#ilferribottenonsitocca. La cronaca del corteo. LE FOTO

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sabato 14 Febbraio 2015 - 09:23

Abbiamo fornito in tempo reale l’aggiornamento sulla manifestazione a difesa dei trasporti sullo Stretto e della continuità territoriale. Dopo l’assembramento, il corteo si è mosso intorno alle 10.15 e si è diretto verso la Stazione Marittima dove è arrivato intorno alle 11.45. Qui le dichiarazioni da parte di sindaci, sindacati e lavoratori

L’appuntamento era alle 9.30, in piazza Unione Europea. Presenti tutti coloro che avevano preannunciato la propria adesione ma ci si aspettava una maggiore partecipazione dei cittadini. Tante bandiere e tanti gonfaloni dei Comuni, tutti dietro un grande striscione che recita #ilferribottenonsitocca, l’hashtag scelto per la mobilitazione a difesa dei trasporti sullo Stretto e della continuità territoriale. Sotto l'hashtag, la scritta "Sicilia e Calabria unite nella lotta".

ORE 10.15: Il corteo è in partenza. In testa, il sindaco di Messina, Renato Accorinti, con accanto i sindaci di Barcellona, Villa San Giovanni, Reggio Calabria, Villafranca Tirrena, Santa Marina Salina ed altri sindaci dei Comuni della provincia e della vicina Calabria. E’ presente anche la vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello.

ORE 10.45: I partecipanti sfilano sul corso Cavour. La partecipazione si è notevolmente ampliata, anche con la presenza di semplici cittadini. Poco più di un migliaio i presenti, comprese tante associazioni e una nutrita rappresentanza di sindacati locali e regionali, oltre ai lavoratori del settore trasporti che vivono momenti di difficoltà, come gli ex Ferrotel e i Terminal Tremestieri. Ci sono anche i rappresentanti in prima linea nelle battaglie ambientaliste: il no Muos a Niscemi e il no Css, l'inceneritore della Valle del Mela.

ORE 11.45: Il corteo è giunto alla Stazione Marittima e qui stanno parlando i vari rappresentanti. "Alla politica chiedo di non andare via – ha 'gridato' il segretario regionale dell'Orsa, Mariano Massaro -. Dovete andare nelle sedi opportune a portare la voce della piazza. Non tornate con il contentino, devono garantirci la continuità territoriale con i treni e con le navi. La Sicilia non accetterà compromessi e oggi le istituzioni, partendo da qui, devono rivendicare a Roma i nostri diritti". Massaro ha chiesto al sindaco Accorinti di rigettare ufficialmente il piano proposto da Fs. Ed al sindaco si sono rivolti anche alcuni lavoratori: "Strappi l'impegno che quello che c'è resta. E' poco ma almeno è qualcosa. Subito dopo pensiamo all'ammodernamento. Se a giugno saranno soppressi i treni non saremo più neanche precari, come lo siamo da vent'anni. Dobbiamo alzare la testa e la politica deve portare avanti la battaglia che oggi si è intestata. E' stato puntato un missile sulle nostre navi e sui nostri treni, ora gli enti locali avranno un ruolo fondamentale".

Noi abbiamo raccolto anche le dichiarazioni dei sindaci in prima linea all’evento, in testa proprio Accorinti. “Siamo tutti in prima fila – ha affermato – ed è questa la bellezza di questa manifestazione, piena di proposte. Per la prima volta c’è una grandissima compattezza tra sindaci, Regione, l’Anci, tutti i sindacati, tante associazioni. Vuol dire che le richieste sono unitarie sotto ogni punto di vista e rappresentano il primo passo per lo sviluppo del Sud Italia, che parte dallo Stretto. Ora vogliamo l’impegno del Governo. Dopo che è stato messo da parte il Ponte, servono infrastrutture adeguate che possano cambiare la mobilità nello Stretto e nel meridione. Si dice da sempre ma non è mai stato fatto. Chiederemo un incontro al governo Renzi, per pretendere che questo pacchetto venga messo in atto pezzo per pezzo: le ferrovie, il pendolarismo, il gommato leggero e pesante, i porti e gli interporti. Un pacchetto completo per lo sviluppo della nostra terra”.

Sulla stessa linea il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica: “Protestiamo per ottenere un diritto che è di tutti gli italiani e deve essere garantito anche ai siciliani. Essere in queste condziioni è una vergogna per l’intero Paese, ecco perché è importante essere uniti e gridarlo ad alta voce”.

Richieste che arrivano anche da Matteo De Marco, sindaco di Villafranca: “Servono infrastrutture adeguate, soprattutto linee ferroviarie per non essere tagliati fuori da tutti i collegamenti con il resto d’Italia. Deve essere una lotta di tutti i siciliani che quotidianamente subiscono un sistema che non funziona. Spero che il Governo capisca che questa problematica è troppo importante”.

Voce grossa anche dalle isole, rappresentate dal sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo: “Oggi in piazza non c’è solo Messina ma tutto l’orgoglio siciliano e dell’area dello Stretto. Quello che è un motto nato dalle difficoltà delle Eolie oggi diventa il motto di tutti i siciliani: isolani sì ma isolati no”.

Ed infine Alessandro Russo, ex presidente della V circoscrizione e tra i principali promotori della manifestazione: “Oggi abbiamo visto la reazione più bella della città, quella che non vuole farsi scippare i diritti. Stiamo registrando la presenza di tantissimi amici della provincia, che stanno difendendo i diritti costituzionali di questa terra, che rischiamo di vederci scippati. Speriamo sia il primo passo di una mobilitazione che veda tutti dalla stessa parte".

(Marco Ipsale – Francesca Stornante)

24 commenti

  1. Dalle foto si evince che dietro le sigle, i gonfaloni, le bandiere e i proclami non c’è nessuno! Che forse i messinesi siano molto, ma molto, più intelligenti dei loro rappresentanti e capiscono che i motivi della protesta, nel 2015, sono anacronistici, errati, poco e mal pensati, egoistici, superficiali, parziali, di mero opportunismo etc.etc.???

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  2. Dalle foto si evince che dietro le sigle, i gonfaloni, le bandiere e i proclami non c’è nessuno! Che forse i messinesi siano molto, ma molto, più intelligenti dei loro rappresentanti e capiscono che i motivi della protesta, nel 2015, sono anacronistici, errati, poco e mal pensati, egoistici, superficiali, parziali, di mero opportunismo etc.etc.???

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  3. La verità è che i soldi sono pochi e le Ferrovie devono tagliare i rami secchi.
    Inutile nasconderso dietro al dito: le linee che rendono sono le Frecciarossa e Frecciabianca.
    Il traghettamento è una inutile fonte di spese e di rogne, con gente poco adusa a lavorare seriamente, che pretende di essere assunta a tempo indeterminato, continuando a girarsi i pollici sulla pancia.
    Già adesso, la Regione versa ingenti somme alle ferrovie per contribuire alle spese del servizio.
    La colpa è dei Messinesi, che hanno eletto politici buoni per raccomandare amici e parenti, da fare assunere senza concorso.
    Se vogliono che il servizio rimanga, chiedano a Crocetta di farsi carico dell’intera spesa.
    Altrimenti valigie in spalla e pedalare.
    George.

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  4. La verità è che i soldi sono pochi e le Ferrovie devono tagliare i rami secchi.
    Inutile nasconderso dietro al dito: le linee che rendono sono le Frecciarossa e Frecciabianca.
    Il traghettamento è una inutile fonte di spese e di rogne, con gente poco adusa a lavorare seriamente, che pretende di essere assunta a tempo indeterminato, continuando a girarsi i pollici sulla pancia.
    Già adesso, la Regione versa ingenti somme alle ferrovie per contribuire alle spese del servizio.
    La colpa è dei Messinesi, che hanno eletto politici buoni per raccomandare amici e parenti, da fare assunere senza concorso.
    Se vogliono che il servizio rimanga, chiedano a Crocetta di farsi carico dell’intera spesa.
    Altrimenti valigie in spalla e pedalare.
    George.

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  5. concordo pienamente

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  6. concordo pienamente

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  7. non ho mai visto sfilare nessuno per i tantissimi disoccupati messinesi figi di nessuno e senza santi ( politici) in paradiso.Tantomeno i nullafacenti che per campare fanno i politici di mestiere

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  8. non ho mai visto sfilare nessuno per i tantissimi disoccupati messinesi figi di nessuno e senza santi ( politici) in paradiso.Tantomeno i nullafacenti che per campare fanno i politici di mestiere

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  9. Christian Mangano 14 Febbraio 2015 11:32

    Vale comunque la pena di combattere per i propri diritti, anche se manifestazioni come questa potrebbero essere veicolate da interessi superiori.
    Il punto focale della minima presenza di cittadinanza, secondo il mio modesto parere, è stata la totale assenza di indicazioni riguardante il corteo stesso; pur frequentando assiduamente social e siti di informazione come questo, non ho mai trovato un’indicazione sul luogo di partenza e quello di arrivo.

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  10. Christian Mangano 14 Febbraio 2015 11:32

    Vale comunque la pena di combattere per i propri diritti, anche se manifestazioni come questa potrebbero essere veicolate da interessi superiori.
    Il punto focale della minima presenza di cittadinanza, secondo il mio modesto parere, è stata la totale assenza di indicazioni riguardante il corteo stesso; pur frequentando assiduamente social e siti di informazione come questo, non ho mai trovato un’indicazione sul luogo di partenza e quello di arrivo.

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  11. Accorinti non dice nulla anche se il nulla che dice lo dice con enfasi. se va a roma da renzi gli chieda che fine ha fatto “l’Agenda Messina” dell’anno scorso e, soprattutto, se lo chieda lui possibilmente prima di dare le dimissioni. Russo fa tenerezza, qualcuno gli dia un posto perfavore

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  12. Accorinti non dice nulla anche se il nulla che dice lo dice con enfasi. se va a roma da renzi gli chieda che fine ha fatto “l’Agenda Messina” dell’anno scorso e, soprattutto, se lo chieda lui possibilmente prima di dare le dimissioni. Russo fa tenerezza, qualcuno gli dia un posto perfavore

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  13. hai pienamente ragione…mi ricordo come qualche anno fa gli stessi che oggi piangono per il posto di lavoro, stavano a vantarsi del fatto che a lavoro venivano pagati puntualmente e senza fare un xxxxx….tantu a mia u stipendiu a fini misi non mi manca…monto alle 7:00 alle 14:00 sono a casa mi pigghiu 5 caffè o ionnu ecu mi smovi chiù…putroppo per colpa di questi soggetti ci vanno di mezzo anche onesti lavoratori…a xxxxxxxxxxx dovete andare invece di piangervi addosso

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  14. hai pienamente ragione…mi ricordo come qualche anno fa gli stessi che oggi piangono per il posto di lavoro, stavano a vantarsi del fatto che a lavoro venivano pagati puntualmente e senza fare un xxxxx….tantu a mia u stipendiu a fini misi non mi manca…monto alle 7:00 alle 14:00 sono a casa mi pigghiu 5 caffè o ionnu ecu mi smovi chiù…putroppo per colpa di questi soggetti ci vanno di mezzo anche onesti lavoratori…a xxxxxxxxxxx dovete andare invece di piangervi addosso

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  15. La poca partecipazione dimostra il distacco della gente da questi personaggi. Oggi speravano di mettersi in mostra e non ci sono riusciti. Queste manifestazioni sono, per loro, un alibi alla loro incapacità di amministrare.

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  16. La poca partecipazione dimostra il distacco della gente da questi personaggi. Oggi speravano di mettersi in mostra e non ci sono riusciti. Queste manifestazioni sono, per loro, un alibi alla loro incapacità di amministrare.

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  17. Siamo alle solite.
    Un altro segno della città che si sta sfaldando e poveri padri di famiglia che lottano per il lavoro.
    Lasciamo perdere il fatto che per tanti anni, quando pantalone pagava a piè di lista, non avessero mai protestato contro chi li delegittimava.
    Mi riferisco alle corse delle zattere FS ogni due-tre ore quando i privati le facevano ogni 20 minuti, arricchendosi ma dando pane.
    Siete rimasti soli perché la gente si è rotta i maroni di chi ha seminato vento; ora si raccoglie tempesta. I tempi stanno cambiando per tutti. Prepariamoci allo scontro fra poveri morti di fame. Mentre loro continuano ad ingrassare e prenderci per … viva Grillo, non costruirà nulla, ma almeno diamogli la possibilità di sfasciare questo sistema

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  18. Siamo alle solite.
    Un altro segno della città che si sta sfaldando e poveri padri di famiglia che lottano per il lavoro.
    Lasciamo perdere il fatto che per tanti anni, quando pantalone pagava a piè di lista, non avessero mai protestato contro chi li delegittimava.
    Mi riferisco alle corse delle zattere FS ogni due-tre ore quando i privati le facevano ogni 20 minuti, arricchendosi ma dando pane.
    Siete rimasti soli perché la gente si è rotta i maroni di chi ha seminato vento; ora si raccoglie tempesta. I tempi stanno cambiando per tutti. Prepariamoci allo scontro fra poveri morti di fame. Mentre loro continuano ad ingrassare e prenderci per … viva Grillo, non costruirà nulla, ma almeno diamogli la possibilità di sfasciare questo sistema

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  19. DAI, MESSINESI, FATE VEDERE DI CHE PASTA SIETE FATTI !
    FARE VEDERE CHE QUESTO NON E’ L’ULTIMO TRENO CHE FS SOPPRIME !!

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  20. DAI, MESSINESI, FATE VEDERE DI CHE PASTA SIETE FATTI !
    FARE VEDERE CHE QUESTO NON E’ L’ULTIMO TRENO CHE FS SOPPRIME !!

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  21. Anche questa, come tutte quelle di questo gruppo, è una battaglia di retroguardia, in difesa di una situazione ormai insostenibile. Come se i maniscalchi sfilassero per avere garantita la conservazione dei posti di lavoro per la cura degli zoccoli dei cavalli dopo l’arrivo delle automobili. Sindacati che, invece di battersi per nuovi posti di lavoro, adatti ai tempi e utili a tutta la cittadinanza, si mobilitano solo per mantenere una realtà ormai ampiamente superata, ingannano gli iscritti e i cittadini. E, a quanto pare, pure i giovani giornalisti che non sanno guardare il mondo com’è oggi. Formidabile, poi, la richiesta di adottare sistemi di trasporto abbandonati anche dall’ultimo stretto al mondo dove sono utilizzati.

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  22. Anche questa, come tutte quelle di questo gruppo, è una battaglia di retroguardia, in difesa di una situazione ormai insostenibile. Come se i maniscalchi sfilassero per avere garantita la conservazione dei posti di lavoro per la cura degli zoccoli dei cavalli dopo l’arrivo delle automobili. Sindacati che, invece di battersi per nuovi posti di lavoro, adatti ai tempi e utili a tutta la cittadinanza, si mobilitano solo per mantenere una realtà ormai ampiamente superata, ingannano gli iscritti e i cittadini. E, a quanto pare, pure i giovani giornalisti che non sanno guardare il mondo com’è oggi. Formidabile, poi, la richiesta di adottare sistemi di trasporto abbandonati anche dall’ultimo stretto al mondo dove sono utilizzati.

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  23. u postu fissu du politicu finiu, adios

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  24. u postu fissu du politicu finiu, adios

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