Procede la riorganizzazione del settore rifiuti, sì all'unanimità per il Piano della differenziata

Procede la riorganizzazione del settore rifiuti, sì all’unanimità per il Piano della differenziata

Francesca Stornante

Procede la riorganizzazione del settore rifiuti, sì all’unanimità per il Piano della differenziata

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mercoledì 06 Luglio 2016 - 23:44

Con 24 i voti favorevoli su 25 presenti, i consiglieri comunali hanno dato il via libera al secondo atto sostanzioso in tema di rifiuti. Nessuna voce particolarmente critica contro l'assessore Ialacqua, proposte alcune modifiche che arricchiscono il provvedimento.

Stavolta tutto in discesa. Per il Piano della raccolta differenziata nessun intoppo, nessun colpo di scena, nessuno scontro in aula. In due ore di seduta il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il Piano che fissa criteri e modalità di gestione della differenziata. Un atto che arriva con qualche giorno di ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno che la Regione aveva imposto con l’ordinanza del presidente Crocetta dello scorso 7 giugno, ma che rappresenta un altro passo importante in chiave programmatica e gestionale. Dopo il Piano Aro, Messina ha anche il suo Piano della differenziata. All’appello manca adesso solo il Regolamento che sarà sotto l’esame dell’aula questa sera alle 19.45. Si dovrà approvare entro oggi e spedire a Palermo entro il 15 luglio. Con questa triade di atti, così come li ha definiti l’assessore Daniele Ialacqua, non solo il Comune di Messina avrà rispettato le prescrizioni dettate dall’ordinanza, ma avrà anche tutti gli strumenti per cambiare rotta sulla gestione rifiuti. In realtà manca ancora un passaggio fondamentale, che la stessa ordinanza fissava: l’affidamento dei servizi di igiene ambientale ad un nuovo ente gestore. Su questo fronte ancora si arranca e i dubbi restano tanti. La soluzione Amam sembra aver subìto una battuta d’arresto e nel frattempo sono stati concessi altri 6 mesi di vita a Messinambiente.

Il voto di ieri sera ha però segnato un’altra tappa importante. L’aula ha risposto compatta e ha votato all’unanimità il Piano. 24 i voti favorevoli su 25 presenti, astenuto solo il presidente del consiglio facente funzioni Benedetto Vaccarino. Hanno detto sì i cinque Udc, Mario Rizzo, Franco Mondello, Mariella Perrone, Libero Gioveni e Andrea Consolo, i consiglieri del Gruppo Misto, Daniele Zuccarello, Carlo Abbate e Pippo De Leo, i consiglieri di Forza Italia, Pippo Trischitta e Giovanna Crifò, l’esponente di Fratelli d’Italia, Elvira Amata, i due di Felice per Messina, Giuseppe Santalco e Carlo Cantali, i Progressisti democratici, Simona Contestabile e Francesco Pagano, la consigliera di Grande Sud, Donatella Sindoni, i quattro accorintiani, Lucy Fenech, Cecilia Caccamo, Maurizio Rella e Ivana Risitano, il consigliere di SiAmo Messina, Piero Adamo, a sorpresa anche i tre esponenti Pd, Antonella Russo, Gaetano Gennaro e Pietro Iannello.

La seduta ha avuto un inizio incandescente quando alla consigliera Sindoni è arrivato all’orecchio che dai banchi del Pd qualcuno aveva sollevato il dubbio sulla legittimità della sua presenza in aula alla luce del recente parere sulla sua ineleggibilità. “Mi sento lesa nella mia dignità, le chiacchiere stanno a zero. Ci sarà chi si dovrà esprimere, il direttore generale così solerte a far arrivare pareri degli enti locali non è così solerte nel rispondere alle richieste di accesso agli atti. Io ho il coraggio di metterci la faccia, chi ha dubbi o perplessità lo manifesti all’aula. Ero un direttore di laboratorio d’analisi, ci sono persone molto più in alto di me in questo consiglio, la norma riguarda solo direttori generali, direttori amministrativi e direttori sanitari dell’Asp. Esigo che chi ha sollevato questo dubbio si alzi così come ho fatto io”. L’intervento della Sindoni però non ha inficiato i lavori che subito dopo sono andati avanti spediti. Tre gli emendamenti, tutti approvati, presentati dai consiglieri Rizzo, Santalco e Russo. Quello proposto da Rizzo, in linea con quanto già aveva fatto per il Piano Aro, ha precisato in delibera che quella del consiglio è più una presa d’atto che un’approvazione del provvedimento, soprattutto in riferimento agli aspetti tecnici, finanziari e gestionali. Santalco ha invece fatto inserire l’obbligo, per il dipartimento Ambiente e Sanità e Messinambiente resta di un continuo monitoraggio di come si sviluppa la percentuale di raccolta differenziata: “Si sta avviando un percorso che ci porterà ad aumentare gradualmente le percentuali, questo emendamento punta a fare in modo che quei numeri non restino nel piano ma ci sia un controllo mensile per verificare se si rispetta l’incremento mese per mese”. Dalla consigliera Russo, supportata da altri colleghi come Mondello, la precisazione che la delibera proposta abbia rispettato le prescrizioni contemperate nell’ordinanza regionale. Emendamento che ha fatto discutere soprattutto il consigliere De Leo che ha valutato inutile questa modifica ritenendo che eventualmente non sarebbe questa modifica a tutelare il consiglio da un atto che potrebbe essere stato confezionato non rispettando esattamente i dettami regionali.

Archiviati gli emendamenti anche la discussione sull’intero provvedimento è stata scorrevole, senza tecnicismi o approfondimenti specifici del contenuto delle 52 pagine di cui si compone il Piano (VEDI QUI). Tutti convinti dell’importanza di questo ulteriore passo e della necessità di avviare una seria raccolta differenziata, questa volta non vi è stata neanche nessuna feroce critica contro Ialacqua e la gestione rifiuti targata sotto il suo nome.

“Siamo di fronte all’ultimo tassello di un percorso che disegna il futuro dei rifiuti, siamo alla conclusione di un iter di cui il consiglio prende atto rispettando gli indirizzi politici della giunta, già approvati tra l’altro dalla Regione” ha esordito il capogruppo Udc Mario Rizzo. Dai banchi del centro destra invece Santalco ha puntato il dito con la situazione paradossale che c’è a livello regionale: “Siamo costretti ad una tempistica che mai si era verificata nella storia della Regione. E’ chiaro l’atteggiamento di servilismo della Regione al cospetto del Ministero all’Ambiente. Ma solo ora da Palermo ci si ricorda di essere in ritardo e di poter pretendere

Santalco: ancora una volta vista la situazione paradossale che c’è a livello regionale siamo costretti a una tempistica che mai si era verificata nella storia della Regione. Servilismo nei confronti del Ministero dell’Ambiente, solo ora la Regione si ricorda e impone tempi strettissimi. atti importanti con urgenza. . Crocetta ancora una volta scarica sui Comune l’inefficienza della Regione sulla mancata partenza delle Srr, mancato adeguamento di tutti gli impianti e ora che c’è il rischio che chiudano le discariche prova a correre ai ripari. L’amministrazione si è fatta carico di sottoporci degli atti che arrivano sì all’ultimo momento ma che si sono dimostrati pronti a predisporre in tempi ridottissimi. Questo piano è perfettibile perché se è vero che dobbiamo andare verso un miglioramento della raccolta differenziata devo dire che ho dei dubbi sul raggiungimento di queste percentuali. La città però si sta rendendo conto che è importante andare in questa direzione. Mi auguro che finisca presto questa stagione di emergenza, così non si può più continuare. L’amministrazione si renda conto di cosa stiamo andando a votare nell’ottica di una collaborazione fattiva. Noi pretendiamo da questa amministrazione che sulle scelte strategiche che riguardano il futuro della gestione rifiuti quest’aula sia tenuta in considerazione. Ognuno può dare il suo contributo di idee.”

Favorevoli e fortemente convinti che questa sia la strada più giusta anche se qualche dubbio resta, sono stati tutti i vari capigruppo che hanno preso la parola. Adesso manca l’ultimo passaggio, il regolamento. Le premesse sono buone, oggi è l’ultimo giorno utile, quindi la seduta di questa sera sarà decisiva.

Francesca Stornante

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