Il mercato immobiliare è più vivo di quanto si creda

Il mercato immobiliare è più vivo di quanto si creda

Pierluigi Siclari

Il mercato immobiliare è più vivo di quanto si creda

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venerdì 30 Novembre 2018 - 13:31

I prezzi stentano a alzarsi, ma aumentano le compravendite. Questi e altri dati esposti durante la conferenza stampa del Gruppo Tecnocasa

Si è svolta per la prima volta a Messina, il 30 novembre 2018, presso la sede di Confesercenti, la conferenza stampa del “Gruppo Tecnocasa”, rientrante nel programma di eventi che il gruppo tiene in tutta Italia. Obiettivo dell’appuntamento è stato fare il punto della situazione sul mercato immobiliare e creditizio in città.

Dopo i saluti introduttivi del presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella, la parola è andata a Calogero Curcio, Area Manager del Gruppo Tecnocasa Sicilia, che ha presentato la rete di agenzia di intermediazione immobiliare, nata nel 1986, attiva oggi sul territorio nazionale con tremila agenzie, e considerata da diverse riviste economiche tra le maggiori protagoniste del settore a livello continentale.

Sergio Squillacioti, affiliato Tecnocasa e presidente della sezione messinese dell’associazione di categoria ANAMA, ha posto attenzione al mercato cittadino e della provincia, confrontandoli con quello nazionale. “Bisogna sottolineare che, dopo circa un decennio di calo, i prezzi sono in aumento dal 2017, ma va anche tenuto conto del fatto che il dato medio è influenzato dalle dieci maggiori città italiane, tra cui spiccano in particolare i risultati di Bologna e Milano” ha spiegato Sergio Squillacioti, “Venendo alla Sicilia, Palermo passa dal -2% al -1,5% del primo semestre del 2018, e una ripresa dello 0,5% significa molte compravendite in più. A Messina, invece, passiamo dal -5% del periodo luglio 2016-giugno 2018 al -1,5 del primo semestre del 2018”.

“Il mercato è vivace” ha continuato Squillacioti, “perché, come dimostrano i dati sopra esposti, le compravendite sono in aumento. La casa rimane, per quasi tutti, il maggiore investimento della vita, fatto impiegando i risparmi di anni o accedendo a un mutuo, e per un acquirente, perdere il 5% del prezzo è tantissimo. La perdita di valore che si è iniziata a verificare a partire dal 2008 è stata avvertita, a Messina, soprattutto nelle periferie sud e nord, con l’eccezione di alcune eccellenze che hanno continuato a essere richieste per la loro vicinanza rispetto al mare”.

Squillacioti ha poi analizzato, sempre in riferimento al mercato cittadino, l'andamento di domanda e offerta: “Le abitazioni più richieste sono i trilocali, che rappresentano il 48,27% della domanda totale, seguiti dai quattro vani, al 24,3%. Dal punto di vista delle richieste, sempre i trilocali al primo posto, con un 34,3% degli immobili in vendita, seguiti anche qui dai quattro vani, con il 25,7%. Il 75% degli acquisti sono indirizzati alla prima casa, dato che si conferma nel corso degli anni, mentre aumentano gli acquisti destinati a investimento, probabilmente perché, al momento, l’utenza ha timore di investire in settori diversi e torna ad affidarsi al mattone. L’80% degli acquirenti è composto dalle coppie, suddivise in maniera quasi equa tra coppie giovani in cerca della prima abitazione e coppie con figli, che invece desiderano una casa più grande di quelle in cui vivono. Al 15,8% ci sono invece i single, che cercano un’indipendenza abitativa e privilegiano il piccolo vano, quindi mono o bilocali”.

Ultimo relatore è stato Marco Leonardi, di Kìron Partner, costola del Gruppo Tecnocasa per quanto riguarda le operazioni di finanziamento alle famiglie. “La durata media del mutuo si attesta sui 25 anni, con un importo di 111mila euro, e i soggetti che vi accedono sono per la maggioranza italiani, ma si sta verificando anche un’apertura agli stranieri, soprattutto rumeni. Anche qui, però, bisogna dire che nei dati medi confluiscono quelli delle aree settentrionali e meridionali, molto diversi fra loro”.

Leonardi ha presentato poi l’andamento del tasso medio alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione negli ultimi ventitré anni, evidenziando il passaggio dal 10,95% del 1995, al 4,77% del 2002, anno dell’introduzione dell’euro, all’1,80% odierno, ricordando però, ancora una volta, come i dati siano neutri e da un’area all’altra, e da un soggetto a un altro, possano esserci differenze notevoli. Spostando poi l’attenzione al dato cittadino, Leonardi ha mostrato il confronto tra l’accesso a un mutuo per acquistare un trilocale di 90 mq nel 2013 e nel 2018, presentando un risparmio, per il presente, del 29%. “È normale che l’analisi creditizia che permettere di accedere al mutuo favorisca quei soggetti che possono dimostrare una certa stabilità, e che in passato hanno avuto esperienze di finanziamento positive” ha aggiunto Leonardi, “Però di recente c’è la tendenza a valutare positivamente anche entrate reddituali che prima venivano considerate atipiche”.

Al momento dei saluti, l’Area Manager Calogero Curcio ha ricordato come una profonda e attenta analisi dei dati numerici sia indispensabile per comprendere, e anticipare, le reazioni del mercato, e di conseguenza offrire la migliore consulenza possibile all’utenza.

Un commento

  1. ma per logica (matematica) è conveniente pagare l’affitto ad un privato o ad una banca poichè dopo 20 0 30 anni ci si trova con un capitale in mano (sicuramente maggiore di quanto sborsato) ?

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