L'Area Riformista: "Il Pd a Messina non esiste. Nasce #perstrada, in viaggio per tornare tra la gente"

L’Area Riformista: “Il Pd a Messina non esiste. Nasce #perstrada, in viaggio per tornare tra la gente”

Rosaria Brancato

L’Area Riformista: “Il Pd a Messina non esiste. Nasce #perstrada, in viaggio per tornare tra la gente”

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mercoledì 03 Agosto 2016 - 11:37

Da Barcellona a Scaletta Zanclea, da Villafranca a Milazzo inizia il viaggio dell'Area riformista del Pd per riportare il partito alle origini, al rapporto con il territorio e con la gente. Una frecciata al commissario Carbone che ha lasciato "congelato" il Pd.

Il Pd di Messina è nei fatti commissariato dal 2013. Come struttura di partito non esiste e questa situazione di commissariamento rischia di dover continuare per un altro anno in attesa di un congresso che sembra essere leggenda metropolitana.

A dare la sveglia sono gli esponenti dell’Area riformista Giuseppe Grioli, Domenico Siracusano, Maria Flavia Timbro, Giampiero Terranova,Santi Interdonato con un documento chiaro e netto indirizzato ai vertici del Pd ma anche a quanti vorrebbero tornare ad avvicinarsi al partito ed alla politica. In conferenza stampa hanno annunciato l’iniziativa: #perstrada, un viaggio per incontrare simpatizzanti e militanti del Pd. Un viaggio concreto in quell’area della Città Metropolitana che è il cuore di tutte le sfide che nei prossimi anni la classe politica dovrà affrontare ma che al momento sembra ignorare.

“Serve tornare alla Politica– si legge nel documento-Il PD dovrebbe avere un ruolo centrale di elaborazione e proposta. Spesso, invece, il PD rischia di essere percepito come lontano dalla realtà, portatore di interessi e di valori distanti dalla propria storia, come conferma la sconfitta alle ultime amministrative, in alcune grandi città. Anche nell’area metropolitana di Messina il partito commissariato da quasi un anno, è praticamente bloccato sia al proprio interno sia nel rapporto con la società. Un partito che non produce elaborazione e proposte, abbandona al proprio destino i rappresentati istituzionali, non presenta il proprio simbolo in nessuno dei comuni al voto è un partito che non esiste”.

Area Riformista, guidata a livello nazionale da Roberto Speranza, sta avviando a tutti i livelli un percorso che ha come obiettivo quello di offrire l’alternativa concreta al renzismo al quale contrapporre un “ritorno alle origini”, ovvero ai valori ed alla politica di sinistra ed a quelle che furono le basi dell’esperienza dell’Ulivo.

Il Pd ha perso ogni rapporto con il territorio a favore di un’autoreferenzialità sempre più spiccata, serve quindi un ritorno alle origini a maggior ragione in una realtà come Messina che ha visto in casa Pd i terremoti delle inchieste corsi d’oro e nel dicembre scorso la trasmigrazione in massa a Forza Italia delle truppe genovesiane.

“Il Partito Democratico di Messina- rilevano Grioli, Siracusano, Timbro, Interdonato e Terranova- non ha iscritti (solo pre-adesioni), non ha una struttura, non svolge riunioni, non ha un progetto ne un programma. Abbiamo atteso con pazienza e disponibilità, insieme a molti altri militanti e simpatizzanti, che l’on. Ernesto Carbone, nella qualità di commissario, condividesse un percorso di fuoriuscita dal commissariamento. Al contrario, l’esponente della segretaria nazionale del PD si è caratterizzato per presenze sporadiche e nessuna strategia. Anzi, in assoluta mancanza di rispetto nei confronti di chi da mesi auspica un confronto sul futuro e sull’organizzazione del partito, arriva a Messina per partecipare ad una riunione di un comitato referendario senza minimamente pensare ad un incontro con dirigenti e rappresentati istituzionali del partito. Adesso, a causa dell’iniziativa di altre forze politiche, sarà “costretto” a decidere che linea dare al gruppo consiliare del Comune di Messina”.

E’ per fermare questa fase d’immobilismo del Pd che si protrae da troppi anni che l’Area riformista ha pensato all’iniziativa #perstrada, scegliendo l’idea del viaggio per raccontare un’altra visione della Politica e del partito.

“Quello che ci accingiamo ad intraprendere non è solo un viaggio fisico, uno spostamento fine a se stesso che ci porterà ad incontrare gli elettori, i militanti, i simpatizzanti del Partito Democratico. E’ soprattutto, il viaggio che dobbiamo compiere per ritornare, da una visione leaderistica della politica, a una visione collettiva dell’impegno civile e della militanza: il partito inteso come comunità di donne e di uomini oltre che di intenti. Sarà un viaggio attraverso il quale proveremo a dimostrare alla gente che il PD non è un partito rinchiuso nelle stanze del potere ma è un partito che torna per strada, in piazza ( “porta per porta, strada per strada” per citare Enrico Berlinguer)”.

Finora, rilevano Grioli, Siracusano, Timbro, Terranova e Interdonato, è convenuto ai vertici locali di lasciare il partito in queste condizioni ma adesso è il momento di cambiare e tornare alle “tradizioni” di quella politica che ascolta la gente ed i suoi sogni e bisogni.

“Vogliamo dimostrare che un altro PD esiste e che, anzi, è dentro QUESTO Partito Democratico che vive l’anima di questo paese, la sua indole riformista, che si batte ancora per consegnare a chi c’è e a chi verrà un paese diverso, più giusto, migliore.

Questo viaggio è l’occasione per dire a tutte le persone che non sono sole, che possono tornare in piazza insieme a noi, o comunque per dire loro di aspettarci… perchè noi stiamo arrivando”.

Ecco le prime tappe del viaggio: Barcellona,Capo d’Orlando, Lipari, Messina, Milazzo, Scaletta Zanclea, Villafranca.

Rosaria Brancato

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