Coronavirus. A Milazzo test sierologici, si parte dai dipendenti comunali

Coronavirus. A Milazzo test sierologici, si parte dai dipendenti comunali

Salvatore Di Trapani

Coronavirus. A Milazzo test sierologici, si parte dai dipendenti comunali

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venerdì 17 Aprile 2020 - 16:36

Una misura che dovrà essere accompagnata ai normali tamponi, ma che permetterà di avere indicazioni importanti in breve tempo.

Screening epidemiologico per contrastare la diffusione del coronavirus. Nel comune di Milazzo al via i primi test. Si tratta di una procedura semplice e veloce, come riportato dallo stesso comune, che permetterà di avere i primi risultati nel giro di pochi minuti.

Si parte dai dipendenti comunali

Questa misura non sostituisce il classico tampone, ma permetterà di ottenere indicazioni importanti in breve tempo. I primi ad essere sottoposti al test saranno il personale della polizia municipale, i dipendenti in servizio a palazzo dell’Aquila e i volontari che forniscono supporto al comune nella gestione dell’emergenza. Si prevede, poi, di estendere la procedura all’intera cittadinanza.

«Un test rapido che  ovviamente non vuole sostituire il tampone rinofaringeo che resta il principale strumento di rilevamento della malattia, ma che comunque fornisce delle indicazioni importanti –Spiega il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica- In questa fase di gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 stiamo cercando di mettere in atto quello che ci è possibile, nell’interesse della comunità. Dopo aver immaginato di sanificare le strade, realizzare con l’aiuto di volontari della mascherine artigianali per sopperire alla carenza esistente e dare comunque un aiuto, abbiamo pensato di somministrare questo test sierologico finalizzato ad accertare l’avvenuto contatto con il Covid-19».

I dati raccolti, spiega ancora il primo cittadino, serviranno poi alla realizzazione di un database epidemiologico che permetterà di gestire al meglio l’emergenza. Ieri pomeriggio alla presenza di Giuseppe Falliti, primario del reparto di patologia clinica dell’ospedale Papardo di Messina, i primi test effettuati su di un dipendente comunale e un volontario.

Come funziona il test

«Il test – si legge in una nota del comune- si effettua eseguendo una puntura sul polpastrello di un dito e prelevando una goccia di sangue capillare. I risultati in meno di dieci minuti. L’esame indica solo la presenza nel campione di anticorpi IgG e IgM rispetto al 2019-nCOV e pertanto non deve essere utilizzato come unico criterio per la diagnosi di infezione 2019-nCOV».

In base ai risultati del test, si legge infine sulla nota del comune, si prevedono tre diverse linee d’azione.

Risultato negativo/non reattivo: “Se il risultato del test rapido è negativo ma i sintomi clinici persistono, si consiglia l’esecuzione di ulteriori test diagnostici previa indicazione del medico curante. Se i sintomi si presentano successivamente, anche a distanza di giorni, il test rapido si può ripetere (se il primo dà esito negativo) perché vuol dire che la risposta immunitaria adattativa, che produce gli anticorpi, ancora non si era sviluppata nel momento in cui è stato eseguito il test. Importante sottolineare quindi che un risultato negativo non preclude la possibilità di infezione 2019-nCOV”.

Risultato positivo/reattivo: “In caso di IgG POSITIVE significa che si è venuti a contatto con il 2019-nCOV, è opportuno comunicarlo al proprio medico curante”.

Risultato IgG e IgM positive: Significa che l’infezione virale è in atto e quindi occorre rivolgersi al proprio medico curante che deciderà il percorso di diagnosi e cura più appropriato”.

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