Previsionale 2015, la partita è ancora aperta. Primo round infuocato tra proteste e assenze

Previsionale 2015, la partita è ancora aperta. Primo round infuocato tra proteste e assenze

Francesca Stornante

Previsionale 2015, la partita è ancora aperta. Primo round infuocato tra proteste e assenze

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martedì 24 Maggio 2016 - 23:26

La lunga seduta di ieri pomeriggio si è chiusa poco dopo le 23 con un sonoro nulla di fatto sul bilancio di previsione 2015. Dopo le vibranti proteste dei lavoratori dei servizi sociali che si sono scagliati contro i consiglieri, nonostante la responsabilità sia tutta dell'amministrazione, la discussione sul bilancio non è neanche iniziata. Alla fine in aula solo in 14. Si replica oggi.

Nulla di fatto, tutto rinviato ad oggi. La prima apparizione del bilancio di previsione 2015 in aula non è stata particolarmente brillante né fruttuosa. La sensazione che non sarebbe stata una seduta in discesa e dal finale scontato era nell’aria già dalla prima mattinata di ieri e la dimostrazione è arrivata proprio quando ieri sera il consiglio ha chiuso la parentesi di benvenuto alle new entry Gennaro, Caccamo e Rella (vedi articolo a parte) e ha provato a dare il via alla discussione sul bilancio. Solo provato, perché in realtà di numeri, elementi finanziari, programmazione e cifre in aula si è parlato veramente molto poco. Non ce n’è stato il tempo. Si respirava un’atmosfera di inquietudine tra i consiglieri, pochissimi in aula fin dall’inizio e rimasti in appena 14 quando alle 22.49 la presidente Emilia Barrile ha provato a riavviare i lavori che si erano interrotti per la caduta del numero legale. I sopravvissuti alla lunga seduta finita nel nulla sono stati i tre accorintiani Fenech, Risitano Caccamo, i consiglieri Pd Russo, Cardile e Gennaro, il capogruppo di Forza Italia Trischitta, la capogruppo Ncd Faranda, i consiglieri di Felice per Messina Scuderi e Cantali, la consigliera Amata per Fratelli d’Italia, Abbate dal Gruppo Misto, Pagano e Contestabile dei Progressisti democratici, la presidente Barrile. La loro presenza non è però bastata per aprire la discussione. E così si tornerà in aula oggi, nuovamente alle 18.30, ma visto l’andamento di ieri sera per approvare il previsionale 2015 basteranno 16 presenze in aula e probabilmente era questo il risultato ovviamente occulto a cui hanno puntato le logiche d’aula di qualche consigliere o gruppo politico. Grande assente ancora una volta l’Udc, che dopo la conferenza stampa di ieri mattina insieme ad Ncd ha dichiarato guerra a tutti, consiglio e amministrazione, invitando alle dimissioni di massa nella convinzione che questa sia l’unica cosa che vogliono davvero i cittadini. Il fronte di Area Popolare però non si è comportato in modo assolutamente compatto questa volta, perché all’ultima chiamata delle 22.49 si è presentata a Palazzo Zanca Daniela Faranda, nonostante ormai Ncd e Udc camminino sempre a braccetto. Assenti anche i quatto consiglieri Dr: erano stati in aula fino al prelievo della delibera sul bilancio, hanno assicurato la loro presenza per avviare il dibattito e subito sono andati tutti via. Un dibattito che alla fine non è mai iniziato e che evidentemente è stato rimandato per intero a questa sera. Non ha infatti neanche preso per un attimo la parola nessun componente dell’amministrazione. In aula c’era il sindaco Accorinti, l’assessore al Bilancio Luca Eller Vainicher, gli assessori Ialacqua, De Cola, i Revisori dei conti al completo. Ma nessuno di loro è riuscito a parlare del bilancio, di quel documento finanziario che arriva in aula ben 8 mesi di tempo e dopo un travaglio lungo e martoriato. Un ritardo stigmatizzato nei pochissimi interventi che si sono succeduti, ma forse non compreso fino a fondo da chi ha seguito la seduta dalla tribunetta dell’aula. C’erano i lavoratori dei servizi sociali, si sono fatti sentire a suon di urla e forti dichiarazioni, hanno fatto pressing sui consiglieri affinchè approvino al più presto questo bilancio da cui dipendono i loro stipendi e gli stessi servizi. Hanno però forse dimenticato che la responsabilità vera del Consiglio si può contare a partire da ieri e che è stata l’amministrazione Accorinti a dilatare i tempi oltre misura, che è stata la stessa amministrazione a dover rivedere la delibera per ben cinque volte e se oggi Messina è senza bilancio la responsabilità è ancora tutta sulle spalle dell’esecutivo. E’ ovvio che se il Consiglio continuerà a prendere tempo diventerà eventualmente corresponsabile. Ma ancora è troppo presto per confezionare teorie e ipotesi. Di certo c’è che oggi alle 18.30 si torna in aula e lo si farà ripartendo da ieri sera, da quel dibattito mai iniziato ma sufficiente per veder finire i consiglieri sotto il fuoco dei lavoratori dei servizi sociali.

La seduta infatti aveva avuto un inizio incandescente. Ad aprire le polemiche tutte politiche e figlie di equilibrismi d’aula è stato Peppuccio Santalco che ha duramente stigmatizzato l’intervento del commissario del Pd Carbone proprio sul bilancio: « E’ inaccettabile che Carbone dica che solo un irresponsabile potrebbe dire si al bilancio. In un momento così difficile dobbiamo assumerci grandi responsabilità ed è inaccettabile che il commissario di un partito ci definisca irresponsabili. Questa è la politica di coloro che vengono da fuori e mortificano il lavoro di consiglieri comunali che ogni giorno lavora. Se Carbone vuole che Messina abbia un altro commissario lo dica chiaramente. Il suo intervento è una spada di Damocle. Non so se dal punto di vista subliminale può essere una coartazione del libero voto di questo consiglio comunale. Questa è barbarie non è più politica, il gruppo Pd dovrebbe prendere le distanze da quelle parole. Non mi interessa come voteranno ma uno scatto d’orgoglio deve arrivare, non ci possono pisciare addosso».

Praticamente immediata la replica della capogruppo Pd Antonella Russo, sia per chiarire alcuni passaggi, sia per dire a chiare lettere che di sicuro non sarà il gruppo Pd a far mancare il suo contributo all’approvazione del bilancio, a prescindere da quale sarà il voto: «La posizione di contrarietà a questo bilancio è una posizione che il Pd cittadino ha preso con consapevolezza. E’ un cominucato non sottoscritto dai quattro consiglieri comunali, significa che prendiamo atto e condividiamo la contrarietà ma ci riserviamo il sacrosanto diritto di entrare nel merito di questa delibera ed esercitare il dovere di votare e di motivare il nostro voto. Sull’aggettivo “irresponsabili” usato da Carbone faccio un passo indietro perché conosco profodnamente l’animus che spinge ciascuno di noi nel voto di tutte le delibere che questo consiglio ha votato. A prescindere dall’esito di questo voto sono certa che ciascuno di noi lo farà con assoluto senso di responsabilità».

Una lunghissima riunione tra i capigruppo ha ingolfato i lavori per quasi un’ora, poi il ritorno in aula, il tentativo di iniziare il dibattito, l’amara constatazione che sugli scranni erano rimasti prima in 17 e dopo un’ora in 14. Su questo amaro finale però nessuno ha protestato: nessun urlo dai lavoratori, nessun tentativo di rimanere ancora in aula a farsi sentire. Tutti consapevoli che comunque si tornerà a parlarne oggi e forse votare sarà anche più semplice perché basteranno 16 presenze. Anche per questa sera il finale sembra tutt’altro che scontato, ma l’aula sa che non c’è più tempo da perdere, soprattutto per non rinviare ancora il trasferimento dei finanziamenti statali che andranno a rimpinguare le casse del Palazzo. Dai pochi interventi che si sono susseguiti è però già emerso il famoso leitmotif che da sempre anima il consiglio nei momenti più difficili: “E’ importante essere presenti e votare, a prescindere da quello che sarà il voto” hanno detto a più riprese gli esponenti dell’aula. Lo stesso senso di responsabilità li riporterà tra i banchi già stasera. Alla fine saranno sempre gli stessi a votare per l’approvazione il documento, le dinamiche d’aula ormai sono chiarissime. Così come chiaro è il fatto che il previsionale 2015, a meno che non ci saranno grandi stravolgimenti nel giro di un paio di ore, otterrà il via libera da una maggioranza risicatissima.

Dal previsionale dipendono stipendi, servizi, fornitori, bollette, impegni di spesa di vario genere. Da mesi è tutto fermo o in affanno proprio per questo. Un giorno in più o in meno cambia poco, ma bisognerebbe fare in fretta. Dimenticando che questa approvazione doveva arrivare 8 mesi fa e da allora invece si sono sussegute solo polemiche e cinque versioni del previsionale 2015. L’appuntamento è per questa sera alle 18.30.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. Cara FRANCESCA, a prescindere da come ognuno di noi guarda all’operato dell’amministrazione, bisogna URLARE ai messinesi, ai nostri concittadini, che l’ASSENZA di più della metà del Consiglio Comunale, tranne nella prima seduta di insediamento con tanto di parenti appresso, è una costante perpetrata spudoratamente da chi riesce, ancora oggi, nonostante l’inchiesta GETTONOPOLI, ad incassare il suo bel gettone di assenza. Domani una minoranza di Consiglieri, a questo punto i più consapevoli, voteranno il previsionale 2015. La protesta dei soci lavoratori delle Cooperative Sociali, indirizzata CONTRO i Consiglieri e non RENATO sindaco, vale più di un sondaggio, i messinesi hanno compreso che le macerie trovate sono difficili da rimuovere.

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  2. Cara FRANCESCA, a prescindere da come ognuno di noi guarda all’operato dell’amministrazione, bisogna URLARE ai messinesi, ai nostri concittadini, che l’ASSENZA di più della metà del Consiglio Comunale, tranne nella prima seduta di insediamento con tanto di parenti appresso, è una costante perpetrata spudoratamente da chi riesce, ancora oggi, nonostante l’inchiesta GETTONOPOLI, ad incassare il suo bel gettone di assenza. Domani una minoranza di Consiglieri, a questo punto i più consapevoli, voteranno il previsionale 2015. La protesta dei soci lavoratori delle Cooperative Sociali, indirizzata CONTRO i Consiglieri e non RENATO sindaco, vale più di un sondaggio, i messinesi hanno compreso che le macerie trovate sono difficili da rimuovere.

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  3. A proposito di macerie trovate,il “Consigliere” più leale, mariedit, che da anni informa i messinesi e MAI smentito,non possono le cifre sono tratte da documenti ufficiali,oggi vi fornisce le macerie trovate ad ATM, che faticosamente tenta di risalire dal baratro in cui l’hanno scaraventata #QUELLI DI PRIMA#. I bilanci hanno una forma e un linguaggio volutamente incomprensibile per i cittadini,c’è una voce del PATRIMONIO che meglio di altre fa comprendere come è stata gestita l’azienda,è la PERDITA DI ESERCIZIO.Al suo insediamento quella accumulata dal 2001 era pari a €51.450.010,rinviata sempre ai futuri esercizi,il termine utilizzato è PERDITA DI ESERCIZIO A NUOVO. Nel 2014 scende di €248.164,è poco ma un chiaro segnale di controtendenza.

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  4. A proposito di macerie trovate,il “Consigliere” più leale, mariedit, che da anni informa i messinesi e MAI smentito,non possono le cifre sono tratte da documenti ufficiali,oggi vi fornisce le macerie trovate ad ATM, che faticosamente tenta di risalire dal baratro in cui l’hanno scaraventata #QUELLI DI PRIMA#. I bilanci hanno una forma e un linguaggio volutamente incomprensibile per i cittadini,c’è una voce del PATRIMONIO che meglio di altre fa comprendere come è stata gestita l’azienda,è la PERDITA DI ESERCIZIO.Al suo insediamento quella accumulata dal 2001 era pari a €51.450.010,rinviata sempre ai futuri esercizi,il termine utilizzato è PERDITA DI ESERCIZIO A NUOVO. Nel 2014 scende di €248.164,è poco ma un chiaro segnale di controtendenza.

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  5. Il solito UDC.
    Inutile come sempre

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  6. Il solito UDC.
    Inutile come sempre

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