Dal Dalai Lama ai 30 milioni per Messinambiente: un calderone che scotta

Dal Dalai Lama ai 30 milioni per Messinambiente: un calderone che scotta

Francesca Stornante

Dal Dalai Lama ai 30 milioni per Messinambiente: un calderone che scotta

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venerdì 25 Agosto 2017 - 11:57

Il 29 agosto l'aula tornerà a riunirsi dopo quasi un mese di stop per le sedute consiliari. Il sindaco Accorinti ha chiesto ai capigruppo di analizzare la delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama, ma in arrivo ci sono atti che pesano molto di più

L’estate è agli sgoccioli, la breve pausa estiva a Palazzo Zanca è finita e il consiglio comunale si prepara a tornare tra i banchi. L’ultima seduta risale allo scorso 2 agosto, quando i consiglieri si trovarono impegnati in una seduta di question time, mentre si deve addirittura risalire al 27 luglio per individuare l’ultimo consiglio dedicato all’attività deliberativa. In quell’occasione l’aula ha liquidato con una votazione lampo l’atto di indirizzo che il consigliere Peppuccio Santalco aveva proposto per ampliare la composizione societaria della MessinaServizi, mentre sono state due le proposte discusse: il regolamento sull’utilizzo dei beni immobili e patrimoniali, proposto dal consigliere Franco Mondello, e la rimodulazione del piano industriale della Stu Tirone. Ma non si arrivò al voto di nessuna delle due. In aula mancavano i dirigenti e si decise di rinviare. Così è trascorso un mese. Il 29 agosto alle 13 i consiglieri comunali saranno di nuovo sugli scranni. All’ordine del giorno ci sarà nuovamente il regolamento Mondello e due sdemanializzazioni, ma il periodo che si apre con questo ritorno sarà tutt’altro che soft. I temi caldi sono tanti. E tanti sono gli atti che dovranno approdare in aula. Innanzitutto c’è la questione Dalai Lama. Il sindaco Accorinti due giorni fa ha convocato tutti i capigruppo per chiedere scusa per aver ignorato l’aula quando ha annunciato il conferimento della cittadinanza onoraria in occasione della visita a Messina il prossimo 17 settembre. E probabilmente potrebbe arrivare già martedì 29 anche la delibera con cui il consiglio comunale dovrà approvare o bocciare il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Di certo non mancheranno le polemiche, le beghe d’aula e gli attacchi politici, l’esito è ancora tutto da vedere, ma è chiaro che questo sarà uno di quegli atti che fanno tanto rumore per nulla, considerato che non passa certo da qui la gestione di aspetti vitali per la città.

Nel calderone ci sono invece altri atti che scotteranno una volta approdati in aula. Si attende ancora il bilancio di previsione 2017, il famoso bilancio che la giunta Accorinti aveva festosamente approvato lo scorso 30 dicembre e che invece ha poi chiesto 6 mesi di lavoro per una revisione totale. In questo momento l’atto è ancora sotto la lente dei Revisori dei Conti che un mese fa avevano già sollevato le prime criticità, chiedendo ulteriori atti. Sempre al vaglio dei Revisori ci sono anche altri due provvedimenti che pesano 30 milioni di euro, che impegneranno i bilanci del Comune fino al 2023 e che sono l’unica ancora di salvezza per evitare il fallimento di Messinambiente. In realtà il Tribunale deciderà il prossimo 15 settembre e appare impensabile che in due settimane si riesca ad arrivare all’approvazione in aula. Se questi atti fossero approvati dal consiglio prima della sentenza del 15 probabilmente si potrebbe dare al giudice un appiglio più sostanzioso su cui basare il concordato che scongiurerebbe il fallimento della società. Tutta l’impalcatura, infatti, si basa su impegni finanziari che l’amministrazione Accorinti ha messo sulla carta ma che senza l’avallo del consiglio comunale sono solo virtuali. Su questo fronte l’amministrazione dovrebbe premere l’acceleratore, sicuramente molto più che per una cittadinanza onoraria. Ma la matassa è ingarbugliata e i consiglieri comunali si troveranno di fronte a provvedimenti pesantissimi dal punto di vista finanziario. Per racimolare i 30 milioni per il concordato il consiglio comunale dovrebbe approvare un debito fuori bilancio di 9 milioni di euro che corrispondono a soldi che il Comune avrebbe dovuto ad Ato3 e che verrebbero inseriti in una transazione che il consiglio dovrebbe ovviamente approvare. Poi altri 18 milioni saranno sempre frutto di transazioni che chiuderanno i contenziosi con Ato3 e Messinambiente. Ma tutto questo dovrà essere inserito nei bilanci comunali. E il consiglio di oggi dovrebbe approvare un impegno che durerebbe fino al 2023. Sono questi gli atti più scottanti che attenderanno l’aula nelle prossime settimane. Tutto questo alle porte di una campagna elettorale che inizia adesso con le elezioni regionali e poi porterà la città alle amministrative del prossimo anno.

Francesca Stornante

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