Servizi sociali e Casa Serena, i tempi stringono ma mancano ancora le certezze

Servizi sociali e Casa Serena, i tempi stringono ma mancano ancora le certezze

F.St.

Servizi sociali e Casa Serena, i tempi stringono ma mancano ancora le certezze

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mercoledì 12 Febbraio 2014 - 18:22

Sindacati e amministrazione a confronto sul futuro del settore. Ieri si è parlato di Casa Serena con la proposta di ridurre il personale in attesa della fine dei lavori di messa a norma. Oggi riflettori su servizi sociali, la preoccupazione è che non ci sia più il tempo per le nuove gare d'appalto.

Servizi sociali e Casa Serena. Un grande calderone che mette insieme tutti quei servizi destinati ad anziani, bambini, disabili, a tutte quelle fasce deboli che vivono in difficoltà. Dentro anche i centinaia di lavoratori che operano nel settore e che negli ultimi anni hanno profondamente sofferto per il costante clima di incertezza, gli stipendi non pagati, le proroghe che non arrivavano, la chimera dei nuovi bandi. Proprio in questi giorni a Palazzo Zanca è stata riavviata la discussione sul futuro del settore, l’assessore Nino Mantineo ieri sera ha incontrato i sindacati per discutere di Casa Serena, oggi bis parlando di servizi sociali.

Su Casa Serena i dubbi sono ancora tanti. Il vertice di ieri doveva servire per capire a che punto sono i lavori di adeguamento della struttura di Montepiselli che dovranno consentire di tornare a regime in termini di ricezione di ospiti. Lavori di cui ormai si parla da oltre un anno e che ancora però non sono iniziati, nonostante ormai sia tutto pronto per partire. “È necessario – sottolineano i rappresentanti di Cisl Fp e Uil Fpl, Emanuele, Contestabile, Rodio, Calapai e Strano – trovare soluzioni per dare continuità al servizio e garanzia ai livelli occupazionali. Abbiamo ribadito che è impensabile chiudere un altro pezzo di storia della città, Casa Serena deve rimanere la ‘casa di riposo della città di Messina”.

Un altro grave problema emerso nel corso dell’incontro, aggiunge la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè, riguarda il mancato pagamento delle rette da parte dei familiari degli ospiti che, come specificato dall’assessore Mantineo, ha determinato una condizione di morosità pari a circa 100 mila euro.

Sul fronte del personale la sindacalista ha poi spiegato che “fin quando i lavori non termineranno, i risparmi ottenuti dal non impiego dei lavoratori potrebbero essere utilizzati per altri servizi. Attualmente, infatti, pur essendo interesse comune mantenere il personale, è stata evidenziata la necessità di rispettare gli standard, dunque non si considera possibile mantenere 100 lavoratori per soli 58 assistiti. Pertanto i lavoratori utilizzati saranno ridotti a 35 unità. Si è tornati anche a parlare della possibile collocazione delle restanti unità di personale all’interno dei bandi della 328 relativamente all’assistenza agli anziani e all’implementazione di alcuni servizi”. chiesto all’amministrazione di presentare una proposta organica atta a garantire i lavoratori gli utenti e il mantenimento della Casa di Riposo.

Il Comune pensa dunque di ridurre ma i sindacati vogliono sapere con esattezza come intende fare. “Non accettiamo ipotesi teoriche né di un’ulteriore riduzione del numero dei ricoverati e degli operatori quindi, se si parla di proroga, non si può prescindere dal mantenimento dei livelli occupazionali. Siamo disponibili – affermano Emanuele, Contestabile, Rodio, Calapai e Strano – a lavorare su una piattaforma e una proposta di riorganizzazione sulla base di dati tecnici, elementi e condizioni reali tenendo conto soprattutto dei servizi che vengono resi a Casa Serena ovvero la casa di riposo, il centro diurno, la fornitura dei pasti, la cura del verde, la gestione delle caldaie, degli impianti e delle attrezzature. La proroga – concludono – va concordata e condivisa con il sindacato. Non accetteremo soluzioni pasticciate perché l'esperienza ci dice che negli ultimi anni molti lavoratori nei servizi sociali della città, hanno perso il posto di lavoro”.

Cautela viene espressa dal sindacato Orsa. La segretaria Francesca Fusco attenderà che l’amministrazione approfondisca i dettagli della proposta di riduzione del personale per capire se attraverso questa soluzione saranno preservati tutti i posti di lavoro.

Intanto preoccupazioni e perplessità tra i lavoratori del settore che oggi pomeriggio si sono riuniti alla Cisl per l’assemblea convocata dalla federazione del Pubblico Impiego che ha portato alla costituzione di un Coordinamento provinciale affidando la responsabilità a Rosario Contestabile. Preoccupazione per la dilatazione dei tempi di affidamento dei servizi che scadranno il 31 marzo: “Anche l’incontro di oggi al Comune sui servizi sociali – ha detto Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp – è servito solo ad apprendere che, come richiesto dal sindacato, prima della pubblicazione, i bandi saranno oggetto di confronto e valutazione. A preoccuparci, però, sono i tempi: bisogna cambiare passo – ha sostenuto Emanuele davanti ai lavoratori – il Comune deve riappropriarsi del ruolo che gli compete su verifica e controllo. Serve una migliore formulazione dei capitolati di appalto dove devono essere indicate le figure professionali necessarie, nonché il numero degli operatori che certamente non può essere inferiore a quello utilizzato attualmente. Ma – continua Emanuele – è necessario inserire delle clausole che obbligano gli affidatari del servizio al rispetto dei tempi e delle condizioni per i pagamenti delle spettanze ai lavoratori”.

Le perplessità dei lavoratori e della Cisl Fp sono dovute alla mancanza di certezze sulla presenza delle clausole richieste nel bando. “Non siamo ancora riusciti a leggere i nuovi bandi – ha detto Emanuele – non sappiamo quante e quali siano le figure professionali inserite, se sono stati revisionati e come i costi di gestione, se sono previste o meno clausole di garanzia, referenze bancarie certe, la previsione della rescissione del contratto nel caso in cui non vengano rispettati i punti del bando”.

Per la Cisl si è perso troppo tempo e il dubbio è che non si arriverà a procedere ai nuovi affidamenti entro il 31 marzo. “A quel punto – ha detto il segretario generale della Cisl Fp Messina – sarà inevitabile procedere alla proroga degli affidamenti in atto”.

“Purtroppo – ha concluso Emanuele – in questi giorni, nell'ambito degli operatori del settore, vengono veicolate indicazioni e informazioni fuorvianti, prima ancora della celebrazione delle gare, con l’invito a consegnare documenti, curriculum non si sa bene a quale ufficio. Niente di più falso”.

La Cisl Fp ricorda come la legge, la cronologia e la prassi impongono il rispetto delle seguenti fasi:

  • pubblicazione dei bandi con obbligo di pubblicazione ufficiale all'albo pretorio di cui, sino ad oggi, non si ha ancora contezza e certezza;
  • la celebrazione delle gare, sapendo che i servizi sono prorogati sino al 31 marzo e che, a nostro giudizio, i tempi per la celebrazione delle gare prevedono un periodo temporale di oltre 60 giorni per completare il procedimento che prevede: pubblicazione bandi, tempo per la presentazione delle offerte, celebrazione della gara, affidamento del servizio all'aggiudicatario;
  • acquisizione degli elenchi dei lavoratori in forza col precedente gestore;
  • accordo sindacale per il passaggio dei lavoratori;
  • formulazione di graduatoria che deve tener conto, per ciascun profilo professionale, dell'anzianità di servizio e, a parità, di situazione familiare e di età.
  • stipula del contatto individuale di lavoro.
  • La Fp Cgil ha chiesto l’inserimento nei bandi di gara di apposite clausole di garanzia per i lavoratori prevedendo l’esclusione delle cooperative per le quali l’Amministrazione Comunale abbia disposto il relativo pagamento direttamente e rispettivamente agli enti previdenziali e ai lavoratori. Chiesto anche l’inserimento di clausole di penalità nei confronti delle cooperative che non pagano entro il ventesimo giorno del mese indipendentemente dal pagamento delle fatture da parte del Comune. Nel caso in cui la cooperativa non dovesse risultare in regola, l’Amministrazione procederà alla sospensione del pagamento delle fatture, assegnando alla cooperativa un termine entro il quale procedere alla regolarizzazione. Se la cooperativa non dovesse adempiere entro il predetto termine, la stazione appaltante provvederà a disporre il relativo pagamento direttamente e rispettivamente agli enti previdenziali e ai lavoratori. Per il sindacato è necessario prevedere precisi requisiti che attestino la capacità economica chiedendo alle imprese partecipanti la presentazione di adeguate referenze bancaria attestate da almeno due banche. Non possono essere affidati i servizi alle cooperative che hanno istaurato un contenzioso con i lavoratori per il recupero delle somme pregresse.

    Per la Fp Cgil è altresì necessario che l’Amministrazione assuma l’ impegno ad erogare le fatture con regolarità anche l’impegno da parte dell’Amministrazione ad erogare con puntualità le fatture alle cooperative.

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