Consiglio comunale, il caso Croce tra pareri e clima teso: lui è sereno, i consiglieri lo attaccano

Consiglio comunale, il caso Croce tra pareri e clima teso: lui è sereno, i consiglieri lo attaccano

Giuseppe Fontana

Consiglio comunale, il caso Croce tra pareri e clima teso: lui è sereno, i consiglieri lo attaccano

giovedì 23 Novembre 2023 - 12:54

Nonostante gli attacchi di Pergolizzi e Trischitta, l'ex candidato sindaco, fresco di nomina nel comitato dell'Autorità portuale, resta "calmo": "Conta solo il parere dell'Anac"

MESSINA – Il caso Croce ha generato altri momenti di tensione e scontri verbali all’interno del consiglio comunale, anche nella seduta del pomeriggio del 22 novembre in cui è stata approvata la creazione della commissione Ponte. Dopo l’attacco per le sole 8 sedute su 134 a cui è stato presente fino a inizio novembre, Croce è stato nominato dal presidente Schifani componente del Comitato di gestione dell’Adsp in quota Regione siciliana. Ma intanto i consiglieri lo hanno nuovamente attaccato per un parere dell’avvocatura sulla sua presunta incompatibilità risalente a diversi mesi fa, ben prima di quello positivo rilasciato dall’Anac in estate.

Pergolizzi chiede il parere della segretaria sulla nuova nomina

E così durante l’ennesimo consiglio comunale infuocato, il presidente Nello Pergolizzi ha lanciato la notizia: “Questa presidenza ha provveduto a informare diversi soggetti istituzionali su alcune attività all’interno di questo consiglio comunale. Non cito i soggetti, ma alla luce della recente designazione del consigliere Croce all’interno del comitato dell’autorità portuale, ho inoltrato apposita richiesta di parere alla segretaria generale Carrubba in relazione a presunti profili di incompatibilità, inconferibilità e illegittimità della nomina stessa. La presidenza si muove nel solco della legalità e al massimo delle sue possibilità”. E intanto sul piatto ci sarebbe anche la delibera degli Affari generali predisposta dalla dirigente Laura Strano, in cui si muovono diverse contestazioni a Croce, che dovrà poi rispondere davanti al Consiglio. Pergolizzi ha annunciato che sarà depositata nella mattinata di oggi, 23 novembre. Nelle scorse sedute, contro il consigliere e soggetto attuatore per il contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, è stata mossa anche un’altra accusa, quella delle sei assenze consecutive senza giustificazione che porterebbero alla decadenza.

La difesa di Croce: “Unico parere giuridico è quello dell’Anac”

Facendo un passo indietro, nel corso della seduta è stato lo stesso Croce ad aprire il dibattito rispondendo sul caso del parere dell’avvocatura: “Ho ascoltato l’audio della precedente seduta di Consiglio comunale. Si è parlato anche di reato penale e mi sembra doveroso chiarire e rispondere, cosa che farò anche formalmente. La cosa mi ha lasciato basito e perplesso. Vorrei fare un minimo di storia su quello che è successo sulla vicenda. In una delle sedute del Consiglio comunale è stata paventata una presunta incompatibilità da parte mia rispetto al ruolo che ricopro di soggetto attuatore ai sensi del 39 del 2013. Nel corso delle varie sedute ho prodotto un parere pro veritate di un professionista esterno e sono stati oggettivamente acquisiti dei pareri endoprocedimentali. Il 20 o il 21 di luglio è arrivato il parere dell’Anac. Il giorno della conferenza stampa ricordo ancora che lei stesso, presidente Pergolizzi, mi ha detto che c’era questo parere dell’avvocatura”. Croce ha proseguito: “Non capisco oggettivamente cosa ho nascosto, dove e a chi. Quale reato penale si dovrebbe configurare? Ricordo bene di essere rimasto basito che lei lo sapesse, presidente, perché l’accesso agli atti è solo ed esclusivamente per i deputati e per i soggetti interessati. Volevo chiarire questo aspetto, nonostante non abbia alcuna incidenza sull’esito dell’incompatibilità perché l’unico parere giuridico è quello dell’Anac”.

Il botta e risposta con Pergolizzi

A rispondere è stato Pergolizzi: “Quello che le ho riferito mi è stato riferito. Le ho chiesto io stesso se fosse vero e perché non dirlo, di questo parere dell’avvocatura. Nella mia nota inoltre non si parla di alcun reato. Prendo atto che all’istituzione consiglio comunale non ha ritenuto di fare presente che ci fosse questo parere. Avrà le sue motivazioni”. E Croce ancora: “Non ho mai prodotto al consiglio nemmeno il parere dell’Anac”. Il presidente ha poi rincarato: “Infatti, ha fatto peggio, ha fatto una conferenza stampa. Libero di farlo, è un altro simbolo della sua strafottenza nei confronti dell’istituzione”. Il capogruppo di Con De Luca per Basile, Pippo Trischitta ha poi chiesto la lettura del parere dell’avvocatura da parte del consigliere Croce al resto dell’Aula. Ma Croce ha dichiarato di non averlo a disposizione, essendo un documento di diversi mesi fa.

L’invettiva di Trischitta: “Inaudito non dirlo all’aula”

E da lì è partito il lungo attacco di Trischitta: “Il fatto che Croce non dica se il parere sia positivo o negativo già non significa niente. Non capisco perché il consigliere non informi l’aula, è inaudito e incredibile. C’è una cosa che il consigliere Croce non considera, che non dicendolo ha impedito al segretario generale di far partire il procedimento di incompatibilità, che se non sbaglio avrebbe dato dieci giorni per optare per una o per l’altra carica. E nel frattempo ha avuto un vantaggio personale nel ricoprire la carica, procurando un profitto ad altri concedendo deleghe a getto continuo. Abbiamo un soggetto che ha ricoperto cariche apicali, commissario al dissesto idrogeologico, ma di fronte a una cosa nascosta del genere che bisogna fare? Il parere proviene dall’avvocatura di stato, il segretario avrebbe aperto il procedimento di incompatibilità e lui entro dieci giorni avrebbe dovuto decidere. Gravissimo non averlo detto”. E ancora: “Collega Croce, il fatto che lei abbia discusso pubblicamente questa questione non significa che non possa non mandare questo parere almeno al Prefetto di Messina. E concludo: uno che non ha detto pubblicamente una cosa simile all’aula e all’ente di cui fa parte non può ricoprire cariche pubbliche, per lealtà. Ma questo volere occupare a tutti i costi questo posto? Qual è lo scopo? La soddisfazione se l’è passata nel non fare votare i vicepresidenti. E chiedo alla segreteria se non sia necessario aprire il procedimento per l’incompatibilità”.

2 commenti

  1. Siamo tra gli ultimi per colpa dei cittadini che votano queste persone.
    Non votate soggetti che non fanno nulla per la città. Vero è che ci dicono buddaci?

    5
    0
  2. Ripropongo il mio commento, non pubblicato sebbene non offensivo né lesivo di alcuno:
    Personaggio catapultato sulla scena messinese, città che amo, si è candidato a sindaco professandosi innamorato della città ( nemmeno sai cosa voglia dire, potrei presentarti persone che lo sono davvero e che lo dimostrano, con i fatti, ogni giorno), ha preso una sonora batosta, è sparito anche dal consiglio comunale(vado a braccio, assenze intorno al 90%), oggi ricompare, certamente di nuovo innamorato della città, proposto per una delle poltrone più strategiche per Messina. Insomma, ce lo vogliono calare per forza, nonostante i messinesi abbiano scelto di non volerlo.
    Poi ci sarebbero il merito, la competenza…ma sono cose che non valgono per questa città, perché fa comodo che sia sempre in ginocchio.

    7
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007