Il Rettore Franco Tomasello condannato a 3 anni e 6 mesi

Il Rettore Franco Tomasello condannato a 3 anni e 6 mesi

Redazione

Il Rettore Franco Tomasello condannato a 3 anni e 6 mesi

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mercoledì 20 Febbraio 2013 - 18:13

La sentenza è stata letta intorno alle 19. Al Rettore condonati 2 anni e mezzo di reclusione ma è stata disposta l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il PM Adriana Sciglio aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione. Decise 12 condanne e 13 assoluzioni.

Il Rettore dell’Università, Franco Tomasello è stato condannato a 3 anni e mezzo di reclusione dei quali due anni e mezzo sono stati condonati. L’attesa sentenza è stata emessa dai giudici della Prima sezione penale del Tribunale intorno alle 19, dopo circa sei ore di camera di consiglio. Nell’aula è calato il silenzio nel momento della lettura della sentenza che ha sancito la prima condanna per il professor Tomasello. Il Rettore era imputato nel processo sul concorso alla facoltà di Veterinaria. Secondo quanto scaturito dalle indagini della Guardia di Finanza il posto di professore ordinario bandito nel concorso era destinato al figlio dell’ex preside della facoltà, Battesimo Consolato Macrì. Ad incastrare il rettore fu il professor Giuseppe Cucinotta, ordinario di Clinica Chirurgica e Patologia Chirurgica a Veterinaria. Il docente denunciò di aver subito pressioni per condizionare l’esito del concorso a favore del figlio del preside Macrì. L’accusa per il Rettore era di tentata concussione e nel luglio del 2007 furono indagati i vertici della facoltà e lo stesso Tomasello fu sospeso dalle funzioni per due mesi. Il PM Adriana Sciglio aveva chiesto per il Rettore la condanna a 5 anni. Inoltre a Tomasello è stata applicata la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Ma oggi sono fioccate molte altre condanne. I giudici del Tribunale hanno inflitto 5 anni ed 11 mesi (3 anni condonati) al professor Giuseppe Piedimonte, 5 anni e 4 mesi al professor Battesimo Macrì, (tre anni gli sono stati condonati), 4 anni (3 condonati) al professor Antonino Pugliese, 3 anni e 9 mesi (2 anni e 2 mesi condonati) per Stefano Augliera, 2 anni a Salvatore Giannetto, un anno ed 8 mesi a Pietro Paolo Niutta e Giovanni Germanà, un anno e 6 mesi a Santo Cristarella, un anno e 4 mesi ad Antonina Zanghì. Il processo comprendeva anche un troncone che riguardava la gestione dei fondi erogati dalla Regione e dall’Università di Messina per il progetto scientifico denominato “Lipin” , costato 3 milioni di euro. Per questa vicenda sono stati condannati a due anni di reclusione, pena sospesa, il funzionario del rettorato Eugenio Capodicasa e la moglie Ivana Saccà, dipendente di Unilav. Assoluzione perché il fatto non costituisce reato per gli ex componenti del consiglio di facoltà di Veterinaria Francesco Abbate, Antonino Ajello, Emilia Ciriaco, Francesca Conte, Massimo De Majo, Giuseppa Di Bella, Antonino Germanà, Patrizia Germanà, Elisabetta Giudice, Rosaria Laurà, Giuseppe Mazzullo, Anna Maria Passantino. Assolto anche il professor Ugo Muglia. Intanto in serata è intervenuto con una dichiarazione il legale del Rettore, l’avvocato Nino Favazzo: “Sono sempre stato del parere che le sentenze non si criticano, ma si impugnano. E ciò è possibile fare solo a motivazione depositata. Se dovessi interpretare il dispositivo di condanna, non ho difficoltà a dire che oggi i Giudici di Messina hanno perso una occasione sia per far chiarezza sui fatti oggetto della loro valutazione sia per qualificarli correttamente, sotto il profilo giuridico”.

26 commenti

  1. Non vorrei che proprio adesso l’ingresso al carcere lo “Passano a Numero Chiuso” e lui non vince il concorso….

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  2. Vorrei chiedere al Decano e a tutti coloro che sono contrari ad anticipare le elezioni a Rettore, fra cui purtroppo mi pare di annoverare i NO PROROGA, cosa facciamo ora? Si può ANCORA andare avanti con un Rettore completamente delegittimato??? Per me è assolutamente inconcepibile!

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  3. complimenti al magistrato all’università c’era troppo clientelismo

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  4. Ora se ne può andare. Tomasello ha così concluso nel peggiore dei modi la sua carriera universitaria. Ha buttato alle ortiche un’occasione storica per rilanciare l’ateneo peloritano che sotto la sua gestione ha conosciuto uno dei periodi più bui e negletti della sua storia, per non essere ancora più pesante nel giudizio.
    Ora ci si augura che la condanna sia immediatamente esecutiva anche se fra appello e cassazione se la caverà a buon mercato. Ma intanto chi di dovere può e deve pretendere le sue immediate dimissioni… e subito al voto!…

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  5. In appello i reati saranno tutti prescritti.Chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato ha dato.
    Pero’ la condanna di Tomasello al Tribunale di Messina e quella del giudice Cassata al Tribunale di Reggio Calabria lasciano ben sperare in un inversione di tendenza, forse a Messina non viene più riconosciuta l’impunità ai potenti?
    Al Tribunale di Messina non ci sono piu’ sentenze xx xxxxxxx come quella che portò all’assoluzione degli assassini di Graziella Campagna ? ….e di molte altre sentenze xx xxxxxxx vergognose?Forse anche le toghe hanno compreso che mettono in gioco non solo il Diritto e lo Stato per il quale lavorano , ma anche la loro dignità?
    Era ora! Ce ne hanno messo di tempo a capirlo!

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  6. E adesso… segua le orme di Benedetto XVI

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  7. pur di non laciare l’incarico farà trasferire gli uffici a gazzi.

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  8. Ma dopo un simile sfilza di condanne ,tutti questi personaggi,a parte il “Rettore”, potranno tranquillamente ritornare al loro posto di lavoro come niente fosse,gestire ancora dottorati di ricerca, borse di studio, assegni di ricerca e stare nelle commissioni d’esame?!! Ma in quale paese del mondo tutto questo potrebbe essere tollerato?

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  9. Magnifico Rettore Prof. Franco Tomasello,

    siamo la patria del Diritto e la sentenza è ancora a livello di Prima Sezione Penale di Tribunale. A questo punto, sta a Lei valutare, con i suoi patrocinanti, le ulteriori e doverose azioni da compiere. Se LEI è sicuro , davvero sicuro, di avere ragione, DEVE interporre appello ! Ma, a questo punto, è comunque per Lei, doveroso, fare un ragionamento : quanto è di aiuto e di guida la Sua posizione attuale ad un Ateneo sano, forte ed attivo sul piano culturale e formativo , in Sicilia, in Italia, in Europa e nel Mondo ? O non piuttosto è di ostacolo e danno ?

    I tempi cambiano : non siamo piu’ ai tempi della Prima Repubblica. Non solo, in Vaticano, l’attuale Vicario di Cristo, stabilisce quando e come dimettersi (per il bene della Chiesa ): lo farà il 28/02/2013.

    Nella civiltà anglosassone e nel resto d’Europa, anche per un semplice sospetto (quindi per molto ma molto meno di una sentenza di prima Corte Penale), uno suo parigrado avrebbe già rassegnato le dimissioni : sempre nell’interesse, in questo caso, della locale Istituzione Universitaria.

    Rifletta, infine, su un altro punto : dopo le dimissioni, Lei avrebbe piu’ tempo per preparare, assieme ai Suoi legali, la difesa, libero dagli impegni istituzionali, concentrando le forze per andare avanti nei diversi gradi di giudizio (un impegno gravoso, dispendioso come impegno economico e logorante per chiunque).

    Pertanto Magnifico Rettore prof. Franco Tomasello, abbia uno scatto di orgoglio e di dignità virile : si dimetta : ora, adesso !. L’intero mondo universitario, messinese e non, Le sarà per questo eternamente grato.

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  10. giuseppe cannavò 20 Febbraio 2013 22:24

    Uno slancio di sobria umiltà sarebbe troppo chiederlo? Mica è un obbligo ricoprire incariche e incarichi. Dimettersi fino a che non si chiuda definitivamente la vicenda sarebbe auspicabile e francamente il minimo che che si dovrebbe fare.

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  11. era oraaaaaaaa

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  12. Ieri mi sono permesso di commentare ironicamente la notizia, non un insulto nè una parolaccia, ed è stato censurato, perchè?

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  13. A me qualche anno fa capito’ questo: concorso x un posto in una facoltà, in cui un candidato aveva scritto 3 libri, uno con ciascuno dei 3 membri della commissione giudicatrice, che ovviamente vinse. Allo stesso candidato era scaduto guarda caso l’assesgno triennale di ricerca 3 mesi prima del bando di concorso. Il tutto si riscontrava facilmente su internet. Ovviamente qua cominciano i sospetti. Si sa che non si possono contestare i voti dei commissari su scritto e orale, spesso questi voti sono gonfiati per il candidato “prescelto”. Tuttavia esistono regolamenti per i concorsi. Prima dell’orale avrebbero dovuto appendere i risultati dello scritto all’aula sede d’esame o mandare una raccomandata ai singoli esaminandi. Non fu fatto niente di tutto ciò, feci foto alla porta dell’aula di esame in vari giorni sino all’orale per provarlo. Feci un reclamo scritto per il concorso e mi fu risposto che avrei dovuto chiedere alla commissione, il giorno dell’esame orale, per sapere il voto dello scritto. Ma il regolamento prescriveva diversamente. Non era del tutto illegale ? Ma siccome dovevano sistemare il servuncolo che faceva lo schiavetto agli illustri professori, i quali facevano cosi’ formalmente ricerche illustri e si affermavano nel mondo accademico, tutto fu messo a tacere. Avvenne quando scoppio’ lo scandalo concorsi a Messina, ed era un altro caso di quei tanti piu’ ampiamente documentati.

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  14. L’università di Messina non si distingue per equità in certe valutazioni. So di chi, dovendo concludere il proprio dottorato di ricerca, dopo anni di sacrifici, per assistere il proprio papa’ malato terminale, chiedette una proroga, che dopo tanto tempo per una semplice risposta, non fu concessa, senza alcuna valida motivazione. Il responsabile, direttore di dipartimento interessato (cercando una sola volta di contattarlo verbalmente, si rifiuto’ di discuterne ostentando pseudo-minacce e atteggiamenti da perseguitato “Non siamo noi i baroni”), tuttavia costui aveva sistemato i propri parenti stretti in vari posti dentro l’università. Ma non riteneva un motivo valido per proroga di un dottorato di ricerca, che un figlio unico debba assistere un genitore gravemente ammalato, non essendovi altro che possa fare ciò. Se non sono questi i baroni, chi allora ??? E chi dovrebbe controllare su questi xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx ???

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  15. Da tempo (basta guardare) qui su tempostretto andavo scrivendo che il sig.tomasello aveva il DOVERE MORALE di dimettersi, fin dal suo rinvio a giudizio. Non è possibile che chi ricopre cariche pubbliche così importanti e delicate possa restare ancora “attaccato” alla poltrona come questo signore e come – purtroppo – accade TROPPO SPESSO in questo “ameno” Paese.
    Mi perdoni sig.IH-870 I-ITGI, ma la sua richiesta mi sembra un pò troppo “ossequiosa”.
    Il sig.tomasello ha il DOVERE di dimettersi e di difendersi nelle sedi a ciò preposte ma non mettendo più in difficoltà per la sua inopportuna presenza l’istituzione che lui diceva di amare.

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  16. Magnifico? …ma mi faccia il piacere!
    Smettiamola per sempre con questi titoli (ironici, spero, in qusto caso) e diamo solo quello di “Signore” che, ricordo, è dato persino a Gesù.

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  17. Ancora sono tante le cose da chiarire all’Università ed al Policlinico. Come è finita con l’omicidio Bottari?? Con gli appalti del Policlinico, con la gara per l’affidamento dei servizi di pulizia???
    Comunque, si accoglie con soddisfazione questo primo passo di giustizia e ci si aspetta un maggiore dinamismo dal palazzo di giustizia!!

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  18. ART.21 COSTITUZIONE. Invito ad essere cauti, sull’Italia di oggi, patria del diritto, di non confondere il suolo italico, con l’impero romano e il suo ius quiritium, noi capaci di legiferare, si fa per dire, negli ultimi 60 anni, una montagna di commi, contenuti in oltre 300 mila leggi, che fanno dell’Italia, la patria della separazione dal diritto. Si chiude, con la condanna del Magnifico, il ciclo decadente, sotto l’aspetto didattico e amministrativo della nostra Università, coincidente con quello più ampio della città, non poteva che essere altrimenti, una urbs è la sua universitas. I laureati di Messina, oggi Università anonima nel panorama italiano, europeo e mondiale, dovranno dimostrare più di altri di non essere anonimi, come al solito il prezzo più alto lo pagano i giovani, in questo caso studenti. Il nuovo Magnifico dovrà ricostruire insieme a chi ha demolito una tradizione, conosciuta e apprezzata. Per un’impresa da titani ci vogliono i titani e il più giovane di essi,un CRONO di oggi. Non vedo un CRONO seduto in una cattedra della nostra Università.

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  19. Ma almeno una volta nella vita… un gesto … delle belle dimisioni …

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  20. E’ di questi giorni la notizia di un intervento innovativo in laparascopia eseguito al Policlinico di Messina da una equipe di dottori: Colonna ( figlio di Colonna) Navarra ( figlio di Navarra) Galletti ( figlio di Galletti). Allora speriamo bene. Tutto questo però non basta perchè i viaggi della sanità per la Lombardia continuano ed aumentano specie per i tumori. Ora Rettore io andrei a vedere quanti concorsi hanno vinto a Messina i figli dei professori, le mogli etc.( vedi Report su giurisprudenza) e solo per questo vorrei sapere perchè tutti questi geni non trovino ingresso in altre facoltà in italia. La storia la giudicherà per quello che è stato…faccia lei…

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  21. Vogliamo parlare di un concorso truccato da me sostenuto qualche anno fa, quando il vincitore, ex assegnista di ricerca, aveva scritto un saggio con ciascuno dei 3 membri della commissione giudicatrice, la quale lo aveva favorito, giudicando scarsamente molti altri candidati, e benissimo il pupillo, ma la quale non aveva comunicato i voti degli scritti come prescritto dal regolamento, rendendo nullo il concorso e non rispondendo idoneamente a reclamo scritto? Concorso nullo, buffonata per sistemare qualcuno! Vogliamo parlare di come non viene concessa una proroga di dottorato a chi figlio unico deve assistere il proprio genitore in gravissime condizioni di salute, da parte di chi direttore di dipartimento ha sistemato i propri parenti piu’ stretti dentro l’università ?? Il sistema è marcio, condannatene più che potete !

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  22. la corruzione nei concorsi è prassi in italia. finalmente una sentenza che fa un po di giustizia ,è la causa perchè molti vanno all’estero.

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  23. anche il mio commento non è stato pubblicato, evidentemente il Rettore è un tipo dalla querela facile e la testata giustamente si tutela

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  24. Vogliamo cambiare? Cominciamo a non scappare davanti ad un intervista, mi riferisco al sondaggio di questo giornale all’Ateneo.
    Bisogna esprimere le proprie opinioni no sopprimerle per paura…ma paura di che?
    Non potra’ mai cambiare nulla, siamo troppo buddaci.

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  25. Fammi capire : hai, o no, denunciato l’irregolarità di quella procedura, appellandoti al TAR siciliano ?

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  26. Per essere piu’ esatti , sig. OSSERVATORE, la mia richiesta è, semplicemente, ossequiosa nei confronti della legge e del diritto. Vede, troppo spesso noi rinunciamo, forse per un involontario senso di autolesionismo, ad avvalerci della poderosa forza della legge : ed è male.
    Come giustamente pensavano i giuristi dell’antica Roma, se non ci fossero le leggi, in una comunità umana, non sarebbe possibile vivere e in modo giusto e civile. Perché non sarebbero rispettati ed armonizzati i diritti del singolo e quelli della stessa comunità. Ecco, io La invito, con la massima serenità, a guardare questa vicenda da questo importante punto di vista. Infine, Le faccio notare, qualora , beninteso, Lei non se ne fosse accorto, che, ove il Magnifico Rettore rassegni le dimissioni, il Senato Accademico le puo’ : 1) accettare, oppure 2) respingere. Si tratta di azioni che, comunque ristorano quel senso di trasparenza e di rispetto per la legge, di cui la nostra Università ha un grande bisogno. E’ penoso vedere come invece si aspetti che altri, altrove, si attivino per decretarne l’allontanamento. Come dovrei considerarlo ? Come un segno di … debolezza ? Evitiamo quindi di dover rivedere ancora in TV spettacoli come quello di ieri sera , ad opera delle “jene”. In altre parole, non facciamoci del male.

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