di prova attraverso cui scoprire la vera essenza dell’uomo.

Il rebetiko è musica nata dalla sofferenza, dalla catastrofe, dalla susseguente profonda crisi e da una devastante migrazione e, più in generale, è legata ai luoghi dell’addio.

Nel suo aspetto più profondo è un’espressione del dolore per ciò che non è e per tutto quello che nella vita si è perso, una sensazione dell’assenza sopportata sempre con forza e disciplina e che fa della ribellione e della rivolta individuale il suo connotato principale, un ritmo popolare che spinge all’unione “perché una corda intrecciata ha maggiore resistenza”.

E proprio mentre la Grecia sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia moderna Capossela ha voluto dedicare l’album ed il tour al suo mito antico ed alla forza di un popolo mai domo.

Appuntamento, quindi, alle ore 21 nel suggestivo anfiteatro taorminese. (Giuseppe Spano’)

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